Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ezechiele 18


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1IL Signore parlommi, dicendo:2Per qual motivo tra voi nella terra d'Israele avete convertito in proverbio questa similitudine: I padri (voi dite) mangiarono uva acerba, e si sono allegati i denti ai figliuoli?3Io giuro, dice il Signore Dio, che questa parabola non sarà più per voi un proverbio in Israele;4Imperocché tutte le anime sono mie, come l'anima del padre, così anche l'anima del figliuolo e mia: l'anima, che avrà peccato, ella perirà.5E se un uomo sarà giusto, e viverà secondo il diritto, e il giusto,6Non farà banchetto sui monti, e non alzerà i suoi occhi agl' idoli della casa d'Israele, e non violerà la moglie del suo prossimo, e non si appresserà alla propria moglie in tempo di sua incomodità:7E non offenderà alcun uomo; renderà il pegno al debitore; non rapirà per forza l'altrui; farà parte del proprio pane all'affamato, e rivestirà l'ignudo:8Non presterà ad usura, e non ricevera più del dato; ritrarrà la sua mano dall'iniquità, e retto giudizio pronunzierà tra uomo, ed uomo:9Camminerà ne' miei precetti, ed osserverà le mie leggi per operare secondo la verità: questi è giusto, avrà vita, dice il Signore Dio.10Che se egli avrà generato un figliuolo ladrone, omicida, e che abbia fatta una di queste cose;11E non tutte le abbia fatte, ma banchetti sui monti, e violi la moglie del suo prossimo,12Offenda il piccolo, e il povero, faccia rapine, non renda il pegno, alzi gli occhi suoi ai simulacri, commetta abbominazioni,13Dia ad usura, e riceva più del dato, avrà egli vita? Non avrà vita. Avendo fatto tutte queste detestabili cose, egli certamente morrà, il suo sangue sarà sopra di lui.14Che se questi avrà un figliuolo, il quale veggendo tutti i peccati commessi al padre suo, avrà timore, e non lo imiterà in questi,15Non banchetterà sui monti, e non alzerà gli occhi ai simulacri della casa d'Israele, e non violerà la moglie del suo prossimo,16E non offenderà alcun uomo, non riterrà il pegno, non farà rapine, darà del suo pane all'affamato, e rivestirà l'ignudo;17Conterrà la sua mano dal fare al povero ingiuria, non prenderà usura, né il soprappiù, osserverà le mie leggi, e camminerà ne' miei precetti, questi non morrà pell' iniquità del padre suo, ma avrà vita.18Il padre di lui, perchè fu calunniatore, e fece violenza al fratello; e peccò in mezzo al suo popolo, egli è morto per la sua iniquità.19E voi dite: Per qual motivo non ha portato il figliuolo l'iniquità di suo padre? Certamente perchè il figliuolo ha operato secondo la legge, e secondo la giustizia, ha osservati tutti i miei precetti, e gli ha adempiuti, avrà vita.20L'anima, che avrà peccato, ella perirà: il figliuolo non porterà l'iniquità del padre, e il padre non porterà l'iniquità del figliuolo. La giustizia del giusto sarà sul capo di lui; e sul capo dell'empio sarà l'empietà di lui.21Ma se l'empio farà penitenza di tutti i peccati, che ha fatti, osserverà tutti i miei precetti, e opererà secondo l'equità, e secondo la giustizia, avrà vita, e non morrà.22Di tutte le iniquità, che egli ha commesse, non avrò più memoria: nella giustizia, ch'egli ha esercitata, avrà vita.23Voglio io forse la morte dell'empio, dice il Signore Dio, e non anzi ch'ei si converta dal suo mal fare, e viva?24Ma se il giusto si ritirerà dalla sua giustizia, e peccherà secondo le abbominazioni, che suol commettere l'empio, avrà egli la vita? Tutte le opere giuste, che egli aveva fatte, saranno dimenticate; nella prevaricazione, in cui è caduto, e nel suo peccato, che ha fatto, egli perirà.25E voi avete detto: La via del Signore non è retta. Udite adunque, o casa di Israele: E' ella forse la mia via, che non è giusta, e non piuttosto le vostre vie sono storte?26Imperocché quando il giusto si ritirerà dalla sua giustizia, e peccherà, morrà nel peccato: nell'ingiustizia, che ha commessa, egli morrà.27E quando l'empio si ritirerà dall'empietà, e dal peccato, che ha fatto, e praticherà l'equità, e la giustizia, ei renderà vita all'anima sua;28Imperocché se egli torna in se stesso, e si ritira da tutte le iniquità, che ha fatte, avrà vita, e non morra.29E i figliuoli di Israele dicono: Non è retta la via del Signore. Non son forse rette le mie vie, o casa d'Israele, o piuttosto non sono storte le vie vostre:30Per questo, o casa d'Israele, io giudicherò ciascheduno secondo le sue vie, dice il Signore Dio. Convertitevi, e fate penitenza di tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà vostra rovina.31Gettate lungi da voi tutte le prevaricazioni, che avete commesse, e fatevi un cuor nuovo, e uno spirito nuovo: e perchè morrete voi, o casa d'Israele?32Imperocché io non voglio la morte di colui, che si muore; dice il Signore Dio: convertitevi, e vivete.

