Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Siracide 41


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 O morte, com’è amaro il tuo ricordo
per l’uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l’uomo senza assilli e fortunato in tutto
e ancora in forze per provare il piacere.
1 O mors, quam amara est memoria tua
homini pacem habenti in substantiis suis :
2 O morte, è gradita la tua sentenza
all’uomo indigente e privo di forze,
al vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
a colui che è indocile e ha perduto ogni speranza.
2 viro quieto, et cujus viæ directæ sunt in omnibus,
et adhuc valenti accipere cibum !
3 Non temere la sentenza della morte,
ricòrdati di chi ti ha preceduto e di chi ti seguirà.
3 O mors, bonum est judicium tuum homini indigenti,
et qui minoratur viribus,
4 Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell’Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni:
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.
4 defecto ætate, et cui de omnibus cura est,
et incredibili, qui perdit patientiam !
5 Figli d’infamia sono i figli dei peccatori,
frequentano le case degli empi.
5 Noli metuere judicium mortis :
memento quæ ante te fuerunt,
et quæ superventura sunt tibi :
hoc judicium a Domino omni carni.
6 L’eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
6 Et quid superveniet tibi in beneplacito Altissimi ?
sive decem, sive centum, sive mille anni :
7 Contro un padre empio imprecano i figli,
perché a causa sua sono disonorati.
7 non est enim in inferno accusatio vitæ.
8 Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge dell’Altissimo!
8 Filii abominationum fiunt filii peccatorum,
et qui conversantur secus domos impiorum.
9 Se vi moltiplicate, è per la rovina,
se nascete, nascete per la maledizione,
e se morite, la maledizione sarà la vostra sorte.
9 Filiorum peccatorum periet hæreditas,
et cum semine illorum assiduitas opprobrii.
10 Quanto è dalla terra alla terra ritornerà,
così gli empi passano dalla maledizione alla rovina.
10 De patre impio queruntur filii,
quoniam propter illum sunt in opprobrio.
11 Il lutto degli uomini riguarda i loro corpi,
la cattiva fama dei peccatori sarà cancellata.
11 Væ vobis, viri impii,
qui dereliquistis legem Domini Altissimi !
12 Abbi cura del tuo nome, perché esso sopravviverà a te
più di mille grandi tesori d’oro.
12 Et si nati fueritis, in maledictione nascemini :
et si mortui fueritis, in maledictione erit pars vestra.
13 I giorni di una vita felice sono contati,
ma il buon nome dura per sempre.
13 Omnia quæ de terra sunt in terram convertentur :
sic impii a maledicto in perditionem.
14 Figli, custodite l’istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
a che cosa servono entrambi?
14 Luctus hominum in corpore ipsorum :
nomen autem impiorum delebitur.
15 Meglio l’uomo che nasconde la sua stoltezza
di quello che nasconde la sua sapienza.
15 Curam habe de bono nomine :
hoc enim magis permanebit tibi
quam mille thesauri pretiosi et magni.
16 Perciò provate vergogna per le cose che qui di seguito vi indico:
non è bene infatti vergognarsi di qualsiasi cosa,
come non si può approvare sempre tutto.
16 Bonæ vitæ numerus dierum :
bonum autem nomen permanebit in ævum.
17 Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e alla madre,
della menzogna davanti al capo e al potente,
17 Disciplinam in pace conservate, filii :
sapientia enim abscondita, et thesaurus invisus,
quæ utilitas in utrisque ?
18 del delitto davanti al giudice e al magistrato,
dell’empietà davanti all’assemblea e al popolo,
dell’ingiustizia davanti al compagno e all’amico,
18 Melior est homo qui abscondit stultitiam suam,
quam homo qui abscondit sapientiam suam.
19 del furto davanti all’ambiente dove abiti,
di Dio, che è veritiero, e dell’alleanza,
di piegare i gomiti sopra i pani, a tavola,
di essere scortese quando ricevi e quando dai,
19 Verumtamen reveremini in his quæ procedunt de ore meo :
20 di non rispondere a quanti salutano,
dello sguardo su una donna scostumata,
20 non est enim bonum omnem reverentiam observare,
et non omnia omnibus bene placent in fide.
21 del rifiuto fatto a un parente,
dell’appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
21 Erubescite a patre et a matre de fornicatione :
et a præsidente et a potente de mendacio :
22 della relazione con la sua schiava
– non accostarti al suo letto –,
di dire parole ingiuriose davanti agli amici
e, dopo aver donato, di rinfacciare un regalo,
22 a principe et a judice de delicto :
a synagoga et plebe de iniquitate :
23 a socio et amico de injustitia,
et de loco in quo habitas :
24 de furto, de veritate Dei, et testamento :
de discubitu in panibus, et ab obfuscatione dati et accepti :
25 a salutantibus de silentio,
a respectu mulieris fornicariæ,
et ab aversione vultus cognati.
26 Ne avertas faciem a proximo tuo,
et ab auferendo partem et non restituendo.
27 Ne respicias mulierem alieni viri,
et ne scruteris ancillam ejus,
neque steteris ad lectum ejus.
28 Ab amicis de sermonibus improperii :
et cum dederis, ne improperes.