Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Ezechiele 37


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1La mano del Signore fu sopra di me, e mi menò fuora in ispirito del Signore, e mi posò in mezzo di un campo, che era pieno di ossa:2E mi fece girare intorno ad esse: or elle erano in gran quantità sulla faccia del campo, e secche grandemente.3E (il Signore) disse a me: Figliuolo dell'uomo, pensi tu, che queste ossa siano per riavere la vita? Ed io dissi: Signore Dio tu lo sai.4Ed ei disse a me: Profetizza sopra queste ossa, e dirai loro: Ossa aride, udite la parola del Signore.5Queste cose dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, che io infonderò in a voi lo spirito, e avrete vita.6E sopra di voi farò nascere i nervi, e sopra di voi farò crescer le carni, e sopra di voi stenderò la pelle, e darò a voi lo spirito, e viverete, e conoscerete, ch'io sono il Signore.7E profetai com'ei mi avea ordinato; e nel mentre, ch'io profetava, udissi uno strepito, ed ecco un movimento, e si accostarono ossa ad ossa, ciascuno alla propria giuntura.8E mirai, ed ecco sopra di esse venner i nervi, e le carni, e si stese sopra di esse la pelle, ma non avevano spirito.9Ed ei disse a me: Profetizza allo spirito, profetizza, figliuolo dell'uomo, e dirai allo spirito: Queste cose dice il Signore Dio: Dai quattro venti vieni, o spirito, e soffia sopra questi morti, ed ei risuscitino.10E profetai com'egli m' avea comandato, ed entrò in quegli lo spirito, e riebbero vita, e si stetter su' piedi loro, esercito grande formisura.11Ed ei disse a me: Figliuolo dell'uomo, tutte queste ossa sono la famiglia d'Israele: essi dicono: Le ossa nostre son aride, ed è perita la nostra speranza, e noi siam (rami) troncati.12Per questo tu profetizza, e dirai loro: Queste cose dice il Signore Dio: Ecco, che io aprirò i vostri sepolcri, e da' sepolcri vostri vi trarrò fuora, popolo mio, e vi condurrò nella terra d'Israele.13E conoscerete, ch'io sono il Signore, quando avrò aperti i vostri sepolcri, e da' sepolcri vostri vi avrò tratti, popolo mio,14Ed avrò infuso in voi il mio spirito, e viverete, e nella terra vostra vi avrò dato riposo: e conoscerete, che io il Signore ho parlato, ed ho fatto, dice il Signore Dio.15Ed il Signore parlommi, dicendo:16E tu, figliuolo dell'uomo, prenditi un legno, e scrivi sopra di esso: A Giuda, ed a' figliuoli d'Israele, che sono con lui: e prendi un altro legno, e scrivi sopra di esso: A Giuseppe verga di Ephraim, e a tutta la casa a Israele, eda que', che sono con lei.17E accosta l'uno all'altro per fartene un solo legno, ed ei nella mano tua si congiungeranno.18E allora quando i figliuoli del popol tuo parleranno a te, e djranno: Non ci dirai tu quel, che tu voglia significare con questo;19Tu dirai loro: Queste cose dice il Signore Dio: Ecco, che io prenderò il legno di Giuseppe, che è nella mano di Ephraim, e le tribù d'Israele, che a lui sono unite, e le congiungerò insieme col legno di Giuda, e ne farò un legno solo, e saranno un solo nella mia mano.20Ed avrai dinanzi a loro nella tua mano i legni, sopra de' quali tu hai scritto,21E dirai loro: Queste cose dice il Signore Dio: Ecco, che io prenderò i figliuoli d'Israele di mezzo alle nazioni, tralle quai se n'andarono, e li raunerò da ogni parte, e ricoudurrolli alla loro terra.22E faronne una sola nazione nella lor terra sui monti d'Israele, e un solo sarà il re, che a tutti comanderà, e non saran più due nazioni, né saran più divise in due regni.23E non si contamineranno più cogl'idoli loro, e colle loro abbominazioni, e colle loro iniquità; e li trarrò salvi da tutti i luoghi, dov'ei peccarono, e li monderò, e saranno mio popolo, ed io sarò loro Dio.24E il mio servo Davidde sarà il loro re, e un solo sarà di loro tutti il pastore, e osserveran le mie leggi, e custodiranno i miei comandamenti, e li metteranno in opera.25Ed abiteranno la terra, ch'io diedi al mio servo Giacobbe, nella quale abitarono i padri vostri, ed in essa abiteranno eglino, e i loro figliuoli, e i figliuoli de' figliuoli fino in sempiterno; e Davidde mio servo sarà il loro principe in perpetuo.26È farò con essi alleanza di pace, che sarà un patto sempiterno per essi; e darò loro stabilità, e li moltiplicherò, e porrò in mezzo ad essi il mio santuario per sempre.27E presso di loro sarà il mio tabernacolo, e sarò loro Dio, ed ei saranno mio popolo.28E conosceranno le genti, ch'io sono il Signore, il santificatore d'Israele, quando il santuario mio sarà in mezzo ad essi in perpetuo.

