Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Ezechiele 29


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1L'anno decimo, il decimo mese, agli undici del mese, il Signore parlommi, dicendo:2Figliuolo dell'uomo, volgi la tua faccia contro Faraone re dell'Egitto, e profeterai sopra di lui, e sopra tutto l'Egitto:3Tu parlerai, e dirai: Queste cose dice il Signore Dio: Eccomi a te, o Faraone re dell'Egitto, gran dragone, che giaci in mezzo a' tuoi fiumi, e dici: mio è il fiume, ed io da me mi son fatto.4Ma io porrò un freno alle tue mascelle, e i pesci de' tuoi fiumi farò, che stiano attaccati alle tue squamme, e ti trarrò di mezzo a' tuoi fiumi, e tutti tuoi pesci staranno attaccati alle tue squamme.5E te, e tutti i pesci de' tuoi fiumi io getterò nel deserto: tu cadrai per terra, e non sarai raccolto, né sepolto: io ti ho dato alle bestie della terra, e agli uccelli dell'aria, che di te faran pasto:6E gli abitatori tutti dell'Egitto conosceranno, chi io sono il Signore, perchè tu se' stato un sostegno di canna per la casa d'Israele.7Quando ti preser in mano, tu ti rompesti, e lacerasti tutto il lor braccio, e quando vollero appoggiarsi sopra di te, e tu te n'andasti in pezzi, e facesti lor rompere i reni.8Per questo cosi dice il Signore Dio: Ecco, che io farò piombare la spada sopra di te: ucciderò i tuoi uomini, e i tuoi giumenti.9E la terra d'Egitto diverrà un deserto, ed una solitudine: e conosceranno, ch'io sono il Signore, perchè tu hai detto: mio è il fiume, ed io lo ho fatto:10Per questo eccomi a te, ed a tuoi fiumi: e farò, che la terra d'Egitto divenga una solitudine desolata dalla spada, dalla torre di Siene sino a' confini dell'Etiopia.11Ella non sarà battuta da piede umano, né pesta da pie di giumento, e sarà disabitata per quarant'anni.12E la terra d'Egitto renderò deserta in mezzo a' paesi deserti, e le città di lei simili alle città distrutte, e saran desolate per quarant' anni, e spergerò gli Egiziani tralle nazioni, e li trasporterò in varj paesi ad ogni vento.13Perocché queste cose dice il Signore Dio: Dopo che saranno passati i quarant' anni, radunerò gli Egiziani di mezzo a' popoli, tra' quali furon dispersi,14E rimenerò gli schiavi Egiziani, e li collocherò nella terra di Phatures, nella terra dove erano nati, e vi formeranno un povero regno:15Ei sarà tra gli altri regni il più piccolo, né più s'innalzerà sopra le nazioni, e li terrò bassi, perchè non signoreggin le genti.16E non saran più la fidanza della casa d'Israele, cui insegnavan l'iniquità, perchè a loro ricorresse, e gli seguitasse; e conosceranno, ch'io sono il Signore Dio.17E l'anno ventesimo settimo, il primo mese, il primo del mese, il Signore parlommi, dicendo:18Figliuolo dell'uomo, il re di Babilonia Nabuchodonosor ha fatto servire la sua armata in penosa servitù contro di Tiro: tutte le teste son divenute calve, e tutti gli omeri sono scorticati; e non è stata data a lui, né al suo esercito ricompensa per la servitù, ch'ei mi ha prestata contro di Tiro,19Per questo così dice il Signore Dio: Ecco, che io metterò Nabuchodonosor re di Babilonia nella terra d'Egitto, e ne farà prigioniero il popolo, e lo saccheggerà, e ne dividerà le spoglie, e sarà ricompensato il suo esercito,20Pel servigio renduto contro Tiro io gli ho data la terra d'Egitto, perchè egli ha faticato per me, dice il Signore Dio.21In quel giorno rifiorirà la possanza della casa d'Israele, ed a te aprirò io la bocca in mezzo ad essi, e conosceranno, ch'io sono il Signore.

Note:

29,1:L'anno decimo, ec. L'anno decimo della cattività di Joachim, è parimente decimo del regno di Sedecia. Cosi questa profezia è anteriore a quella, che precedette, ed è contro la città di Tiro; vedi cap. XXVI.: ma questa è collocata in questo luogo, perchè la guerra di Nabuchodonosor contro l'Egitto fu posteriore all'espugnazione di Tiro.

