Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Siracide 13


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NOVA VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Qui tetigerit picem, inquinabitur ab ea;
et, qui communicaverit superbo, induet superbiam.
1 Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2 Pondus super te ne tollas
et honestiori et ditiori te ne socius fueris.
2 Non portare un peso troppo grave per te,
non associarti a uno più forte e più ricco di te.
Perché accostare una brocca alla pentola?
Se questa cozza, l’altra si spezza.
3 Quid communicabit caccabus ad ollam?
Quando enim se colliserint, confringetur.
3 Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi.
4 Dives iniuste egit et fremet,
pauper autem laesus, ipse supplicabit.
4 Se gli sei utile, si approfitta di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
5 Si utilis fueris, assumet te
et, si non habueris, derelinquet te.
5 Se possiedi, starà con te,
e ti impoverisce senza alcun rimorso.
6 Si habes, convivet tecum et evacuabit te
et ipse non dolebit super te.
6 Se ha bisogno di te, ti imbroglierà,
ti sorriderà e ti farà sperare,
ti rivolgerà belle parole e chiederà: «Di che cosa hai bisogno?».
7 Si necessarius illi fueris, ludet te
et subridens spem dabit narrans tibi bona
et dicet: “ Quid opus est tibi? ”.
7 Con i suoi banchetti ti farà vergognare,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte tanto.
Alla fine ti deriderà,
poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il suo capo davanti a te.
8 Et confundet te in cibis suis,
donec te exinaniat bis et ter
et in novissimo deridebit te;
et postea videns derelinquet te
et caput suum movebit ad te.
8 Sta’ attento a non lasciarti imbrogliare
e a non farti umiliare per la tua stoltezza.
9 Humiliare Deo et exspecta manus eius.
9 Quando un potente ti chiama, allontànati,
ed egli insisterà nel chiamarti.
10 Attende, ne seductus in stultitiam humilieris.
10 Non essere invadente per non essere respinto,
non stare appartato per non essere dimenticato.
11 Noli esse humilis in sapientia tua,
ne humiliatus in stultitiam seducaris.
11 Non credere di trattare alla pari con lui
e non dare credito alle sue chiacchiere,
perché parla molto per metterti alla prova
e anche sorridendo indagherà su di te.
12 Advocatus a potentiore discede,
et eo magis te advocabit.
12 Non ha pietà chi non mantiene la parola,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
13 Ne accedas, ne impingaris;
et ne longe sis ab eo, ne eas in oblivionem.
13 Guàrdati e sta’ molto attento,
perché cammini sull’orlo del precipizio.
14 Ne retineas ex aequo loqui cum illo
nec credas multis verbis illius;
ex multa enim loquela tentabit te
et subridens inquiret de absconditis tuis.
14 Quando ascolti queste cose nel sonno, svégliati:
per tutta la tua vita ama il Signore
e invocalo per la tua salvezza.
15 Immitis animus illius conservabit verba tua
et non parcet de malitia et de vinculis.
15 Ogni vivente ama il suo simile
e ogni uomo il suo vicino.
16 Cave tibi et attende diligenter auditui tuo,
quoniam cum subversione tua ambulas.
16 Ogni essere si accoppia secondo la sua specie,
l’uomo si associa a chi gli è simile.
17 Audiens vero illa
ex somno evigila.
17 Che cosa può esserci in comune tra il lupo e l’agnello?
Così tra il peccatore e il giusto.
18 Omni vita tua dilige Deum
et invoca illum in salutem tuam.
18 Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19 Omne animal diligit simile sibi:
sic et omnis homo proximum sibi.
19 Sono preda dei leoni gli asini selvatici nel deserto,
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
20 Omnis caro ad similem sibi coniungetur,
et omnis homo simili sui sociabitur.
20 Per il superbo l’umiltà è obbrobrio,
così per il ricco è obbrobrio il povero.
21 Quid communicabit lupus agno?
Sic peccator iusto.
21 Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici,
ma l’umile che cade è respinto dagli amici.
22 Quae pax hyaenae ad canem?
Aut quae pars diviti ad pauperem?
22 Il ricco che sbaglia ha molti difensori;
se dice sciocchezze, lo scusano.
Se sbaglia l’umile, lo si rimprovera;
anche se dice cose sagge, non ci si bada.
23 Venatio leonis onager in eremo,
sic et pascua divitum sunt pauperes.
23 Parla il ricco, tutti tacciono
e portano alle stelle il suo discorso.
Parla il povero e dicono: «Chi è costui?»;
se inciampa, l’aiutano a cadere.
24 Et sicut abominatio est superbo humilitas,
sic et exsecratio divitis pauper.
24 Buona è la ricchezza, se è senza peccato;
la povertà è cattiva sulla bocca dell’empio.
25 Dives commotus confirmatur ab amicis suis,
humilis autem, cum ceciderit, expelletur et a notis.
25 Il cuore di un uomo cambia il suo volto
sia in bene sia in male.
26 Diviti decepto multi recuperatores:
locutus est nefaria, et iustificaverunt illum;
26 Segno di buon cuore è un volto sereno,
ma trovare dei proverbi è un lavoro faticoso.
27 humilis deceptus est, insuper et arguitur:
locutus est sensate, et non est datus ei locus.
28 Dives locutus est, et omnes tacuerunt,
et verbum illius usque ad nubes perducent;
29 pauper locutus est, et dicunt: “ Quis est hic? ”
et, si offenderit, insuper subvertent illum.
30 Bona est substantia, cui non est peccatum in conscientia,
et nequissima paupertas in ore impii.
31 Cor hominis immutat faciem illius
sive in bona sive in mala.
32 Vestigium cordis boni facies hilaris:
difficile invenies et cum labore.