Note:

37,1:La mano del Signore fu sopra di me, e mi menò fuora in ispirito ec. Visione profetica celebrata, e famosa in tutte le Chiese Cristiane ella è questa, dice s. Girolamo. Or con questa visione viene il Profeta a confermare le stesse promesse, che già si lessero nel capo precedente, e colla bellissima immagine della risurrezione de' morti dimostra la futura liberazione d'Israele, come osservò lo stesso santo Dottore, e sotto il tipo della liberazione d'Israele adombra il risuscitamento degli uomini, i quali sendo morti pe' loro peccati, sono vivificati mediante la grazia di Cristo. La risurrezione adunque de' morti è qui tanto più evidentemente stabilita, perchè ella si fa servir d'argomento della futura liberazione e del carnale, e dello spirituale Israele. Il Profeta adunque vien traportato in ispirito a vedere un campo pieno di morte, e aride ossa, e il Signore e col fatto, e colle sue parole gli fa intendere, che se dallo stato di morte egli farà un dì risorgere tutti gli uomini, e riunirsi l'anima di ciascheduno di essi al proprio suo corpo, molto più facilmente potrà ravvivare il suo popolo schiavo in Babilonia, rappresentato per quelle ossa, e potrà ancora colla onnipotente sua grazia risuscitare gli uomini giacenti nelle tenebre, e nell'ombra di morte.

37,5:Ecco, che io infonderò in voi lo spirito, ec. Come nella risurrezion generale della carne Dio farà che ogni anima torni a vivificare il primiero suo corpo, così per ristorare il suo popolo oppresso, e poco men che estinto sotto la tirannia dei Caldei, gl'infonderà spirito di consolazione, di fidanza, e di vigore, e lo spirito di grazia infondera nelle anime morte per lo peccato affin di risuscitarle alla vita spirituale.

37,7:Nel mentre, ch' io profetava, udissi uno strepito, ec. Lo strepito delle ossa, che si moveano tutte a un tratto, andando ciascun osso dal luogo, in cui si trovava, a cercare le ossa compagne per riunirsi tutte, e formare i corpi distinti. Questa bella immagine grandiosamente rappresenta l'operazione della onnipotenza, al cui cenno le parti di ciascun corpo separate, e divise anche per lunghi spazi, ed anche ridotte in polvere si porteranno alla lor riunione, e a collegarsi di nuovo insieme per formare gli stessi corpi, che erano innanzi. Simile a questo strepito sarà il romorio del popolo d'Israele cattivo in Babilonia, quando annunziata a lui la sua libertà tutto si metterà in movimento per disporsi al ritorno nel suo paese, al ritorno alla diletta Gerusalemme; e simile ancora sarà la commozione, che seguirà tragli uomini, quando questi alla predicazione degli Apostoli cominceranno a detestare, e piangere i propri falli, ed a prepararsi colla penitenza a ricevere o spirito di vita.

37,9:Dai quattro venti vieni, o spirito, ec. Perchè e i morti, che debbon risuscitare nell'ultimo giorno, sono dispersi per tutte le parti della terra, e per tutte le parti erano dispersi i cattivi d'Israele, e tutta quanta la terra non era piena se non di uomini morti a Dio, e alla vita dell'anima, che è la grazia, per questo Dio fa venire dai quattro venti lo spirito: il quale spirito nel primo senso significa l'anima di ciascun uomo, che tornerà in quel corpo, cui già animò; e nel secondo senso significa la consolazione, la fiducia, la letizia, che Dio darà allo smarrito, e umiliato Israele, perchè ritorni all'amata sua patria; e nel terzo significa lo spirito di grazia, che risuscita i peccatori.

37,11:Tutte queste ossa sono la famiglia d'Israele: ec. Dio stesso fa l'applicazione di questa bella parabola, in cui (come si è detto) sotto la figura della universale fa miglia degli uomini, che risusciterà nell'ultimo giorno, ha voluto adombrare sì il nuovo felice stato della famiglia di Israele tratta dagli orrori di sua schiavitù, e sì ancora la più mirabile, e felice risurrezione, di cui parlava l'Apostolo, quando diceva che, sendo noi morti come peccatori Dio ci rendette vita con Cristo condo nandoci tutti i delitti, Coloss. II. 13.

