Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Ezechiele 19


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1Ma tu mena duolo per i principi d'Israele,2E dirai: Per qual ragione la madre vostra, la lionessa si pose a giacere tra' leoni, e in mezzo ai lioncelli allevò i suoi parti?3E de' suoi lioncini uno ne innalzò,e divenne lione, e apparò a rapire la preda, e mangiare gli uomini.4E se ne sparse la fama tralle nazioni, e queste non senza rilevarne delle ferite lo presero, e in catene il condussero nella terra d'Egitto.5Ma ella vedendosi priva del suo sostegno, e che era perita la sua speranza, si die a rilevare un altro de' suoi lioncini, e ne fece un lione.6Ed egli andava insieme co' leoni, e diventò lione, e imparò a rapir la preda, e a divorare gli uomini:7Imparò a far delle vedove, e a disertar le città, e al tuono de' suoi ruggiti restò la terra vuota de' suoi abitatori.8E si adunarono le genti da tutte le provincie contro di lui, e gli tesero agguati, e con iscambievoli ferite lo pigliarono.9E lo misero in una gabbia, e lo condussero incatenato al re di Babilonia, e lo rinchiusero in una prigione, affinchè non si udisse più la sua voce sui monti d'Israele.10La madre vostra come una vite nel sangue vostro fu piantata lungo le acque: sulle molte acque sono cresciuti i suoi frutti, e le frondi.11E le sue solide verghe diventarono scettri di sovrani, e il suo fusto si innalzò in mezzo alle frondi, ed ella si vide esaltata nel gran numero de' suoi tralci.12Ma ella è stata schiantata dall'ira, e gettata per terra, e un vento ardente fé seccare i suoi frutti, marcirono, e inaridirono i rigogliosi suoi tralci, e il fuoco la divorò.13Ed ella è ora trapiantata in un deserto, in una terra arida, e disabitata.14E usci da una verga de' suoi rami un fuoco, che mangiò un suo frutto, e non rimase di lei una verga forte da servir di scettro a' sovrani. Questo è carme di duolo, e servirà pel duolo.

Note:

19,1:Mena duolo per i principi d'Israele. Intende i principi discesi da Josia, e parla in primo luogo di Joachaz, e di Jechonia; indi di Sedecia, sotto del quale fu presa, e data alle fiamme Gerusalemme, e il tempio.

19,2:Per qual ragione la madre vostra, la lionessa, ec. La lionessa ell'è Gerusalemme madre di ciascuno di questi principi, onde dice mater tua, che noi per maggior chiarezza abbiam tradotto madre vostra. Il senso di questo versetto è tale: come mai è egli avvenuto, che la madre vostra sia divenuta qual lionessa, la quale tra' lioni vivendo abbia partoriti, e allevati de' lioncini, e dipoi ad uno ad uno le son rapiti e uccisi? Nella stessa guisa Gerusalemme, che intrepida qual lionessa si sostenne in mezzo a' principi delle vicine nazioni, partori ed educò de' principi, che in poco tempo le furon tolti.

19,3-4:E de' suoi lioncini uno ne innalzò, ec. Questo primo lioncino è Joachaz (detto anche Sellum) uno dei figliuoli di Josia. Joachaz dopo la morte di Josia fu messo sul trono, e ben presto cominciò a ruggire, e a infierire qual lione, e divenuto odioso a Dio e agli uomini il Signore lo diede in potere del re d'Egitto, da cui fu messo in catene, e mandato in Egitto dopo tre soli mesi di regno. Perocchè il re d'Egitto era stato disgustato della elezione di Joachaz fatta senza suo consenso. Il Profeta accenna, che Joachaz fece buona difesa, mentre dice, che le nazioni lo presero, ma non senza rilevarne delle ferite: la qual circostanza non è scritta ne' libri de' re.

19,5-7:Si diè a rilevare un altro de' suoi leoncini, ec. Sul trono di Giuda fu messo dal re di Egitto Joachim fratello di Joachaz, il quale regnò undici anni, 4. Reg. XXIII. 34. ec. Ma di questo re non fa motto il Profeta forse perchè era stato innalzato al trono non da' Giudei, ma da un re straniero, e passa qui a Jechonia suo fratello fatto re dagli Ebrei, e ne dipinge il carattere violento e crudele, tanto violento e crudele, che fe' fuggire dalla loro patria molti de' cittadini, e molti ne uccise, come dice il Profeta.

