Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Siracide 19


font

I vizi dell'ubriachezza, della lussuria e della loquacità

1L'operaio bevone non arricchirà, e chi non fa conto delle piccole cose a poco a poco andrà in rovina.2Il vino e le donne fanno apostatare i sapienti e fan condannare i saggi.3Chi pratica le male femmine diventerà malvagio, sarà preda della putredine e dei vermi, sarà mostrato come esempio famoso, e la sua anima sarà tolta dal numero (dei viventi).4Chi è corrivo a prestar fede, è leggero di cuore e ci scapiterà, e chi pecca contro l'anima sua sarà disprezzato.5Chi gode dell'iniquità sarà infamato, chi odia la correzione si abbrevierà la vita, e chi aborre le chiacchiere estingue il male.6Chi pecca contro l'anima sua se ne pentirà; chi gode nella malizia ne avrà infamia.7Non riportare una parola cattiva e offensiva: non ci scapiterai niente.8Non manifestare i tuoi sentimenti all'amico e al nemico, e se hai peccato non lo svelare.9Egli ti ascolterà, ti osserverà, e, facendo le viste di scusare il tuo peccato, ti odierà e ti starà sempre tra i piedi.10Hai sentita una parola contro il tuo prossimo? Che essa muoia in te. Stai sicuro che non ti farà crepare.11Per una parola sta in doglie di parto lo stolto, come una donna che abbia da fare un bambino.12Come saetta fìtta nella carne della coscia, così la parola nel cuore dello stolto.13Correggi l'amico, per timore che non abbia capito e dica: « Non l'ho fatto », e, se l'ha fatto, perchè non torni a farlo.14Correggi l'amico, che forse non avrà detto nulla, e, se l'ha detto, perchè non lo dica più.15Correggi l'amico perchè spesso si metton fuori delle calunnie.16E non credere a tutto quello che si dice: v'è chi pecca colla lingua, ma senza (cattiva) intenzione.17E chi c'è che non pecchi colla lingua? Correggi il prossimo, prima di passare alle minacce,18e dà luogo al timore dell'Altissimo. Ogni sapienza sta nel timor di Dio, in essa si ha il timor di Dio. In ogni sapienza c'è la disposizione (a osservare) la legge.

La vera e la falsa sapienza

19Non è sapienza l'arte della malizia, non è prudenza il consiglio dei peccatori.20C'è una malizia nella quale è l'esecrazione, e vi son degli stolti che difettano di sapienza.21E' da preferirsi uno scarso d'intelligenza e deficiente, ma timorato, ad uno ricco d'ingegno che trasgredisce la legge dell'Altissimo.22V'è un'abilità sicura, ma ini­qua;23v'è chi dice parole sicure, esponendo la verità; e v'è chi maliziosamente s'umilia, ma ha il cuore pieno di frode.24E v'è chi si sottomette anche troppo, con grande umiltà, e v'è chi china la sua faccia e finge di non vedere ciò che è segreto;25ma se dalla mancanza di forze gli è impedito il peccato, appena troverà l'opportunità di fare il male, lo farà.26L'uomo si conosce all'aspetto, e da ciò che apparisce sul volto si conosce uno di buon senso.27La maniera di vestire, di ridere, di camminare ne fanno la spia.28V'è una correzione che è falsa per lo sdegno di chi ingiuria. V'è un giudizio che poi è provato non buono, e v'è chi tace, e lui è prudente.