Note:

18,2-3:I padri (voi dite) mangiarono uva acerba, ec. Questo dettato leggesi in Geremia XXXI. 29. Thren. V. 7., e vuol dire, come spone qui il Caldeo: I padri peccarono, e son flagellati i figliuoli. Potè adunque divenir come proverbio tra' Giudei questa maniera di parlare dal sentirsi dire da' Profeti, che il regno di Giuda sarebbe andato in rovina pei peccati di Manasse, come pe' peccati di Jero boam era stato distrutto il regno d'Israele. E vari esempi di figliuoli puniti per la iniquità de' padri si leggono nelle Scritture, e ancora sta scritto: Io sono il Dio zelatore, che visito i peccati de' padri sopra i loro figliuoli fino alla terza, e quarta generazione di coloro, che mi odiano, Exod. XX. 5. Vedi ancora 2. Reg. XXIV. Num. XXXI. 17. Jos. VI. 17. 31. Ma adesso il Signore dice a' Giudei: Io giuro, che questa parabola non sarà più per voi un proverbio in Israele: le quali parole possono avere ambedue questi sensi; primo, io giuro, che voi non potrete più giustamente avere in bocca questa parabola: secondo, io giuro, che se voi vorrete seguitare a scusarvi con questo dettato, io severamente vi punirò: e l'uno, e l'altro senso convengono colla sposizione di questo luogo, che io crederei esser questa. Dio per ritenere con freno più forte il popol suo dal peccare, avea minacciato di punire i peccati de' padri sopra i figliuoli loro, e i lor discendenti, e adempiè talora esattamente questa minaccia. Adesso poi affinchè gli Ebrei non abusassero di questo dettato per credere, che non pe' propri, ma per gli altrui peccati si trovassero involti nelle calamità, onde erano oppressi, dice, che riguardo ad essi, e allo stato loro non ha luogo lo stesso dettato, perchè le loro scelleratezze di tali gastighi ed anche di gastighi molto maggiori erano degne. In un senso allegorico queste parole del Profeta si avverarono nella nuova legge, quando senza riguardo alcuno a' precedenti peccati de' padri furon chiamati e i Giudei, e i Gentili alla grazia ed alla salute per Gesù Cristo, e nel lavacro di rigenerazione furon mondati dal peccato originale, che è come l'uva acerba mangiata da Adamo, per cui si allegarono i denti di tutti i figliuoli di lui, che nacquero tutti peccatori, perchè tutti in lui peccarono.

18,4:Tutte le anime sono mie; ec. Io sono creatore, e Signore delle anime de' figliuoli, come di quelle de' padri; onde nissuno creda, che pei peccati de' padri io talor punisca i figliuoli, come fa un giudice debole e impotente, che sfoga il suo sdegno sopra quelli, ch'ei può tenere a ragione, e altri lascia impuniti, perchè non ha forze abbastanza da farsi temere da tutti. Io adunque punirò i padri pe' lor peccati, punirò ugualmente pei propri loro peccati i figliuoli, e chiunque il male avrà fatto, avrà da me il male, cioè la pena. Anche queste parole nel senso accennato qui avanti possono intendersi della distinzione tra Ebreo, e Gentile, tolta da Cristo, il quale come Signore di tutte le anime, le ama tutte, e vuole, che giungano alla salute, e per tutte diede il sangue e la vita, onde ad esse nè per essere ammesse nel numero de' suoi figliuoli, nè per arrivare all'eterna salute non nuocerà l'ingiustizia, e l'iniquità de' padri loro, come la giustizia de' figli non salverà i padri dal gastigo eterno, quando co' loro peccati lo abbiano meritato.