19,8-9:E si adunarono le genti ec. Sta il Profeta sulla metafora del lione, e siccome quando un lione furioso assalisce uomini e animali in una campagna, si unisce gran numero di cacciatori, i quali con ogni industria si studiano di prenderlo, così dice, che l'esercito de' Caldei composto di varie nazioni si unì per assediare Jechonia in Gerusalemme, e lo presero, e legato il condussero al re di Babilonia, e fu messo in prigione, come un lione preso si chiude in una gabbia quando può aversi vivo. Così non si udì più la voce, cioè il ruggito del lione Jechonia sui monti d'Israele.

19,10:La madre nostra come una vite nel sangue vostro ec. Quello che precede riguarda le passate calamità dei principi di Giuda: adesso poi si parla di quello, che avverrà a Sedecia ultimo re di Gerusalemme, la quale fu paragonata di sopra a una lionessa, e qui a una vite quelle parole, nel vostro sangue, fanno della oscurità; e tralle varie maniere di esporle, la più verisimile mi sembra di interpretarle del sangue regio della stirpe di David, il qual sangue, e la quale stirpe era il fondamento della potenza di Gerusalemme, perchè trono, e casa permanente promise il Signore a Davidde, come si legge Ps. LXXXVIII.5. Questa vite adunque grande, e generosa avente per suo fondamento, e radice la stirpe, e il sangue di David inaffiata dalle acque della protezione del Signore crebbe mirabilmente, e si propagò.

19,11:E le sue solide verghe ec. Da un sol ceppo di vite crebbero, e si alzarono solide verghe da servire di scettro a molti sovrani, ed ella a grande onore, e gloria s' innalzò in mezzo a tanti rami, quanti erano i principi del sangue reale, ed ella si compiacque, e s'insuperbi della moltitudine de' suoi tralci. Sedecia ebbe molti figliuoli, e altri principi erano ancora figli de' re precedenti.

19,12:È stata schiantata dall'ira, ec. L'ira è la vendetta di Dio, da cui la vite sarà sradicata sotto Sedecia, e il suo ceppo sarà gettato per terra dopo che un vento impetuoso, e ardente, cioè il furore de' Caldei avrà bruciato il frutto della vite, e seccati i suoi tralci, che saranno dati alle fiamme. La potenza, le ricchezze, il regno di Gerusalemme, tutto perirà, e i suoi principi saranno od uccisi, o condotti in ischiavitù.

19,13:Ed ella è ora trapiantata in un deserto, ec. Ella sarà trapiantata questa vite infelice, ma in luogo dove ella mancherà di ogni bene, e di ogni aiuto per prosperare. L'esilio, e la cattività degli Ebrei a Babilonia è paragonata alla condizione di un uomo confinato in orrido deserto privo di acque, e sterile, e disabito.

19,14:E' usci da una verga de' suoi rami un fuoco, ec. Da una verga proveniente da' rami di questa vite uscì fuoco divoratore, che finì di sterminare tutto quel che restava di sì grande, e bella vite. Dopo la espugnazione di Gerusalemme, condotto Sedecia, e quasi tutto il popolo a Babilonia, Nabuchodonosor al governo della poca gente, che restava nella Giudea, lasciò Godolia; ma Ismae le principe del sangue reale ammazzò Godolia, onde i Giudei temendo, che i Caldei non volessero vendicare la morte di Godolia voller fuggire nell'Egitto, benchè ne li dissuadesse fortemente Geremia; così questo nuovo fuoco fu come una seconda distruzione della Giudea. Questo avvenimento è qui predetto da Ezechiele cinque anni prima che fosse presa Gerusalemme.
Questo è carne di duolo, ec. Come se dicesse: tali sono le lacrimevoli peripezie di Gerusalemme registrate in questo cantico di duolo, cantico, che sarà tenuto a me moria, e ripetuto sovente per molte generazioni.