Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Siracide 19


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NOVA VULGATABIBBIA MARTINI
1 Operarius ebriosus non locupletabitur;
et, qui spernit modica, paulatim decidet.
1 L'operaio beone non arricchirà, e chi le piccole cose di sprezza, a poco a poco anderà in rovina.
2 Vinum et mulieres apostatare faciunt sensatos;
et, qui se iungit fornicariis, peribit:
putredo et vermes hereditabunt illum.
2 Il vino, e le donne fanno apostatare i saggi, e screditano i sensati.
3 Anima audax perdet dominum suum;
et tolletur de numero anima eius,
et extolletur in exemplum maius.
3 E chi fa lega con donna di mala vita, diverrà sfacciato: sarà retaggio della putredine, e de' vermini; egli sarà portato per grande esempio, e sarà levato dal numero dei viventi.
4 Qui credit cito, levis corde est et minorabitur;
et, qui delinquit in animam suam, quis innoxium faciet?
4 Chi è corrivo a credere, è leggero di cuore, e avranne il danno. Chi poi pecca contro l'anima propria, sarà stimato come uom da nulla.
5 Qui gaudet iniquitate, denotabitur,
et, qui odit correptionem, minuetur vita,
et, qui odit loquacitatem, exstinguit malitiam.
5 Chi si gode dell'iniquità, sarà vituperato, e a chi odia la correzione, sarà abbreviata la vita: ma chi odia la loquacità, spegne la malizia:
6
6 Chi pecca contro l'anima propria, se ne pentirà; e colui, che si gode della malizia, n' avrà infamia.
7 Ne umquam iteres verbum nequam et durum
et prorsus non minoraberis.
7 Non riportare una parola cattivo, e offensiva, e non iscapiterai niente.
8 De amico et inimico noli narrare
et, si notum est tibi delictum, noli denudare:
8 Non manifestare i tuoi sentimenti all'amico, e al nimico, e se hai peccato, non lo svelare.
9 audiet enim te et cavebit te
et quasi defendens peccatum odiet te.
9 Perocché quegli ascolterà, e starà: attento a te, e facendo le viste di scusare il tuo fallo, ti odierà, e così starà sempre intorno a te.
10 Audisti verbum adversus proximum tuum?
Commoriatur in te fidens quoniam non te dirumpet.
10 Hai tu udita una parola contro il tuo prossimo? fa, ch'ella muoia dentro di te, e abbi fidanza, che non ti farà crcpare.
11 A facie verbi parturiet fatuus
tamquam parturiens a facie infantis;
11 Lo stolto per una parola sta ne' dolori del parto, come donna, che geme per mettere alla luce un bambino.
12 sagitta infixa femori carnis,
sic verbum in corde stulti.
12 Freccia fitta nella carnosa coscia ell' è la parola nel cuor dello stolto.
13 Corripe amicum, ne forte fecerit malum et ipse dicat: “ Non feci ”;
aut, si fecerit, ne iterum addat facere.
13 Correggi l'amico, il quale forse non ebbe (cattiva) intenzione, e dirà: ciò non feci io: che se lo avesse fatto, affinchè più nol faccia.
14 Corripe proximum, ne forte dixerit
et, si dixerit, ne forte iteret.
14 Correggi l'amico, il qual forse non avrà detta quella tal cosa, e se la ha detta, affinchè più non la dica.
15 Corripe amicum, saepe enim fit criminatio,
15 Correggi l'amico; perché spesso si fanno delle calunnie.
16 et non omni verbo credas.
Est qui labitur lingua sed non ex animo;
16 E non credere a tutto quel, che si dice. V'ha chi sdrucciola colla lingua; ma non per mala intenzione;
17 quis est enim qui non deliquerit in lingua sua?
Corripe proximum, antequam commineris,
17 Perocché chi è colui, che non pecchi colla sua lingua? Correggi il prossimo prima di usar minacce,
18 et da locum legi Altissimi.
Quia omnis sapientia timor Dei et in illa timere Deum,
et in omni sapientia dispositio legis.
18 E da luogo al timor dell'Altissimo: perché perfetta sapienza è il timor del Signore, ed in essa si ha il timore di Dio, e tutta la sapienza dispone ad adempiere la legge:
19 Et non est sapientia nequitiae scientia,
et non est consilium peccatorum prudentia.
19 Perocché la sapienza non è l'arte di mal fare, e i consiglj de' peccatori non son prudenza.
20 Est astutia et ipsa exsecratio,
et est insipiens, qui minuitur sapientia.
20 Ella è malvagità, con cui va unita la esecrazione: e vi è uno stolto, che manca di giudicio.
21 Melior est homo, qui minuitur sapientia et deficiens sensu in timore,
quam qui abundat sensu et transgreditur legem Altissimi.
21 E da preferirsi l'uomo, che manca di salacità, ed è privo di scienza, tua è timorato, a quello, che abbonda di avvedutezza, e trasgredisce la legge dell'Altissimo.
22 Est solertia certa et ipsa iniqua.
22 V'ha una destrezza, che da nel segno, ma ella è iniqua.
23 Et est qui pervertit gratiam, ut proferat iudicium;
est qui videtur oppressus et fractus animo,
et interiora eius plena sunt dolo.
23 Ed havvi chi con frutto discorre esponendo la verità. V'ha chi maliziosamente si umilia; ma il cuore di lui è pieno di frode:
24 Et est qui se nimium submittit a multa humilitate;
et est qui inclinat faciem suam
et fingit se non audire:
ubi ignoratus est, praeveniet te.
24 E v'ha chi si abbassa eccessiva mente con grandi sommissioni, e china la faccia, e finge di non vedere quello, che è segreto:
25 Et, si ab imbecillitate virium vetetur peccare,
si invenerit tempus malefaciendi, malefaciet.
25 Ma se per mancanza di forze gli è vietato di peccare, trovata ch'egli abbia l'opportunità di far del male, il farà.
26 Ex visu cognoscitur vir,
et ab occursu faciei cognoscitur sensatus:
26 L'uomo si riconosce all'aspetto, e da quel, che apparisce sul volto, si conosce l'uomo assennato.
27 amictus corporis et risus dentium
et gressus hominis enuntiant de illo.
27 La maniera di vestire, di ridere, e di camminare annunziano l'esser dell'uomo.
28 Est correptio inopportuna,
et est indicium, quod non probatur esse bonum;
et est tacens, et ipse est prudens.
28 Havvi una correzione falsa, quand'uno per ira vomita ingiurie, e si fa giudizio, che si trova non esser retto; ed havvi che si tace, e questi è prudente.