Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Siracide 4


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 1974
1 - Figliuolo, non fraudare il, povero delle limosine, e non volger via i tuoi occhi dal povero.1 Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2 Non disprezzar l'uomo che ha fame, e non esasperare il povero nella sua penuria.2 Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo già in difficoltà.
3 Non affliggere il cuore del bisognoso, nè differire il dono a chi è in angustia.3 Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4 Non rigettar la preghiera del tribolato, nè rivolger la tua faccia dal povero.4 Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5 Dal bisognoso non rivolger gli occhi con ira, e non dar ansa, a chi ti chiede, di maledirti dietro le spalle.5 Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6 Perchè di colui che ti maledice nell'amarezza dell'anima sua, sarà esaudita la preghiera, e l'esaudirà il suo creatore.6 perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudirà la sua preghiera.
7 Renditi amabile alla comunità de' poveri e dinanzi all'anziano umilia l'anima tua e dinanzi al magnate umilia il tuo capo.7 Fatti amare dalla comunità,
davanti a un grande abbassa il capo.
Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilità.
8 Presta al povero senza fastidio l'orecchio, e soddisfa al tuo debito, e rispondigli amichevolmente con mansuetudine.8 .
9 Strappa l'oppresso di mano all'oppressore, e non rincresca ciò all'anima tua,9 Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10 quando tu giudichi, sii per gli orfani misericordioso come un padre, e come uno sposo sii per la madre loro.10 Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.

11 E tu sarai come un docile figliuolo dell'Altissimo, e ti compatirà più che una madre.11 La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
12 La Sapienza ispira la vita al suoi figliuoli, e si dà cura di quei che la cercano, e va loro innanzi nella via della giustizia,12 Chi la ama ama la vita,
quanti la cercano solleciti saranno ricolmi di gioia.
13 Chi ama lei, ama la vita, e chi di buon mattino si leva in cerca di lei, ne conseguirà le dolcezze.13 Chi la possiede erediterà la gloria,
qualunque cosa intraprenda, il Signore lo benedice.
14 Chi la possiede, erediterà la vita, e dovunque egli entri, ci sarà la benedizione del Signore.14 Coloro che la venerano rendono culto al Santo,
e il Signore ama coloro che la amano.
15 Quei che son devoti a lei, rendon culto al Santo, e quel che l'amano, li ama il Signore.15 Chi l'ascolta giudica con equità;
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
16 Chi dà retta a lei, giudicherà le nazioni, e chi mira a lei, riposerà al sicuro.16 Chi confida in lei la otterrà in eredità;
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17 Se confiderà in lei, l'avrà in retaggio, e in saldo possesso ne resteranno i suoi discendenti.17 Dapprima lo condurrà per luoghi tortuosi,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui,
e lo abbia provato con i suoi decreti;
18 L'accompagna invero in mezzo alla tentazione e lo staccia sulle prime,18 ma poi lo ricondurrà sulla retta via
e gli manifesterà i propri segreti.
19 e timore e scoraggiamento e prove gli manda addosso, e lo tormenta con le molestie della sua disciplina, finché abbia saggiato i suoi pensieri [con le sue prescrizioni] e si fidi dell'unimo suo.19 Se egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e l'abbandonerà in balìa del suo destino.

20 Allora lo ristora e s'apre una via diritta verso di lui e lo ricrea,20 Figlio, bada alle circostanze e guàrdati dal male
così non ti vergognerai di te stesso.
21 e gli rivela i suoi segreti, e accumula su lui tesori di scienza e d'intelligenza della giustizia.21 C'è una vergogna che porta al peccato
e c'è una vergogna che è onore e grazia.
22 Ma s'egli si svia, essa l'abbandona, e lo dà in mano del suo nemico.22 Non usare riguardi a tuo danno
e non vergognarti a tua rovina.
23 Figliuolo, custodisci il tempo e guardati dal male,23 Non astenerti dal parlare nel momento opportuno,
non nascondere la tua sapienza.
24 e per l'anima tua non ti vergognar di dire il vero.24 Difatti dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
25 Perchè e' è una vergogna che si trae dietro il peccato, e c'è una vergogna che porta gloria e grazia.25 Non contraddire alla verità,
ma vergògnati della tua ignoranza.
26 Non usar parzialità a danno di te stesso, nè bugie contro l'anima tua,26 Non arrossire di confessare i tuoi peccati,
non opporti alla corrente di un fiume.
27 e non aver riguardi per il prossimo nelle sue cadute27 Non sottometterti a un uomo stolto,
e non essere parziale a favore di un potente.
28 Non rattener la parola nel tempo salutare, e non nasconder la tua sapienza nella sua nobiltà.28 Lotta sino alla morte per la verità
e il Signore Dio combatterà per te.
29 Perchè nel parlare si riconosce la sapienza, e il senno e la sapienza e il sapere nella parola dell'uomo sensato: e la conferma sta nelle opere di giustizia.29 Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente invece nelle opere.
30 Non contradire alle parole di verità in niun modo, e vergognati della tua ignoranza.30 Non essere come un leone in casa tua,
sospettoso con i tuoi dipendenti.
31 Non aver rossore di confessar i tuoi falli, e non ti sottomettere ad alcuno per [far] peccato.31 La tua mano non sia tesa per prendere
e chiusa invece nel restituire.
32 Non resistere in faccia al potente, e non tentar [di lottare] contro l'impeto del fiume.
33 Per la giustizia lotta con tutta l'anima tua, sino alla morte combatti per la giustizia, e Iddio combatterà per te i tuoi nemici.
34 Non esser precipitoso con la tua lingua, e buono a nulla e indolente nelle tue azioni.
35 Non esser come un leone in casa tua, mettendo a soqquadro i tuoi domestici, e opprimendo i tuoi sottoposti.
36 Non sia la tua mano stesa a ricevere e contratta a dare.