37,12:Vi condurrò nella terra d'Israele. La terra d'Israele carnale ella è la Giudea; la terra dello spirituale Israele è la Chiesa: così il Profeta non solo anima il suo popolo abbattuto, e quasi senza speranza ad aspettare l'adempimento delle promesse del Signore, e il suo ritorno nella terra de' padri suoi; ma conforta, e consola insieme gli uomini di qualunque nazione, promettendo ad essi la grazia dello spirituale risorgimento, e di essere ascritti cittadini nella Chiesa di Cristo.

37,16:E tu, figliuolo dell'uomo, prenditi un legno ....e prendi un altro legno, ec. I due pezzi di legno, i quali riuniti insieme vengono a formare un solo pezzo, sono simbolo de' due regni, nei quali si divise il popolo Ebreo dopo la morte di Salomone, quando Roboamo restò re della tribù di Giuda, alla qual tribù stette unita anche quella di Beniamin, e quella di Levi, e Geroboamo ebbe il regno delle dieci tribù, delle quali la principale era quella di Ephraim, donde era nato lo stesso Geroboamo. E perchè Ephrain fu figliuolo di Giuseppe, per questo si dice, che Giuseppe è verga (o sia scettro) di Ephraim, perchè da un uomo della tribù di Giuseppe (da Gerobo amo) principiò il regno di Ephraim, e della casa d'Israele, cioè il regno delle dieci tribù opposto a quello della casa di Giuda. Dio comanda al Profeta di riunire insieme questi due legni portanti tale iscrizione in presenza del popolo, e di fargli sapere, che nella stessa guisa saranno un dì riuniti i due regni di Giuda, e d'Israele, e sarà tolta l'antica nimista, e discordia, che era tra loro, e dell'uno, e dell'altro popolo se ne formerà uno solo, che avrà un solo re. Nel ritorno dalla cattività di Babilonia molti ancor degli Ebrei delle altre tribù tornaron a Gerusalemme insieme con Giuda, e con esso formarono un solo popolo, una sola repubblica, che da Giuda ebbe nome, e fu chiamata la repubblica dei Giudei; e ciò viene a significarsi dal Profeta colla unione di que' due pezzi di legno; ma da tutto il discorso apparisce che egli qui non si ferma, ma annunzia di più un avvenimento infinitamente più grande, ed importante, vale a dire la riunione de' due popoli, Ebreo e Gentile, in una sola chiesa, sotto un solo capo, che è il Cristo figliuolo di David secondo la carne, il qual Cristo (come dice l'Apostolo) Ephes. II. 14.; talmente che in lui, non è Greco e Giudeo, circonciso e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo (è) ogni cosa, ed è in tutti, Coloss. III. II.

37,19:E saranno un solo nella mia mano. Convien tradurre in tal guisa, perchè il relativo eius si riferisce alla voce Dio. Per la malizia, e perversità degli uomini, e dei demoni un solo regno, che era mio regno, in due fu diviso: ma la mia potenza riunirà tutti gli uomini in un solo corpo, in un solo ovile, in un solo gregge, di cui il mio Davidde sarà re, e pastore. Notisi, che siccome la tribù di Giuda rappresenta il popolo depositario della vera religione, e delle Scritture, così le dieci tribù non solo scismatiche, ma imbrattate di pubblica idolatria fin dal tempo della loro separazione sono poste molto propriamente a significare il popolo delle genti. Notisi ancora, come tutto quello, che dicesi dell'unico re e pastore, Davidde, che governerà in perpetuo (vers. 25.) il nuovo popolo, e della mondazione da' peccati e dell'alleanza di pace, e della stabilità dello stesso popolo nella terra promessa a' santi Patriarchi (che è la Chiesa), tutto questo dimostra come il Cristo, e la sua sposa, la Chiesa cristiana composta di Ebrei, e di Gentili, sono il vero obbietto di questa nobilissima profezia. Perocchè Zorobabele, che ri condusse gli Ebrei da Babilonia a Gerusalemme, non fu mai loro re, nè li governò (se pure in qualche tempo li governò) in perpetuo, e la remissione de' peccati, e l'alleanza di pace con Dio, e la immutabile fermezza nel fe lice suo stato, sono tali caratteri, che convenir non possono se non alla Chiesa di Gesù Cristo. Questa Chiesa è chiamata Tabernacolo di Dio (27.), Santuario di Dio (26. 28), Santuario, e Tabernacolo permanente, perchè la Chiesa non sarà giammai separata da Dio, onde s. Giovanni alludendo a questo luogo, anzi ripetendolo dice di lei: Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini, e abite rà egli con essi; ed ei saranno suo popolo, e lo stesso Dio sarà con essi Dio loro, Apocal. XXI.3. Il Santuario, e il Tempio Ebraico a questo nuovo Tabernacolo cedette il luogo.