Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Siracide 33


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Elogio del timor di Dio

1Chi teme Dio non incorrerà in alcun male; Dio lo proteggerà nella tentazione e lo libererà dal male.2Il sapiente non odia i comandamenti e la legge, e non darà negli scogli, come nave in tempesta.3L'uomo di senno è fedele alla legge di Dio, e la legge è fedele a lui.4Chi spiega una quistione preparerà il discorso, e così quando pregherà sarà esaudito, raccoglierà la dottrina e al lora risponderà.5Il cuore dello stolto è come la rota d'un carro; e come asse che gira è il suo pensiero.6L'amico finto è come cavallo stallone che nitrisce sotto qualunque cavaliere.

Elogio del timor di Dio

7Perché un giorno è da più di un altro, così la luce è da più della luce, e un anno da più dell'altro se (tutto vien) dal sole?8La sapienza del Signore li distinse, dopo aver fatto il sole, obbediente ai suoi ordini.9Egli fece differenti le stagioni e i loro giorni di festa che in esse si celebrano al tempo stabilito.10Di essi alcuni Dio li esaltò e li fece grandi, gli altri li lasciò nel numero dei giorni comuni. E tutti gli uomini li ha fatti dalla polvere, dalla terra donde fu creato Adamo.11Nella grandezza della sua sapienza il Signore li distinse, e ne variò i destini.12Di essi alcuni li benedisse ed esaltò, alcuni li santificò e li prese per sè, altri invece li maledisse, li umiliò e li cacciò dal paese dove stavano ritirati.13Come l'argilla è in mano del vasaio, che la plasma e la dispone14e tutta la forma a suo piacimento, così l'uomo è nelle mani di colui che l'ha fatto e lo ricompenserà secondo il suo giudizio.15Di fronte al male sta il bene, contro la morte la vita, così contro all'uomo giusto sta il peccatore. Considera così tutte le opere dell'Altissimo: stanno a due a due, e l'una contro l'altra.

L'Ecclesiastico parla della sua opera

16Io poi mi sono svegliato l'ultimo, e sono come chi raspolla dopo i vendemmiatori.17Ma, colla benedizione di Dio. anch'io ho sperato e come vendemmiatore ho riempito il mio tino.18Considerate che non ho faticato per me solo, ma per tutti quelli che cercano d'istruirsi.19Ascoltatemi, o grandi, o popoli tutti, capi dell'assemblea, porgete l'orecchio.

Elogio del timor di Dio

20Al figlio, alla moglie, al fra­tello, all'amico, non dar potere sopra di te finché vivi, non cedere ad altri i tuoi beni, se non vuoi pentirtene ed esser costretto a raccomandarti per averli.21Finchè vivi e respiri nessuno ti faccia mutar di parere.22Perchè è meglio che i tuoi figli preghino te, anziché tu abbia a guardare nelle mani dei tuoi figli.23In tutte le tue opere resta tu il principale,24e non macchiare la tua gloria. Quando finiscono i tuoi giorni, alla morte, distribuisci la tua eredità.25Fieno, bastone e soma all'asino, pane, castigo e lavoro allo schiavo:26lavora costretto dalla sferza, cerca riposarsi; se lasci le sue mani oziose cerca la libertà.27Il giogo e le redini fan piegare il collo duro, e il continuo lavoro piega lo schiavo.28Al servo cattivo battiture e ceppi: mandalo al lavoro, chè non stia in ozio;29perchè l'ozio insegna molta malizia.30Impiegalo nei lavori, chè ciò gli conviene, se non obbedisce, piegalo coi ceppi; ma non eccedere con nessuno, e senza giudizio non far nulla di grave.31Se tu hai uno schiavo fedele tienne di conto come della tua vita, trattalo come fratello, perchè l'hai comprato col sangue della tua vita.32Se tu lo maltratti ingiustamente, si darà alla fuga.33E se, sottraendosi a te, se ne fugge, non sai a chi domandarne, nè per qual via cercarlo.