Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Siracide 39


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1Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
3ricerca il senso recondito dei proverbi
e si occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
7Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza
e riflettere sui segreti di Dio.
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato;
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l’assemblea proclamerà la sua lode.
11Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri
e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé.
12Dopo aver riflettuto, parlerò ancora,
sono pieno come la luna nel plenilunio.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una rosa che germoglia presso un torrente.
14Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
15Magnificate il suo nome
e proclamate la sua lode,
con i canti delle labbra e con le cetre,
e nella vostra acclamazione dite così:
16Quanto sono belle tutte le opere del Signore!
Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!
17Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole,
e nessuno potrà sminuire la sua opera di salvezza.
19Le opere di ogni uomo sono davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi;
20egli guarda da un’eternità all’altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi sono piene d’inciampi.
25Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose sono un bene per i buoni,
allo stesso modo si volgono in male per i peccatori.
28Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Si rallegrano quando lui li comanda,
stanno pronti sulla terra secondo il bisogno
e al momento opportuno non trasgrediscono la sua parola.
32Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
33«Le opere del Signore sono tutte buone;
egli provvederà a ogni necessità a suo tempo».
34Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
35E ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca,
e benedite il nome del Signore.

Note:

Sir 39,1:legge..., sapienza..., profezie: sono - sembra - le tre parti della Scrittura.

Sir 39,2:Lo scriba è in primo luogo colui che conserva le Scritture, ma ha anche l'incarico di spiegarle al popolo (cf. Esd 7,6+). Su parabola o mashal cf. l'introd. ai libri sapienziali.

Sir 39,4:Lo scriba è spesso un funzionario, ministro, ambasciatare.

Sir 39,11:avrà già fatto abbastanza per sé: traduzione congetturale del gr. ekpoiei, altri mss leggono: «produce per sé (?)», empoiei. - Testo difficile. Il senso sembra questo: se muore senza aver avuto il tempo di raggiungere la gloria umana, lo scriba non deve rimpiangere i suoi sforzi.

Sir 39,16:I due stichi (c e d), non presenti nel greco, in parte sono un doppione del v 21. Sembrano significare: è inutile porsi in anticipo interrogativi sull'ordine del mondo. Prima o poi, con la ricompensa o il castigo, Dio mostrerà l'utilità di quella realtà che poneva problemi (vv 21.34). Allora il saggio che studierà, «a suo tempo» comprenderà. In questo passo ci può essere un tentativo di messa a punto di certe pagine pessimistiche dell'Ecclesiaste.

Sir 39,17:Allusione ai numerosi miracoli riguardanti l'acqua: creazione (Gen 1,9), diluvio (Gen 7,11), passaggio del mar Rosso (Es 14,21-22) e del Giordano (Gs 3,16), e forse al mistero delle nubi, riserve inestinguibili (cf. Sal 104,6-13).

Sir 39,22:L'autore pensa alle benefiche piene del Nilo. - L'ebr. ha: «come un Nilo».

Sir 39,25:i mali: l'ebr. ha: «il bene o il male».

Sir 39,28:rafforzano i loro flagelli: con il textus receptus; BJ traduce secondo greco 248 e sir.: «ne fanno flagelli».

Sir 39,29:Nel Testamento dei XII Patriarchi si legge: «Esso (il cielo inferiore) contiene il fuoco, la neve, il ghiaccio, pronti per il giorno del giudizio, nel giusto giudizio di Dio. Perché è là che sono gli spiriti di vendetta per il castigo dell'uomo» (Lv 3,2). Anche Ben Sira considera i flagelli come tenuti in riserva, ma la sua prospettiva non sembra essere propriamente escatologica.

Sir 39,32:E' il solenne annunzio della conclusione ottimista: tutto è voluto da Dio per uno scopo. Tutto è nell'ordine e l'uomo non ha alcun motivo per lamentarsi: soffre soltanto se l'ha meritato.