Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Siracide 41


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BIBBIA TINTORIVULGATA
1 O morte, quanto è amaro il ricordarti per un uomo che trova la pace nelle sue ricchezze,1 O mors, quam amara est memoria tua
homini pacem habenti in substantiis suis :
2 per un uomo tranquillo, fortunato in tutto e ancora capace di gustare il cibo!2 viro quieto, et cujus viæ directæ sunt in omnibus,
et adhuc valenti accipere cibum !
3 O morte, il tuo decreto è buono pel meschino a cui diminuiscono le forze,3 O mors, bonum est judicium tuum homini indigenti,
et qui minoratur viribus,
4 e che è spossato dall'età, pieno di cure, senza speranza e senza pazienza.4 defecto ætate, et cui de omnibus cura est,
et incredibili, qui perdit patientiam !
5 Non temere il decreto della morte: ricordati di quello che è stato avanti di te e pensa a quello che verrà dopo: questo è il decreto emanato dal Signore sopra tutti i viventi.5 Noli metuere judicium mortis :
memento quæ ante te fuerunt,
et quæ superventura sunt tibi :
hoc judicium a Domino omni carni.
6 E che ti verrà aggiunto oltre il beneplacito dell'Altissimo, sian dieci o cento o mille i tuoi anni?6 Et quid superveniet tibi in beneplacito Altissimi ?
sive decem, sive centum, sive mille anni :
7 Nell'altro mondo non si guarda a quanto uno ha vissuto.7 non est enim in inferno accusatio vitæ.
8 I figli dei peccatori diventan figli d'abominazione, e così pure quelli che frequentano le case degli empi.8 Filii abominationum fiunt filii peccatorum,
et qui conversantur secus domos impiorum.
9 L'eredità dei figli dei peccatori va in perdizione, e l'obbrobrio accompagnerà sempre i loro posteri.9 Filiorum peccatorum periet hæreditas,
et cum semine illorum assiduitas opprobrii.
10 I figli dell'empio si lamentano del loro padre, perchè per colpa di lui vivono nell'ignominia.10 De patre impio queruntur filii,
quoniam propter illum sunt in opprobrio.
11 Guai a voi, uomini empi, che avete abbandonata la legge del Signore Altissimo!11 Væ vobis, viri impii,
qui dereliquistis legem Domini Altissimi !
12 Quando nascerete, nascerete nella maledizione, e quando ,morirete, la maledizione sarà il vostro avere.12 Et si nati fueritis, in maledictione nascemini :
et si mortui fueritis, in maledictione erit pars vestra.
13 Tutto quello che vien dalla terra tornerà alla terra: così gli empi dalla maledizione andranno alla perdizione.13 Omnia quæ de terra sunt in terram convertentur :
sic impii a maledicto in perditionem.
14 Gli uomini fan lutto sopra i loro cadaveri, ma il nome degli empi sarà cancellato.14 Luctus hominum in corpore ipsorum :
nomen autem impiorum delebitur.
15 Abbi cura del tuo buon nome, perchè sarà tuo più lungamente che mille tesori preziosi e immensi.15 Curam habe de bono nomine :
hoc enim magis permanebit tibi
quam mille thesauri pretiosi et magni.
16 I giorni della buona vita hanno un numero, ma il buon nome dura eternamente.16 Bonæ vitæ numerus dierum :
bonum autem nomen permanebit in ævum.
17 Figlioli, conservate in pace le istruzioni, perchè la sapienza nascosta è un tesoro ignoto. A che giovano l'una e l'altro?17 Disciplinam in pace conservate, filii :
sapientia enim abscondita, et thesaurus invisus,
quæ utilitas in utrisque ?
18 E' migliore l'uomo che nasconde la sua stoltezza, dell'uomo che nasconde la sua sapienza.18 Melior est homo qui abscondit stultitiam suam,
quam homo qui abscondit sapientiam suam.
19 Or voi vergognatevi delle cose che vi dirò;19 Verumtamen reveremini in his quæ procedunt de ore meo :
20 perchè non è bene arrossire d'ogni cosa, non tutte le cose sono approvate da tutti con verità.20 non est enim bonum omnem reverentiam observare,
et non omnia omnibus bene placent in fide.
21 Vergognatevi della fornicazione davanti al padre e alla madre, della menzogna davanti al governatore e al potente;21 Erubescite a patre et a matre de fornicatione :
et a præsidente et a potente de mendacio :
22 del delitto dinanzi al principe e al giudice, dell'iniquità davanti all'assemblea e al popolo;22 a principe et a judice de delicto :
a synagoga et plebe de iniquitate :
23 Nell'ingiustizia dinanzi al compagno a all'amico; e, dinanzi alla gente del luogo ove abiti,23 a socio et amico de injustitia,
et de loco in quo habitas :
24 Nel furto, della verità di Dio, dell'alleanza, di mettere il gomito sul pane, d'imbrogli nel dare e nel ricevere,24 de furto, de veritate Dei, et testamento :
de discubitu in panibus, et ab obfuscatione dati et accepti :
25 di non rispondere a chi saluta, di gettar gli occhi su donna pubblica, di non guardare in viso un parente.25 a salutantibus de silentio,
a respectu mulieris fornicariæ,
et ab aversione vultus cognati.
26 Non volgere altrove la faccia per non vedere il tuo prossimo. (Vergognati) di togliere ad uno la sua parte e di non restituire.26 Ne avertas faciem a proximo tuo,
et ab auferendo partem et non restituendo.
27 Non guardare la donna d'altri, non ne tentare la serva, non ti accostare al suo letto.27 Ne respicias mulierem alieni viri,
et ne scruteris ancillam ejus,
neque steteris ad lectum ejus.
28 (Vergognati) di parole offensive cogli amici, e, quando hai fatto un dono, non lo rinfacciare.28 Ab amicis de sermonibus improperii :
et cum dederis, ne improperes.