Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Siracide 40


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
1 - Grande travaglio fu destinato a tutti gli uomini, e grave giogo [imposto] ai figliuoli d'Adamo, dal giorno ch'escon dal ventre della loro madre, sino al giorno della sepoltura nel [seno del]la madre comune:
2 Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
2 loro pensieri, le ansie del loro cuore, la preoccupazione dell'aspettativa, e il dì della morte.
3 Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
3 Da colui ch'è assiso sopra un trono di gloria, al miserabile che giace nella polvere e nella cenere;
4 da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
4 da colui che veste di porpora e porta la corona,a colui ch'è ricoperto di ruvido lino; [in tutti infierisce] rabbia, gelosia, agitazione, ansietà, paura della morte, rancore continuo e lotta!
5 non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
5 Anche nel tempo che [uno] si riposa sul letto, il sonno notturno perturba le sue idee.
6 per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
6 Per poco tempo, quasi un nulla, gusta riposo, e n'[è sturbato] da sogni, come [fosse] nel giorno ch'è di sentinella. -
7 Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
7 E' conturbato dai fantasmi del suo cuore, come un fuggito via nel dì della battaglia: e giunto in salvo, si sveglia, e si meraviglia della vana paura.
8 Così è per ogni essere vivente, dall’uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
8 Per ogni vivente, dall'uomo fino alla bestia, — e per i peccatori sette volte di più
9 morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
9 ancora — peste e strage, conflitti e spada, oppressione e fame, rovina e flagelli!
10 Questi mali sono stati creati per gli empi,
per loro causa venne anche il diluvio.
10 Contro gl'iniqui è stato creato tuttociò, e per essi venne il diluvio.
11 Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.
11 Tutto quanto provien dalla terra, ritorna alla terra e tutte le acque fan ritorno al mare.
12 Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
12 Ogni dono e ingiustizia periranno, ma la fedeltà durerà in eterno.
13 Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
13 Le ricchezze degli ingiusti seccheranno come un torrente, e svaniranno come il fracasso di gran tuono durante la tempesta.
14 Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
14 Quando uno apre la mano [a beneficare], se ne troverà contento; ma i prevaricatori andranno in malora,
15 La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami,
le radici impure sono sopra una pietra dura.
15 I rampolli degli empi non metteran molti rami, e le radici degli immondi [stanno] in cima a una roccia.
16 Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
16 La verzura [ch'è] presso ogni acqua e sulla sponda d'un rivo prima d'ogni altra erba è estirpata.
17 Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre.
17 [Ma] la benignità è come un giardino benedetto, e la beneficenza perdura in eterno.
18 La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore è dolce,
ma più ancora lo è per chi trova un tesoro.
18 Dolce è la vita dell'operaio che basta a se stesso, e in essa troverai un tesoro.
19 I figli e la fondazione di una città consolidano un nome,
ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile.
19 [L'aver] figliuoli e il fabbricare una città danno un nome duraturo; ma meglio d'[entrambe] queste cose è stimata una moglie irreprensibile,
20 Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora l’amore della sapienza.
20 Il vino e la musica rallegrano il cuore; ma meglio d'entrambi l'amor della sapienza.
21 Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora una voce soave.
21 Il flauto e l'arpa fan soave concento, ma meglio d'entrambi è una lingua gentile.
22 L’occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora il verde dei campi.
22 Della grazia e della bellezza si compiace il tuo occhio; ina meglio d'entrambe sono i seminati verdeggianti.
23 Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora moglie e marito.
23 L'amico e il compagno càpitano in buon punto; ma meglio d'entrambi una moglie col marito.
24 Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
24 Fratelli [e parenti] son d'aiuto nel tempo della tribolazione ma meglio di loro [entrambi] è la carità che salva.
25 Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma più ancora è stimato un consiglio.
25 L'oro e l'argento consolidano i piedi; ma meglio d'entrambi è stimato un [buon] consiglio.
26 Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla,
con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto.
26 La ricchezza e la forza esaltano il cuore; ma meglio [d'entrambi è] il timor del Signore.
27 Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni
e protegge più di qualsiasi gloria.
27 Non si soffre penuria col timor di Dio, nè v'è, con esso, da ricercare aiuto.
28 Figlio, non vivere una vita da mendicante:
è meglio morire piuttosto che mendicare.
28 Il timore del Signore è come un giardino di benedizione, e sopra ad ogni magnificenza fu steso quel velo.
29 Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamare tale;
si contaminerà con cibi estranei,
l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
29 Figliuolo, nel tempo della tua vita non ridurti alla mendicità: meglio morire che mendicare.
30 Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato,
ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.
30 Chi volge rocchio alla mensa altrui, la sua vita non può considerarsi una vita. Egli contamina l'anima sua con cibi estranei;
31 ma un uomo ben educato e saggio si guarda bene [da ciò]!
32 In bocca a un impudente sarà dolce il mendicare, ma un fuoco avvamperà nelle sue viscere.