29,2:Contro Faraone ec. Egli è Faraone detto Hophra, ovvero Aprie di cui si parla Jerem. XLIV. 30. Egli si era mosso per soccorrere Sedecia, ma fu rispinto da Nabuchodonosor (Jerem. XXXVII. 10.), il quale presa Gerusalemme, espugnata Tiro, domati gli Ammoniti, i Moabiti, e gli Arabi, finalmente entrò nell'Egitto circa l'anno del Mondo 3433.

29,3:Gran dragone. Questa voce dragone significa un gran pesce, un mostro delle acque; ma qui significa il coccodrillo, che è noverato da molti tra' Cetacei, e nel Nilo ha quasi il suo regno, come dice Plinio, benchè anche in altri grandi fiumi si trovi. Egli era simbolo dell'Egitto, come in molte antiche medaglie si vede, e come dio era adorato dagli Egiziani; così Ezechiele dà a Faraone il titolo di gran coccodrillo come titolo di onore, ed anzi il Bochart afferma, che Faraone presso gli Egiziani significava il coccodrillo. Che giaci in mezzo a' tuoi fiumi. Questi fiumi sono non solamente i sette grandi rami, pe' quali il Nilo si scarica nel mediterraneo, ma anche i molti canali derivati dal fiume istesso, che traversavano l'Egitto a gran comodità, e vantaggio del commercio. Mio è il fiume, ed io da me mi son fatto. Mio è il Nilo, e io non debbo ad alcuno il mio essere, la mia potenza. Di questo Faraone Aprie racconta Erodo to, che egli era persuaso, che nissuno degli uomini, o degli dei non avrebbe potuto togliere a lui il regno. Vedi Jerem. XLIV. 30. Herodot. lib. I. 16I.

29,4:Ma io porrò un freno alle tue mascelle, ec. Può alludere alla maniera di prendere il coccodrillo usata dagli abitanti dell'isola di Tentira, i quali facevan a lui continua guerra. Veduto nel Nilo un coccodrillo si gettavan nelle acque, e salendo sopra di lui a cavalcioni, quando egli volgeva il capo, e la gola aperta per ingoiarli gli piantavano in bocca una forte, e assai grossa clava, le cui estremità tenevano colle mani da destra, e da sinistra, e in tal guisa quasi imbrigliati (dice Plinio VIII. 25.) li menavano a terra prigionieri. Menati a terra li legavano a un albero, ed ivi li battevano per buon tratto di tempo, e finalmente gli spezzavano, e se li mangiavano. Vedi Eliano Var. Hist. X. 21. Qui Dio dice, che non solo imbriglierà Faraone, e lo trarrà fuori delle sue acque, ma con esso trarrà ancora tutti i pesci de' suoi fiumi, i quali saranno attaccati alle sue squamme, vale a dire, nella stessa calamità farà cadere con Faraone i suoi sudditi, tanto i grandi, come la plebe. Dove si allude anche a varie specie di pesci, che hanno quasi il loro re, a cui vanno dietro.

29,5:E te, e tutti i pesci ... io getterò nel deserto: ec. Ucciderò te, e tutti i tuoi pesci, e getterò il tuo, e i loro corpi morti nel deserto. Può essere, che la battaglia tra Faraone, e i Caldei seguisse nel deserto di Arabia. Non sarai raccolto, nè sepolto: Non congregaberis, è un'abbreviazione della frase tante volte usata nelle Scritfure, secondo la quale si dice di un uomo morto, ch'ei va a riunirsi co' suoi antenati nel sepolcro.

29,6-7:Perchè tu se' stato un sostegno di canna per la casa d'Israele. Quando ti preser in mano, ec. Faraone avea fatto animo a Sedecia, e agli Ebrei, perchè si ribellassero contro i Caldei, promettendo loro grandi soccorsi, onde gli avea fatti andar contro al volere di Dio, e gli avea distaccati da quella fidanza, che aver doveano nel solo Dio loro; ne avvenne adunque quello, che dovea pur accadere; Faraone non diede altro sostegno a Israele, se non quello, che dà a un uomo debole una debolissima canna, la quale non solo non è atta a reggerlo, ma appena quegli la prende per appoggiarvisi sopra, se gli rompe tra mano, onde e la mano, e il braccio è a lui lacerato, e pel colpo, che ei dà cadendo per terra si rompe i fianchi. Questa bella similitudine è usata anche da Isaia XXXVI. 6., e da Geremia XXXVII. 7. ec.

