Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Siracide 46


font

Elogio di Giosuè, Caleb, dei Giudici e di Samuele

1Forte in guerra fu Gesù figlio di Nave, successore di Mosè come profeta: egli fu grande, come dice il suo nome.2Egli fu più che grande nel salvare gli eletti di Dio, nell'abbattere i nemici che insorgevano, per conquistare l'eredità d'Israele.3Quanta gloria acquistò col tenere alta la mano e brandire la spada contro le città?4Così, chi gli potè resistere? Infatti il Signore stesso gli metteva nelle mani i nemici.5E non fu il suo zelo che fermò il sole in modo che un sol giorno divenne quasi due?6Invocò l'Altissimo potente mentre attaccava i nemici da ogni parte, e lo ascoltò il grande e santo Dio, il potentissimo, con sassi di grandine.7Egli si scagliò sulla gente nemica e nella discesa sterminò gli avversari,8per far conoscere alle nazioni la potenza del Signore, e che non è facile combattere contro Dio. Egli segui di dietro il Potente,9e al tempo di Mosè fece opera benefica, egli e Caleb figlio di Iefone, stando saldi contro i nemici, allontanando il popolo dal peccato, e sedando le maliziose mormorazioni.10Ed essi furono quei due che usciron salvi dal pericolo, dei seicento mila uomini a piedi, per introdurre il popolo nell'eredità, nella terra che stilla latte e miele.11E allo stesso Caleb il Signore diede la forza, e sino alla vecchiaia egli si mantenne robusto, in modo da salire nei luoghi elevati della regione che i suoi posteri ebbero in ere dità;12affinchè tutti i figli d'Israele riconoscessero quanto è bene obbedire al santo Iddio.13E i Giudici, ciascuno col suo nome, dei quali non fu corrotto il cuore e che non si allontanarono dal Signore,14che sia bene detta la loro memoria, le loro ossa rifioriscano dalle loro tombe,15duri in eterno il loro nome e si perpetui nei loro figli la gloria di quei santi uomini.16Caro al Signore suo Dio fu Samuele, profeta del Signore, fondò la monarchia e unse i principi del suo popolo.17Secondo la legge del Signore giudicò l'Adunanza, e Dio guardò Giacobbe, e per la sua fedeltà fu riconosciuto come profeta.18E fu trovato fedele nelle sue parole, avendo veduto il Dio della luce.19E invocò il Signore onnipotente, mentre i nemici lo stringevan da ogni parte, offrendo l'agnello immacolato,20e il Signore tuonò dal cielo, con gran fragore fece sentir la sua voce.21E schiacciò i principi di Tiro, e tutti i duci dei Filistei.22E, avanti che terminasse la sua vita nel mondo, protestò, dinanzi al Signore ed al suo Unto, di non aver ricevuto da nessuno danaro e nemmeno calzari, e nessuno potè accusarlo.23Poi s'addormentò, e fece conoscere al re e gli mostrò la fine della sua vita, ed alzò la voce di sotto terra per profetizzare la distruzione dell'empietà del popolo.