Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Siracide 30


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 De filiis.
Qui diligit filium suum, assi duat illi flagella,
ut laetetur in novissimo suo.
1 Chi ama il suo figliuolo, adopra sovente con esso la sferza, affin di averne consolazione nel fine, e perché quegli non abbia a picchiare alle porte de' vicini.
2 Qui docet filium suum, fructum habebit in illo
et in medio domesticorum in illo gloriabitur.
2 Chi istruisce il proprio figliuolo, ne ritrarrà onore, e di lui si glorierà colla gente di sua famiglia.
3 Qui docet filium suum, in zelum mittet inimicum
et in medio amicorum gloriabitur in illo.
3 Chi istruisce il proprio figliuolo, muoverà ad invidia il suo nemico; e si glorierà di lui co' suoi amici.
4 Mortuus est pater eius et quasi non est mortuus:
similem enim reliquit sibi post se.
4 Il padre di lui si morì, e quasi non morì; perocché ha lasciato dopo di se uno, che lo somiglia.
5 In vita sua vidit et laetatus est in illo,
in obitu suo non est contristatus.
Nec confusus est coram inimicis:
5 Egli vivendo lo, vide, e ne ebbe consolazione, e nella morte sua non si attristò, e non ebbe ad arrossire in faccia de' nemici;
6 reliquit enim defensorem domus contra inimicos
et amicis reddentem gratiam.
6 Perocché egli ha lasciato alla casa un difensore contro i nemici, ed uno, che sarà grato verso gli amici.
7 Qui blanditur filio, colligabit vulnera eius,
et super omnem vocem turbabuntur viscera sua.
7 Per amor delle anime de' figliuoli ei fascerà le loro piaghe, e ad ogni voce si scuotcran le sue viscere.
8 Equus indomitus evadit durus,
et filius remissus evadet praeceps.
8 Un cavallo non domato diventa intrattabile, e un figliuolo abbandonato a se stesso diventa pervicace.
9 Lacta filium, et paventem te faciet;
lude cum eo, et contristabit te.
9 Piaggia il figliuolo, e ti darà delle angosce; scherza con lui, e ti arrecherà grandi dolori.
10 Non corrideas illi, ne doleas,
et in novissimo obstupescent dentes tui.
10 Non gli ridere in bocca, affinchè tu non abbi da ultimo a piangere, e a digrignare i denti.
11 Non des illi potestatem in iuventute
et ne despicias errata illius.
11 Non lo lasciar fare a modo suo nella gioventù, e non far le viste di non vedere quel, ch'egli pensa.
12 Curva cervicem eius in iuventute
et tunde latera eius, dum infans est,
ne forte induret et non credat tibi,
et erit tibi ab illo dolor animae.
12 Piega a lui il collo nella giovinezza, e battigli i fianchi mentr'egli è fanciullo, affinchè non si induri, e ti nieghi ubbidienza, io che sarà dolore all'anima tua.
13 Doce filium tuum et operare in illo,
ne in turpitudinem illius offendas.
13 Istruisci il tuo figliuolo, e affaticati intorno a lui per non incorrere ne' suoi disonori.
14 Melior est pauper sanus et fortis viribus
quam dives imbecillis et flagellatus in carne sua.
14 Val più un povero sano, e robusta di forze, che un ricco spossato, e fiaccato dalle malattie.
15 Salus carnis melior est omni auro et argento,
et spiritus validus quam census immensus.
15 La salute dell'anima consistente nella santità della giustizia, vai più di tutto l'oro, e l'argento, e un corpo ben disposto più vale, che le immense ricchezze.
16 Non est census super censum salutis corporis,
et non est oblectatio super cordis gaudium.
16 Non v'ha tesoro, che superi il tesoro della sanità del corpo, né piacer maggiore, che il gaudio del cuore.
17 Melior est mors quam vita amara,
et requies aeterna quam languor perseverans.
17 E preferibile la morte alla vita amara, e il riposo eterno agli ostinati languori.
18 Bona effusa in ore clauso
quasi appositiones epularum circumpositae sepulcro.
18 I beni riposti per uno, che ha chiusa la bocca, sono come le molte vivande disposte attorno ad un sepolcro,
19 Quid proderit libatio idolo?
Nec enim manducabit nec odorabitur:
19 Che giovano all'idolo le libagioni. Perocché egli non mangerà, e non sentirà, odore:
20 sic qui effugatur a Domino
portans mercedes iniquitatis,
20 Cosi succede a chi è perseguitato dal Signore, e porta la mercede di sua iniquità:
21 videns oculis et ingemiscens
sicut spado complectens virginem et suspirans.
21 Vede cogli occhi suoi, e geme com'un eunuco, che abbraccia una vergine, e da un sospiro.
22 Tristitiam non des animae tuae
et non affligas temetipsum in consilio tuo.
22 Non lasciar l'anima tua in preda alla tristezza, e non affligger te stesso co' tuoi pensieri.
23 Iucunditas cordis haec est vita hominis
et thesaurus sine defectione sanctitatis,
et exsultatio viri est longaevitas.
23 La giocondità del cuore è la vita dell'uomo, e tesoro inesausto di santità; e la letizia allunga i giorni dell'uomo.
24 Indulge animae tuae et consolare cor tuum
et tristitiam longe repelle a te.
24 Abbi compassione dell'anima tua per piacere a Dio, e sii continente, e riunisci il cuor tuo nella santità, e manda lungi da te la tristezza.
25 Multos enim occidit tristitia,
et non est utilitas in illa;
25 Perocché la tristezza ne ha uccisi molti, ed ella non è buona a nulla.
26 zelus et iracundia minuunt dies,
et ante tempus senectam adducet cogitatus.
26 L'invidia, e l'ira abbreviano i giorni, e i sopraccapi menano la vecchiaia prima del tempo.
27 Splendidum cor et bonum in epulis est;
epulae enim illius diligenter fiunt.
27 Un cuore ilare, e benigno è in banchetti, e i suoi banchetti son preparati con diligenza.