29,10:Dalla torre di Siene ec. Da un'estremità del regno fino all'altra estremità. I LXX tradussero: Da Magdal, e da Siene sino a' confini dell'Etiopia.

29,11:Per quarant' anni. Questi quarant'anni dovetter finire l'anno terzo, ovvero il quarto del regno di Ciro. Altri li fanno terminare l'anno primo dello stesso re, il quale rendette la libertà a' diversi popoli menati schiavi nella Caldea da Nabuchodonosor.

29,12:E la terra d'Egitto renderò deserta in mezzo ai paesi deserti, ec. Vale a dire deserta come la Giudea, la Fenicia, il paese di Ammon, di Moab, ec. desolati dallo stesso Nabuchodonosor, che gli avea vinti, e spopolati.

29,14:Nella terra di Phatures. Vedi Gen. X. 14. Questa terra era una parte dell'Egitto superiore. E vi formeranno un povero regno. L'Egitto non alzò più la testa; fu soggetto a Ciro, ed a' Persiani, e avendo tentato di ribellarsi fu nuovamente soggettato da Cambise figliuolo di Ciro, il quale di nuovo il ridusse in pessimo stato. Vedi Erodoto lib. III. 9. 15.

29,16:E non saran più la fidanza della casa d'Israele, ec. Gl' Israeliti non confideranno più nell'Egitto, nè ri correranno all'aiuto degli Egiziani, nè seguiranno i loro consigli, come hanno fatto per lo passato, quando l'alleanza con quelli è stata occasione agli stessi Israeliti di apparare da essi l'idolatria, e tutte le abbominazioni dell'Egitto.

29,17:L'anno ventesimo settimo, il primo mese, ec. Tralla precedente profezia, e quella d'adesso vi è l'intervallo di circa quindici anni, perchè questa è dell'anno in cui fu espugnata Tiro, e l'altra è anteriore di un anno alla espugnazione di Gerusalemme. Nel capo seguente verso 20, e nel capo 31. ec. vedremo delle Profezie di data anteriore; perchè nel mettere insieme gli scritti de' Profeti non si è avuto riguardo all'ordine dei tempi.

29,18-19:Nabuchodonosor ha fatto servire la sua armata ec. Nabuchodonosor servì (senza saperlo) di strumento a Dio per punire le iniquità degli abitanti di Tiro, ed egli, e il suo esercito ebber molto da soffrire nel lungo assedio di tredici anni, onde si dice, che i soldati avean perduti i capelli portando continuamente in testa la celata, e si erano scorticati gli omeri a portare legname, e pietre, e terra, particolarmente per riempire il braccio di mare che divideva la città dal continente. La città finalmente fu presa, ma vuota affatto di ogni bene, perchè i Tiri vedendo di non poter più resistere, s'imbarcarono quanti poterono sulle loro navi, e coll'oro, e l'argento, e le cose loro più preziose se n'andaron a Cartagine e in altri luoghi rimoti, come racconta s. Girolamo, che dice di aver ciò letto nelle storie degli Assiri. Cosi mancò al soldato vincitore la mercede, e il frutto di sue lunghe, e gravi fatiche; e benchè tanto il re, come i soldati non avesser servito Dio in questa spedizione, se non materialmente, contuttociò il Signore volle ricompensare le loro fatiche colla conquista, e colle spoglie dell'Egitto. Così osservò s. Agostino, e dietro a lui s. Tommaso, che Dio rimunerò colle vittorie, e col dominio di tanta parte del mondo le virtù morali, la generosità, la clemenza, la moderazione ec. degli antichi Romani. Vedi August. de Civ. V. 12. 13. 14. 15.

29,21:In quel giorno rifiorirà ta possanza della casa d'Israele. Pochi anni dopo la devastazione dell'Egitto Jechonia fu tratto fuori dalla prigione da Evilmerodach figliuolo, e successore di Nabuchodonosor, e non passò molto tempo, che Ciro agli Ebrei rendette la libertà. Ed a te aprirò io la bocca ec. E a te darò io gran fidanza di parlare liberamente, senza che alcuno abbia ardimento di contradire, quando l'avveramento di tante tue predizioni avrà acquistata intiera fede a tutte le tue parole.