Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Siracide 42


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1di ripetere quanto hai udito
e di rivelare parole segrete.
Allora saprai veramente che cos’è la vergogna
e incontrerai favore presso ogni uomo.
Delle cose seguenti non ti vergognare
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell’Altissimo e dell’alleanza,
della sentenza che giustifica l’empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
di dare agli altri l’eredità che spetta loro,
4dell’esattezza della bilancia e dei pesi,
di fare acquisti, grandi o piccoli che siano,
5della contrattazione sul prezzo dei commercianti,
della frequente correzione dei figli
e di far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala,
il dare e l’avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l’insensato e lo stolto
e il vecchio molto avanti negli anni accusato di fornicazione;
così sarai veramente assennato
e approvato da ogni vivente.
9Per il padre una figlia è un’inquietudine segreta,
il pensiero di lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata,
10finché è vergine, perché non sia sedotta
e resti incinta nella casa paterna,
quando è maritata, perché non cada in colpa,
quando è accasata, perché non sia sterile.
11Su una figlia ribelle rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
motivo di chiacchiere in città e di rimprovero fra la gente,
così da farti vergognare davanti a tutti.
12Non considerare nessuno solo per la sua bellezza
e non sederti insieme con le donne,
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la compiacenza di una donna,
una donna impudente è un obbrobrio.
15Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quello che ho visto.
Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere.
16Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
17Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.
18Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti.
L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
19annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
21Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
23Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
24Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
25L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?

Note:

Sir 42,1:Ben Sira proclama la liceità, cioè la convenienza di certi atti ai quali si opponevano il rispetto umano o i pregiudizi.

Sir 42,2:l'empio è forse lo straniero: l'autore raccomanda di rendergli giustizia come agli israeliti.

Sir 42,3:dei conti: leggendo logismou invece di logou. - con il socio e con i compagni di viaggio: con il gr.; BJ congettura: «con un compagno di viaggio».

Sir 42,5a:Cf. in senso contrario Sir 26,20 e Sir 27,2 . Il commercio è legittimo, ma è pieno di tentazioni.

Sir 42,8:che disputa con i giovani: testo difficile. Il gr. legge: «che è giudicato circa la prostituzione»; ebr. porta: «che pecca per prostituzione»; volg. traduce: qui iudicantur ab adulescentibus.

Sir 42,9:Traduzione letterale. L'ebr. ha: «una figlia è per suo padre un tesoro fallace».

Sir 42,12a:Con l'ebr.; il gr. ha: «non guardare alla bellezza di ogni uomo» (?); il lat. traduce: omni homini noli intendere in specie.

Sir 42,14:Ben Sira è più severo dei Proverbi, che pure non sono molto indulgenti con le donne. C'è del paradosso, ma bisogna sottolineare che il rabbinismo posteriore manifesta la stessa tendenza.

Sir 42,15:Con le parole del Signore: secondo il gr.; l'ebr. ha: «con la sua parola». - Si tratta di una delle prime manifestazioni della dottrina sulla parola creatrice (cf. Sir 43,26; Gen 1; Sal 33,6; Sap 9,1; Sap 9,2; Gv 1,1+). Nell'insieme della letteratura sapienziale è piuttosto la sapienza che viene detta creatrice (cf. Pr 8,22+). BJ con il codice sinaitico, ebr. e sir. aggiunge un altro stico: «e la creazione obbedisce alla sua volontà», che invece il greco omette.

Sir 42,17a:i santi, cioè gli angeli (Gb 5,1+) .

Sir 42,17cd:L'ebr. ha: «Il Signore ha dato ai suoi eserciti la forza di rimanere davanti alla sua gloria».

Sir 42,18:Gli astri sono «segni dei tempi» non solo perché scandiscono regolarmente il tempo (Sir 43,6; Gen 1,14-18), ma anche perché, secondo la concezione più diffusa, il futuro è già scritto nel cielo (Ger 10,2). Occorre qui forse pensare in modo particolare ai segni straordinari che devono annunziare la venuta del messia (Mt 24.29-31).

Sir 42,24:L'ebr.: «Ogni cosa è diversa l'una dall'altra, non ne ha fatto alcuna invano».