Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Proverbi 26


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NOVA VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Quomodo nix in aestate et pluvia in messe,
sic indecens est stulto gloria.
1 - Come all'estate la neve, come alla mèsse la pioggia, così allo stolto la gloria non sta bene.
2 Sicut avis ad alia transvolans et hirundo volitans,
sic maledictum frustra prolatum non superveniet.
2 Come uccello che passa via, come passero che se ne va, così la maledizione scagliata senza motivo, sorvolerà su chiunque fu detta.
3 Flagellum equo et camus asino
et virga dorso stultorum.
3 La sferza al cavallo, la cavezza all'asino, e al dosso degli stolti, il bastone.
4 Ne respondeas stulto iuxta stultitiam suam,
ne tu quoque efficiaris ei similis;
4 Non risponder allo stolto secondo la sua stoltezza, affinchè non diventi par suo anche tu.
5 responde stulto iuxta stultitiam suam,
ne sibi sapiens esse videatur.
5 Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza, affinchè non si creda saggio ai suoi occhi.
6 Amputat sibi pedes et iniuriam bibit,
qui mittit verba per manum stulti.
6 Resta a piè zoppo e col male in corpochi manda commissioni per mezzo d'uno stolto.
7 Quomodo molles claudo tibiae,
sic in ore stultorum parabola.
7 Come a uno zoppo non serve aver belli gli stinchi, così non serve il proverbio in bocca agli stolti.
8 Sicut qui celat lapidem in acervo,
ita qui tribuit insipienti honorem.
8 Come chi getta sassi alle macerie, così chi dà lode allo stolto.
9 Spina crescens in manu temulenti,
sic parabola in ore stultorum.
9 Come uno spino se in mano a un ubriaco spuntasse, così il proverbio in bocca agli stolti.
10 Sagittarius, qui conicit ad omnia,
ita qui stultum conducit et qui vagos conducit.
10 La sentenza tronca le litie chi impone il silenzio allo stolto acqueta gli sdegni.
11 Sicut canis, qui revertitur ad vomitum suum,
sic stultus, qui iterat stultitiam suam.
11 Come il cane che ritorna al vomito, così lo stolto che ricasca nella sua stoltezza.
12 Vidisti hominem sapientem sibi videri?
Magis illo spem habebit stultus.
12 Hai visto un uomo sapiente ai suoi propri occhi? c'è da aspettarsi più da uno stolto che da costui.
13 Dicit piger: “ Leaena est in via,
et leo in plateis ”.
13 Dice il pigro: «Di fuori c'è il leone, c'è la pantera per istrada».
14 Ostium vertitur in cardine suo,
et piger in lectulo suo.
14 Come la porta si gira sui propri cardinicosì il pigro nel proprio letto.
15 Abscondit piger manum in catino
et laborat, si ad os suum eam converterit.
15 Il pigro mette la mano sotto l'ascella, e a stento la ritira per portarsela alla bocca.
16 Sapientior sibi piger videtur
septem viris respondentibus sententias.
16 Ai suoi occhi lo stolto è più sapientedi sette uomini che dànno responsi assennati.
17 Apprehendit auribus canem,
qui transiens commiscetur rixae alterius.
17 Come chi afferra un cane per gli orecchi, così il passante impronto che s'immischia nelle questioni altrui.
18 Sicut insanit, qui mittit sagittas
et lanceas in mortem,
18 Come è colpevole chi lancia dardi e giavellotti micidiali,
19 ita vir, qui decipit amicum suum
et dicit: “ Nonne ludens feci? ”.
19 così chi dolosamente nuoce all'amico, e preso in fallo dice: «Lo feci per celia».
20 Cum defecerint ligna, exstinguetur ignis,
et, susurrone subtracto, iurgia conquiescent.
20 Col finir delle legna il fuoco si spegne, e levato di mezzo il detrattore, si sopiscono le contese.
21 Sicut carbones ad prunas et ligna ad ignem,
sic homo litigiosus ad inflammandas rixas.
21 Il carbone per la brace, la legna pel fuoco e l'accattabrighe per attizzar le risse.
22 Verba susurronis quasi dulcia
et ipsa perveniunt ad intima ventris.
22 Le parole del maldicente paiono cose delle più lievi, ma s'insinuano sino al fondo delle viscere.
23 Sicut argentum sordidum ornans vas fictile,
sic labia levia et cor malum.
23 Come chi vuole inverniciare un vaso di terracotta con argentone, così chi unisce labbra riboccanti d'affetto a tristo cuore.
24 Labiis suis se dissimulabit inimicus,
cum in corde tractaverit dolos:
24 Dal suo parlare si conosce il nemico, quando in cuor suo ha progettato l'inganno.
25 quando mollierit vocem suam, ne credideris ei,
quoniam septem abominationes sunt in corde illius;
25 Quando fa la voce sommessa non credergli, poichè sette scelleratezze sono nel suo cuore.
26 operiet odium fraudulenter,
revelabitur autem malitia eius in concilio.
26 Chi nasconde dolosamente il suo odio, vedrà la sua malizia svelata nell'assemblea.
27 Qui fodit foveam, incidet in eam;
et, qui volvit lapidem, revertetur ad eum.
27 Chi scava la fossa ci casca dentro, e la pietra ritorna su chi l'ha rotata.
28 Lingua fallax non amat veritatem,
et os lubricum operatur ruinas.
28 La lingua bugiarda non ama la schiettezza e la bocca adulatrice prepara i precipizi.