18,6:Non farà banchetto su i monti, ec. Ne' luoghi eccelsi (rammentati tante volte nelle Scritture) si offerivano ostie a' falsi dei, e delle carni faceasene solenne banchetto, e la partecipazione a tali banchetti, e il mangiare di quelle ostie era il compimento della idolatria, come notò s. Girolamo. Sono notate in questo, e ne' seguenti versetti le virtù, che Dio esige da quelli che vogliono piacere a lui. E non si appresserà alla propria moglie ec. S. Agostino. Quaest. 64. in Levit. osserva che questo precetto è di quelli, i quali anche nel tempo del Nuovo Testamento ... sono indubitatamente da custodirsi, mentre da Ezechiele tra que' peccati, che sono manifesta iniquità, si conta l'appressarsi alla propria moglie ec. Gli stessi Gentili col solo lume naturale videro esser contrario alla retta ragione quello, che Dio proibì nella sua legge (Levit. XX. 18.) e la Chiesa in moltissimi canoni.

18,7:Renderà il pegno al debitore. Intende del pegno, di cui il debitore povero ha assoluta necessità, onde comandò il Signore, che se per esempio il creditore ha avuta per pegno una coperta da letto, la renda al povero, che altra non ne ha da coprirsi, la renda, dico, avanti notte, Exod. XXII. 26.

18,22:Di tutte le iniquità, che egli ha commesse, non avrò più memoria. Tanto è lungi dal vero, che i peccati dei padri ridondino sopra i figliuoli, che anzi se l'empio istesso farà penitenza, Dio dice, che non si avrà più memoria de' suoi peccati. S. Girolamo. Non porterà adunque il figliuolo l'iniquità del padre (vers.20.). Può ben accadere, e sovente anzi avviene, che il figliuolo innocente venga a patire, e patire ancor grandemente pelle iniquità del padre suo cattivo; ma i patimenti del figliuolo innocente, e giusto non sono pena, o vendetta di Dio, ma dono, e benefizio di lui, perchè mandati ad esercitare la virtù del figliuolo, ad accrescergli il merito, e per con seguenza la gloriosa ricompensa ne' cieli.

18,25-27:E ella forse la mia via, che non è giusta, ec. Da tutta la serie del ragionamento di Ezechiele in questi versetti, egli apparisce, che pareva duro a molti degli Ebrei, che Dio per ragione del peccato commesso dal giusto il condanni senza aver riguardo alla vita buona menata da lui per lo passato, e rimuneri l'empio pel bene fatto nel fine, senza badare ai molti peccati, ch'ei fece per l'avanti. A quelli, che in ciò trovavano da ridire contro la giustizia del Signore, risponde il Profeta col ripetere la stessa verità e la stessa dottrina, perchè la giustizia di Dio si in questa come in tutte le altre cose è sì chiara, e patente, che non ha bisogno di argomenti per essere dimostrata. Il discorso adunque del Profeta è simile a quello di un oratore antico, il quale accusando uno con dire: Uccidesti tua madre, nè sapendo cosa dirsi di più grave e atroce, soggiunse: Che dirò io di più? Uccidesti tua madre. Così il Profeta: voi dite, che le vie del Signore non sono giuste. E io vi dico, che le vie del Signore son giuste; e storte e perverse le vostre; Imperocchè quando il giusto si ritirerà dalla sua giustizia ... morrà nel peccato. E quando l'empio si ritirerà dalla empietà ... ei renderà vita all'anima sua. Ecco tutto quello, che dee rispondersi agli empi, i quali accecati da' loro pregiudizi ardiscono talora d'intaccare le opere di Dio, e di bestemmiare quel ch'ei non intendono. Dio è verace e giusto, e l'uomo è menzogna e peccato.

18,31-32:Fatevi un cuor nuovo ec. È notata la libertà dell'arbitrio illuminato, e aiutato dalla grazia a eleggere, e volere il bene; onde è tanto vera questa esortazione: fatevi un cuor nuovo, come, è giusta, e santa quella preghiera: Crea, o Dio, in me un cuore mondo, Ps. L. II. E perchè morrete voi, o casa d'Israele: vale a dire: e perchè potendo voi vivere, vorrete morire? E perchè potendo voi col mio aiuto ben vivere, e non peccare, vorrete voi peccare, e perire? Perocchè quanto al mio volere, io vi dissi, e vi ripeto, ch'io non amo la morte del peccatore, il quale da se stesso si uccide col suo peccato. E se io stesso offeso, e provocato da' vostri peccati, pur son tuttora inclinatissimo a favorire la vostra causa, ed a salvarvi, per qual motivo vorrete voi la perdizione, e la morte vostra? Convertitevi adunque e vivete.