Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giobbe 6


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Allora Giobbe rispose:

1 Ma Giobbe rispose, e disse:
2 Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
2 Volesse Dio, che si pesassero sulla bilancia i peccati, pe' quali ho meritato l'ira e la miserai, ch'io sopporto.
3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo temerarie sono state le mie parole,
3 Si vedrebbe questa più pesante, che l'arena del mare: per la qual cosa eziandio le mie parole piene son di dolore:
4 perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
4 Perch' io porto in me fisse le frecce del Signore, delle quali il veleno beve il mio spirito, e i terrori mi assediano.
5 Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
5 Ragghia forse l'asino salvatico, quando ha dell'erba, o rugge il bue, allorché sta davanti a ben provvista mangiatoia?
6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c'è nell'acqua di malva?
6 O si può egli mangiare una cosa insipida, senza condirla col sale? o può egli alcuno frustare una cosa, la quale gustata reca la morte?
7 Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
7 Quelle cose, che io per l'avanti non avrei voluto toccare, sono adesso nelle mie strettezze mio cibo.
8 Oh, mi accadesse quello che invoco,
e Dio mi concedesse quello che spero!
8 Chi mi darà che sia adempiuta la mia richiesta, e che Dio mi conceda quel ch'io aspetto?
9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
9 E che quegli, che ha principiato, egli stesso in polvere mi riduca; lasci agir la sua mano, e mi finisca?
10 Ciò sarebbe per me un qualche conforto
e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà,
per non aver rinnegato i decreti del Santo.
10 E questa sia consolazione per me, che egli in affliggermi co' dolori, non mi risparmi, ed io non contradica alle parole del Santo.
11 Qual la mia forza, perché io possa durare,
o qual la mia fine, perché prolunghi la vita?
11 Imperocché qual fortezza è la mia per durare? o qual lite sarà il mio, ond'io mi regga colla pazienza?
12 La mia forza è forza di macigni?
La mia carne è forse di bronzo?
12 Non è fermezza di sasso la mia fermezza, né la mia carne è di bronzo.
13 Non v'è proprio aiuto per me?
Ogni soccorso mi è precluso?
13 Mirate com'io da me non posso aitarmi, e i miei più intimi si son ritirati da me.
14 A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
14 Chiunque niega compassione all'amico, abbandona il timor del Signore.
15 I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
15 I miei fratelli sono andati lungi da me, come torrente che passa rapidamente le valli.
16 i quali sono torbidi per lo sgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
16 A quei che temono la brinata caderà addosso la neve.
17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all'arsura scompaiono dai loro letti.
17 Quando principieranno a dissiparsi, si perderanno, e ai primi calori si struggeranno là dove sono.
18 Deviano dalle loro piste le carovane,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
18 Tortuose sono le vie, per le quali camminano, si ridurranno in nulla, e periranno.
19 le carovane di Tema guardano là,
i viandanti di Saba sperano in essi:
19 Considerate i sentieri di Thema, e le strade di Saba, e aspettate alcun poco.
20 ma rimangono delusi d'avere sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
20 Sono confusi di mia speranza: sono venuti sin presso a me, e restati coperti di rossore.
21 Così ora voi siete per me:
vedete che faccio orrore e vi prende paura.
21 In questo punto siete venuti, ed or in reggendo i mali miei v'inorridite.
22 Vi ho detto forse: "Datemi qualcosa"
o "dei vostri beni fatemi un regalo"
22 Vi ho io forse detto: Portate, e donate a me qualche cosa de' vostri tesori?
23 o "liberatemi dalle mani di un nemico"
o "dalle mani dei violenti riscattatemi"?
23 Ovvero, liberatemi dal poter del nemico, e traetemi dalle mani de' potenti?
24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato.
24 Insegnatemi, e io mi tacerò: e dov'io fui forse ignorante, istruitemi.
25 Che hanno di offensivo le giuste parole?
Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi?
25 Per qual motivo intaccate voi le parole di verità, mentre non v'ha tra voi chi possa riprendermi?
26 Forse voi pensate a confutare parole,
e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato!
26 I vostri studiati discorsi altro non son che rimproveri, e al vento gittate le parole.
27 Anche sull'orfano gettereste la sorte
e a un vostro amico scavereste la fossa.
27 Voi date adosso a un pupillo, e tentate di abbattere il vostro amico.
28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
28 Pur conducete a fine la vostra impresa: porgete l'orecchio, e vedete se io dica bugia.
29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi; la mia giustizia è ancora qui!
29 Rispondete, vi prego, senza altercazioni; e ragionando secondo giustizia pronunziate sentenza.
30 C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
30 E non troverete ingiustizia nella mia lingua, né per mia bocca parlerà la stoltezza.