Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Ezechiele 42


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 E mi condusse fuora nell'atrio esteriore per la strada, che mena a settentrione, e m'introdusse nelle camere, che erano dirimpetto all'edificio separato, e dirimpetto alla casa, dove ella guarda a settentrione.1 Allora mi fece uscire nel cortile esterno dal lato settentrionale e mi condusse all’appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospiciente l’edificio verso settentrione.
2 In faccia (il gazofilacio) avea cento cubiti di lunghezza dalla porta di settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza.2 Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza.
3 Dirimpetto all'atrio interiore di venti cubiti, e dirimpetto al pavimento lastricato dell'atrio esteriore, dove era il portico unito al triplice portico.3 Di fronte ai venti cubiti del cortile interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani;
4 E dinanzi alle camere un passeggio di dieci cubiti di larghezza, il quale avea davanti una strada di un cubito: e le loro porte erano a settentrione,4 davanti alle stanze c’era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: gli ingressi delle stanze guardavano a settentrione.
5 Dove erano le camere nel piano di sopra più basse, perchè ell' erano sostenute dai portici, i quali sporgevano più in fuora nella parte infima, e media dell'edificio:5 Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio.
6 Perocché erano tre piani, e quelle (camere) non aveano colonne, quali erano le colonne dei porticati, per questo si alzavano da terra cinquanta cubiti, compreso il piano infimo, e quel di mezzo.6 Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori.
7 E la cinta esteriore lungo le camere, le quali erano verso l'atrio esteriore, che stava ad esse davanti, avea di lunghezza cinquanta cubiti.7 Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del cortile esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti.
8 Perchè la lunghezza delle camere dell'atrio esteriore era di cinquanta cubiti, e la lunghezza dinanzi al tempio era di cento cubiti.8 Infatti la lunghezza delle stanze del cortile esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato dell’aula era di cento cubiti.
9 Ed eravi sotto queste camene un ingresso da oriente per chi ad esse andava dall'atrio esteriore.9 In basso le stanze avevano l’ingresso rivolto verso oriente, entrando dal cortile esterno,
10 Nella larghezza della cinta dell'atrio, che era verso oriente, dirimpetto all'edificio separato, erano camere dinanzi a quest'edificio.10 sulla larghezza del muro del cortile.
A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e all’edificio, c’erano stanze
11 E il passaggio dinanzi ad esse simile a quello delle camere, che erano da settentrione, la lunghezza di queste, come la lunghezza di quelle, e la larghezza come la larghezza; e (così) i loro ingressi, le figure, le porte:11 e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni. Come gli ingressi di quelle,
12 E quali erano le porte delle camere, che erano verso il mezzodì; una porta a capo della strada, la quale strada era dinanzi al vestibolo separato per chi veniva da oriente.12 così erano gli ingressi delle stanze che davano a mezzogiorno; un ingresso era al principio dell’ambulacro, lungo il muro corrispondente a oriente di chi entra.
13 E disse a me: Le camere di settentrione, e le camere di mezzodì, che sono dinanzi all'edificio separato, elle sono camere sante, nelle quali si cibano i sacerdoti, i quali si accostano al Signore nel santuario: ivi metteranno le cose santissime, e l'obblazione per il peccato, e per il delitto: perocché santo è quel luogo.13 Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo.
14 E quando saranno entrati i sacerdoti, non usciranno dal santo nell'atrio esteriore; ma ivi riporranno le loro vestimenta, che portano nel loro ministero, e prenderanno altro vestito e così usciranno a trattare col popolo.14 Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso il cortile esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
15 E quando ebbe finito di misurare la casa interiore, mi condusse fuora per la porta, che guardava a oriente, e misuronne da tutte parti il circuito.15 Quando ebbe terminato di misurare l’interno del tempio, egli mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno.
16 E misurò dalla parte di oriente colla canna da misurare, cinquecento canne di misura all'intorno.16 Misurò il lato orientale con la canna da misura: era cinquecento canne, in canne da misura, all’intorno.
17 E da settentrione misurò colla canna da misurare, canne cinquecento all'intorno.17 Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all’intorno.
18 E da mezzodì misurò colla canna da misurare, canne cinquecento all'intorno.18 Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, in canne da misura.
19 E da occidente misurò colla canna da misurare, canne cinquecento all'intorno.19 Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne, in canne da misura.
20 Da' quattro venti misurò il suo muro da tutte parti all'intorno, cinquecento cubiti di lunghezza, e cinque cento cubiti di larghezza; il qual (muro) fa la separazione tral santuario, e il luogo profano.20 Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il sacro dal profano.