Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Ezechiele 35


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1E IL Signore parlommi, dicendo:2Figliuolo dell'uomo, volgi la tua faccia verso il monte di Seir, e profeterai intorno ad esso, e gli dirai:3Queste cose dice il Signore Dio: Eccomi a te, o monte di Seir, ed io stenderò la mia mano sopra di te, e ti renderò desolato, e deserto.4Io demolirò le tue città, e tu sarai disabitato, e conoscerai, ch'io sono il Signore.5Perchè tu se' stato nemico eterno, e colla spada alla mano chiudesti a' figliuoli di Israele lo scampo nel tempo della loro afflizione, e nel tempo di estrema calamità;6Per questo io giuro (dice il Signore Dio), che io ti abbandonerò al sangue, e il sangue ti perseguiterà, e, avendo tu odiato il sangue, il sangue ti perseguiterà,7E renderò desolato, e deserto il monte di Seir, e farò, che non vi sia più chi vada, e chi venga.8E i monti di lei empierò de' suoi uccisi: su' tuoi colli, e pelle tue valli, e pe' torrenti caderanno uccisi di spada.9Ti ridurrò in solitudini eterne, e le tue città non saranno abitate; e conoscerete, ch'io sono il Signore Dio:10Perchè tu dicesti: Due genti, e due regioni saranno mie, ed io le possederò in retaggio, quando ivi si stava il Signore;11Per questo io giuro, dice il Signore Dio, io ti tratterò come merita la tua ira, e la tua invidia, e l'odio contro di essi; ed io sarò conosciuto per mezzo di essi, quando avrò fatto giudizio di te.12E conoscerai, che io il Signore ho uditi tutti gli obbrobri, che tu hai detti contro i monti d'Israele, dicendo: Sono in abbandono, sono dati a noi, perchè li divoriamo.13E vi siete alzati contro di me colla vostra lingua, e gettaste contro di me le vostre parole: io le udii.14Queste cose dice il Signore Dio: Con giubilo di tutta la terra io ti ridurrò in solitudine.15Siccome tu facesti festa sopra l'eredità della casa d'Israele, perchè era dissipata, cosi io farò a te: tu, o monte di Seir, sarai devastato, e tu, Idumea, tutta quanta: e conosceranno, ch'io sono il Signore.

Note:

35,2:Volgi la tua faccia verso il monte di Seir. Verso il monte di Seir, dove abitò Esaù, e i suoi discendenti, Vedi Gen. XXXVI. S. 9. La desolazione della Idumea fu predetta anche da Geremia, XXV. 21. XXVII. 3. xLIx. 7.

35,5:Perchè tu se'stato nemico eterno, e colla spada alla mano chiudesti ec. La nimista di Esaù contro Giacobbe parve, che cominciasse fin dal seno della loro madre, Gen. XXV. 22., e ne' loro posteri continuò mai sempre, e nel tempo dell'assedio di Gerusalemme gl'Idumei erano nell'esercito di Nabuchodonosor, e dopo presa la città ai miseri Giudei, i quali fuggendo dal nemico passavano pel loro paese, davan la morte.
Nel tempo di estrema calamità. Abbiam veduto molte volte, come la parola iniquitas è posta talora a significare la pena dell'iniquita,e in tal senso è usata in questo luogo. Fu adunque somma la barbarie degl'Idumei contro gli Ebrei loro fratelli, mentre in tempo di tanta calamità non solo non ebber veruna compassione di essi, ma aggravarono la loro miseria.

35,6:Io ti abbandonerò al sangue, e il sangue ti perseguiterà. Si dee sottintendere dopo la parola sangue la voce tuo: ti abbandonerò in mano degli Ebrei, che sono tuo sangue, cioè tuoi fratelli, e il tuo sangue (cioè questi tuoi fratelli) ti perseguiterà; e siccome tu odiasti il tuo sangue, e lo perseguitasti crudelmente, così a suo tempo il tuo sangue ti perseguiterà; i tuoi fratelli, gli Ebrei ti perseguiteranno. E allora questa profezia riguarderà le guerre di Giuda Maccabeo, e de' suoi successori, i quali abbat terono, e soggiogarono gl'Idumei. Vedi I. Machab. IV. 15. V. 3. Questa sposizione, che è accennata da s. Girolamo sembra essere la vera. Perocchè due diverse calamità sono predette in questo luogo contro l'Idumea, la prima, che dovea loro venire di lì a non molti anni dallo stesso Nabuchodonosor, come è detto più volte da Geremia; la seconda a' tempi de' Maccabei, i quali fecer vendetta delle crudeltà antiche e nuove, esercitate dagl'Idumei contro Israele.

35,9:Ti ridurrò in solitudini eterne. Il tuo paese sarà lun gamente un orrido deserto, sendone menato il tuo popolo da Nabuchodonosor nella Caldea. Vedi Malach. I. 4.

35,10:Perchè tu dicesti: Due genti, e due regioni saranno mie ....quando ivi si stava il Signore. Tu, o Idumea dicesti: Io possederò il paese di due nazioni, e le re gioni di due popoli, vale a dire il mio proprio paese, e quello di Giuda, e ciò tu dicesti mentre il Signore, che diede quel paese al suo popolo, nello stesso paese abitava, avendovi tuttora il suo tempio, che era in piedi, onde a lui stesso facesti oltraggio, presumendo vanamente di tua possanza, e credendoti tanto forte da vincere non solo il popolo di Giuda, ma anche lo stesso Dio. I temerari di segni degl'Idumei furon dissipati dal Signore, il quale al lorchè per man de' Caldei punì il popol di Giuda, e desolò quel paese, non permise, che gl'Idumei se ne rendesser padroni, ma li condannò ad essere soggiogati, e menati in cattività dallo stesso Nabuchodonosor. Così se per qual che poco di tempo dopo la ruina di Gerusalemme gl'Idumei usurparono qualche parte della Giudea, non poteron averne stabil dominio, nè possederla in retaggio, ma e quella, e il proprio paese perdettero.

35,11:Io ti tratterò come merita la tua ira, ec. Ti tratterò come merita l'ira ostinata, e l'invidia, e l'odio, che tu hai sempre avuto contro questi tuoi fratelli, e si conoscerà la cura, che io ho del mio popolo anche quando lo affliggo, e lo gastigo, si conoscerà dal severo giudizio, che io eserciterò contro di te per tutto il male, che allo stesso popolo tu facesti.

35,12:Sono dati a noi, perchè li divoriamo. I fertili monti di Giuda, e le loro delizie saranno tutte per noi, ora che Giuda se ne va prigioniero nella Caldea.

35,14-15:Con giubbilo di tutta la terra io ti ridurrò in solitudine. Siccome tu facesti festa ec. Renderò a te secondo il tuo merito. Tu dimostrasti somma allegrezza, quando l'eredità della casa d'Israele fu devastata, e io farò, che il tuo paese sia devastato ugualmente, e tutte le vicine nazioni goderanno, e faran festa di tua rovina.