Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Siracide 34


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1Speranze vane e fallaci sono quelle dello stolto,
e i sogni danno le ali a chi è privo di senno.
2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così è per chi si appoggia sui sogni.
3Una cosa di fronte all’altra: tale è la visione dei sogni,
di fronte a un volto l’immagine di un volto.
4Dall’impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
5Oracoli, presagi e sogni sono cose fatue,
come vaneggia la mente di una donna che ha le doglie.
6Se non sono una visione inviata dall’Altissimo,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
7I sogni hanno indotto molti in errore,
e andarono in rovina quelli che vi avevano sperato.
8La legge deve compiersi senza inganno,
e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele.
9Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parla con intelligenza.
10Chi non ha avuto prove, poco conosce;
11chi ha viaggiato ha una grande accortezza.
12Ho visto molte cose nei miei viaggi,
il mio sapere è più che le mie parole.
13Spesso ho corso pericoli mortali,
ma mi sono salvato grazie alla mia esperienza.
14Lo spirito di quelli che temono il Signore vivrà,
15perché la loro speranza è posta in colui che li salva.
16Chi teme il Signore non ha paura di nulla
e non si spaventa perché è lui la sua speranza.
17Beato colui che teme il Signore.
18A chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?
19Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso,
riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta.
20Il Signore solleva l’anima e illumina gli occhi,
concede guarigione, vita e benedizione.
21Sacrificare il frutto dell’ingiustizia è un’offerta da scherno
22e i doni dei malvagi non sono graditi.
23L’Altissimo non gradisce le offerte degli empi
né perdona i peccati secondo il numero delle vittime.
24Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
25Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
colui che glielo toglie è un sanguinario.
26Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
27versa sangue chi rifiuta il salario all’operaio.
28Uno edifica e l’altro abbatte:
che vantaggio ne ricavano, oltre la fatica?
29Uno prega e l’altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?
30Chi si purifica per un morto e lo tocca di nuovo,
quale vantaggio ha nella sua abluzione?
31Così l’uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo:
chi ascolterà la sua supplica?
Quale vantaggio ha nell’essersi umiliato?

Note:

Sir 34,1-8:Nell'AT, Dio ricorre talvolta ai sogni per manifestarsi agli uomini (Gen 28,10-17; Gen 31,10-13; Gen 31,24; Gen 37,5-11; Gen 41,1-36 ecc.; cf. Nm 12,6 ; e ancora Mt 1,20-23; Mt 2,13; Mt 2,22). Ma il ricorso ai sogni come mezzi ordinari di divinazione è biasimato dai profeti e dai legislatori (Ger 29,8; Qo 5,6; Lv 19,26; Dt 13,2-6; Dt 18,9-14). Ben Sira adotta quest'ultimo atteggiamento, riconoscendo però la possibilità di sogni divini autentici (v 6).

Sir 34,3:visione di sogni: con il gr.; BJ congettura: «specchio e sogni» (cf. il seguito). - Il sogno, come lo specchio, non mostra che una immagine irreale; o ancora: il sogno non fa che riflettere ciò che chi sogna porta in sé, senza insegnargli di più e senza maggiori garanzie (cf. v 4).

Sir 34,5:mente: alla lettera «cuore», in quanto sede dell'intelligenza.

Sir 34,8:Alla fatuità dei sogni Ben Sira oppone la legge e la sapienza che non deludono.