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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Siracide 31


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 L’insonnia del ricco consuma il corpo,
i suoi affanni gli tolgono il sonno.
1 Le veglie per arricchire consumano le carni, e le sue ansie tolgono il sonno.
2 Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire,
come una grave malattia bandiscono il sonno.
2 I pensieri dell'avvenire turbano i sensi, e come grave malattia tolgono il sonno.
3 Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze,
e se riposa è per darsi ai piaceri.
3 Il ricco faticò per accumulare ricchezze, e nel suo riposo si sazierà dei suoi beni.
4 Un povero fatica nelle privazioni della vita,
ma se si riposa cade in miseria.
4 Il povero lavora per mancanza di sostentamento, e alla fine è privo di tutto.
5 Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
5 Chi ama l'oro non sarà senza peccato, e chi ama la corruzione ne sarà ripieno.
6 Molti sono andati in rovina a causa dell’oro,
e la loro rovina era davanti a loro.
6 Molti sono andati in perdizione a causa dell'oro, e la sua bellezza fu la loro rovina.
7 È una trappola per quanti ne sono infatuati,
e ogni insensato vi resta preso.
7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli che a lui sacrificano: guai a coloro che gli van dietro! Ma per lui periranno tutti gli stolti.
8 Beato il ricco che si trova senza macchia
e che non corre dietro all’oro.
8 Beato il ricco che è trovato senza macchia, che non è andato dietro all'oro, e non ha sperato nel danaro e nei tesori.
9 Chi è costui? Lo proclameremo beato,
perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
9 Chi è costui e gli daremo lode? Certo ha fatto maraviglie nella sua vita.
10 Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto?
Sarà per lui un titolo di vanto.
Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito,
fare il male e non lo ha fatto?
10 Colui che, provato coll'oro, è trovato perfetto avrà gloria eterna: poteva peccare e non peccò, fare del male e non lo fece;
11 Per questo si consolideranno i suoi beni
e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.
11 per questo i suoi beni sono resi stabili nel Signore, e le sue elemosine saran celebrate nell'assemblea dei santi.
12 Sei seduto davanti a una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: «Che abbondanza qua sopra!».
12 Se tu siedi a tavola splendida, non essere il primo a spalancar la gola verso di essa.
13 Ricòrdati che è un male l’occhio cattivo.
Che cosa è stato creato peggiore dell’occhio?
Per questo esso lacrima davanti a tutti.
13 Non dire: « C'è molta roba sulla tavola! »
14 Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo
e non precipitarti sul piatto insieme con lui.
14 Ricordati che è funesto l'occhio cattivo.
15 A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo
e su ogni cosa rifletti.
15 Quale cosa tra le create è peggior dell'occhio? Perciò per qualunque cosa inonda la faccia di lacrime, se vede.
16 Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,
non masticare con voracità per non renderti odioso.
16 Non essere il primo a stendere la mano, chè, contaminato dal l'invidia, tu non abbia ad arrossire.
17 Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
17 Non ti urtare cogli altri nel prender le vivande.
18 Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a tendere la mano.
18 Giudica le cose che riguardano il prossimo da te stesso.
19 Per un uomo educato il poco è sufficiente;
quando si corica non respira con affanno.
19 Mangia, come uomo frugale, quello che ti metton davanti, se non vuoi, col mangiar molto, restare antipatico.
20 Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato,
al mattino ci si alza e si è padroni di sé.
Il tormento dell’insonnia e della nausea
e la colica accompagnano l’uomo ingordo.
20 Sii il primo a cessare, per buona creanza, ma evita l'eccesso, per non disgustare.
21 Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato.
21 E se siedi in mezzo a molti, non stender la mano prima di loro, e non essere il primo a chieder da bere.
22 Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le tue opere sii diligente
e nessuna malattia ti coglierà.
22 E' piu che sufficiente per un uomo educato un po' di vino; nel dormire non ne avrà disturbi, e non sentirà dolori.
23 Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti,
e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.
23 L'insonnia, la colica, gli strazi sono per l'uomo intemperante.
24 La città mormora di chi è tirchio nel banchetto,
e la testimonianza della sua avarizia è esatta.
24 L'uomo parco ha salubre sonno, dorme fino al mattino, e sta bene in sè.
25 Non fare lo spavaldo con il vino,
perché il vino ha mandato molti in rovina.
25 Se tu sei stato forzato a mangiare troppo, alzati da tavola e vomita, e ti sentirai meglio, e non attirerai sul tuo corpo malattie.
26 La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
26 Figlio, dammi retta, non mi disprezzare, ed a ultimo troverai (vere) le mie parole.
27 Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella dove manca il vino?
Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
27 In ogni tua azione sii diligente, e non incapperai in alcun malore.
28 Allegria del cuore e gioia dell’anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
28 Chi è splendido nelle vivande è benedetto dalle labbra di molti e la testimonianza resa alla sua generosità è sicura.
29 Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
29 Contro chi è tirchio nel pane mormora la città, e la testimonianza resa alla sua spilorceria è vera.
30 L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
30 I bravi nel bere il vino non li provocare, perchè il vino ne ha fatti morire molti.
31 Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua allegria.
Non dirgli parole di biasimo
e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.
31 Il fuoco prova il duro ferro, così il vino bevuto fino all'ubriachezza fa conoscere il cuore dei superbi.
32 Rende la vita conveniente agli uomini il vino usato con sobrietà: se ne beverai con moderazione, sarai sobrio.
33 Che vita può avere chi sta senza vino?
34 Chi priva della vita? La morte.
35 Il vino fu creato da principio per la gioia, non per l'ubriachezza.
36 Rallegra l'anima e il cuore il vino bevuto con moderazione.
37 E' salute per l'anima e pel corpo il bere con sobrietà.
38 Il molto vino è causa d'irritazioni, d'ira e di molto rovine.
39 E' amarezza per l'anima il vino bevuto in quantità.
40 L'animosità dell'ubriachezza è una pietra d'inciampo per lo stolto: fa diminuire le forze ed è causa di ferite.
41 In un banchetto dove si beve vino non riprendere il prossimo, e non lo disprezzare nella sua allegria.
42 Non gli dire parole d'ingiuria, e non lo seccare col chiedergli il tuo.