Giobbe 6
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BIBBIA CEI 1974 | DIODATI |
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1 Allora Giobbe rispose: | 1 E GIOBBE rispose e disse: |
2 Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura... | 2 Fosse pur lo sdegno mio ben pesato, E fosse parimente la mia calamità levata in una bilancia! |
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare! Per questo temerarie sono state le mie parole, | 3 Perciocchè ora sarebbe trovata più pesante che la rena del mare; E però le mie parole vanno all’estremo. |
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte, sì che il mio spirito ne beve il veleno e terrori immani mi si schierano contro! | 4 Perchè le saette dell’Onnipotente sono dentro di me, E lo spirito mio ne beve il veleno; Gli spaventi di Dio sono ordinati in battaglia contro a me. |
5 Raglia forse il somaro con l'erba davanti o muggisce il bue sopra il suo foraggio? | 5 L’asino salvatico raglia egli presso all’erba? Il bue mugghia egli presso alla sua pastura? |
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale? O che gusto c'è nell'acqua di malva? | 6 Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo? |
7 Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo! | 7 Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi |
8 Oh, mi accadesse quello che invoco, e Dio mi concedesse quello che spero! | 8 Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto! |
9 Volesse Dio schiacciarmi, stendere la mano e sopprimermi! | 9 E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi! |
10 Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo. | 10 Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo. |
11 Qual la mia forza, perché io possa durare, o qual la mia fine, perché prolunghi la vita? | 11 Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia? |
12 La mia forza è forza di macigni? La mia carne è forse di bronzo? | 12 La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame? |
13 Non v'è proprio aiuto per me? Ogni soccorso mi è precluso? | 13 Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me? |
14 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici, anche se ha abbandonato il timore di Dio. | 14 Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente, |
15 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, sono dileguati come i torrenti delle valli, | 15 I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via; |
16 i quali sono torbidi per lo sgelo, si gonfiano allo sciogliersi della neve, | 16 I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia; |
17 ma al tempo della siccità svaniscono e all'arsura scompaiono dai loro letti. | 17 Ma poi, al tempo che corrono, vengono meno, Quando sentono il caldo, spariscono dal luogo loro. |
18 Deviano dalle loro piste le carovane, avanzano nel deserto e vi si perdono; | 18 I sentieri del corso loro si contorcono, Essi si riducono a nulla, e si perdono. |
19 le carovane di Tema guardano là, i viandanti di Saba sperano in essi: | 19 Le schiere de’ viandanti di Tema li riguardavano, Le carovane di Seba ne aveano presa speranza; |
20 ma rimangono delusi d'avere sperato, giunti fin là, ne restano confusi. | 20 Ma si vergognano di esservisi fidati; Essendo giunti fin là, sono confusi. |
21 Così ora voi siete per me: vedete che faccio orrore e vi prende paura. | 21 Perciocchè ora voi siete venuti a niente; Avete veduta la ruina, ed avete avuta paura |
22 Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa" o "dei vostri beni fatemi un regalo" | 22 Vi ho io detto: Datemi, E fate presenti delle vostre facoltà per me? |
23 o "liberatemi dalle mani di un nemico" o "dalle mani dei violenti riscattatemi"? | 23 E liberatemi di man del nemico, E riscuotetemi di man de’ violenti? |
24 Istruitemi e allora io tacerò, fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato. | 24 Insegnatemi, ed io mi tacerò; E ammaestratemi, se pure ho errato in qualche cosa. |
25 Che hanno di offensivo le giuste parole? Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi? | 25 Quanto son potenti le parole di dirittura! E che potrà in esse riprendere alcun di voi? |
26 Forse voi pensate a confutare parole, e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato! | 26 Stimate voi che parlare sia convincere? E che i ragionamenti di un uomo che ha perduta ogni speranza non sieno altro che vento? |
27 Anche sull'orfano gettereste la sorte e a un vostro amico scavereste la fossa. | 27 E pure ancora voi vi gittate addosso all’orfano, E cercate di far traboccare il vostro amico. |
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me: davanti a voi non mentirò. | 28 Ora dunque piacciavi riguardare a me, E se io mento in vostra presenza. |
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti! Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui! | 29 Deh! ravvedetevi; che non siavi iniquità; Da capo, il dico, ravvedetevi, io son giusto in questo affare. |
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua o il mio palato non distingue più le sventure? | 30 Evvi egli iniquità nella mia lingua? Il mio palato non sa egli discerner le cose perverse? |