Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Siracide 3


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1Figli, ascoltate me, vostro padre,
e agite in modo da essere salvati.
2Il Signore infatti ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
3Chi onora il padre espia i peccati,
4chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
5Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
6Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
7Chi teme il Signore, onora il padre
e serve come padroni i suoi genitori.
8Con le azioni e con le parole onora tuo padre,
perché scenda su di te la sua benedizione,
9poiché la benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
10Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore del padre non è gloria per te;
11la gloria di un uomo dipende dall’onore di suo padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.
12Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
13Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
14L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.
15Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te,
come brina al calore si scioglieranno i tuoi peccati.
16Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta sua madre è maledetto dal Signore.
17Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
18Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
19Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
20Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
21Non cercare cose troppo difficili per te
e non scrutare cose troppo grandi per te.
22Le cose che ti sono comandate, queste considera:
non hai bisogno di quelle nascoste.
23Non affaticarti in opere superflue,
ti è stato mostrato infatti più di quanto possa comprendere la mente umana.
24La presunzione ha fatto smarrire molti
e le cattive illusioni hanno fuorviato i loro pensieri.
25Se non hai le pupille, tu manchi di luce;
se ti manca la scienza, non dare consigli.
26Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male,
chi ama il pericolo in esso si perderà.
27Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore aggiungerà peccato a peccato.
28Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
29Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
30L’acqua spegne il fuoco che divampa,
l’elemosina espia i peccati.
31Chi ricambia il bene provvede all’avvenire,
al tempo della caduta troverà sostegno.

Note:

Sir 3,7:Greco 248 e lat. aggiungono: «Chi teme il Signore, onora suo padre». - come padroni: con il gr.; BJ congettura: «come il suo Signore».

Sir 3,17b:BJ traduce: «sarai più amato di un uomo munifico»; lett. l'ebr. ha: «che dona regali»; il gr. ha: «gradito».

Sir 3,18:Greco 248 e sir. aggiungono: «[19]Numerosi sono gli uomini alteri e superbi, ma agli umili (Dio) rivela i suoi segreti».

Sir 3,20:Si sottolinea la condiscendenza di Dio, che si mette a disposizione dei più umili. Ma l'ebr. («poiché grande è la misericordia di Dio, agli umili svela i suoi segreti») esprime un'idea più frequente nell'AT: Dio ricolma di grazie colui che si umilia (Pr 3,34; Sal 25,14 ; cf. Mt 11,25; Lc 1,52).

Sir 3,21:Contro la curiosità (vv 21-24): la legge deve bastare allo studio del saggio.

Sir 3,23:in ciò che trascende le tue possibilità: con l'ebr.; gr. ha: «nelle tue opere superflue».

Sir 3,24a:L'ebr. ha: «perché numerosi sono i pensieri degli uomini».

Sir 3,24b:Gr. 248 aggiunge: «[25]Privo di pupilla, tu manchi di luce; se sei senza scienza, non tentar di persuadere». Omesso questo v, BC cambia la num. fino al v 31.

Sir 3,25:Gr. e BJ v 26. L'ebr. ha: «e chi ama la felicità, da essa sarà condotto».

Sir 3,30:Gr. e BJ, v 31. Il testo non precisa se si tratta di ricambiare il bene con il bene, o anche il male con il bene.