Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Genesi 5


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1Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio;2maschio e femmina li creò, li benedisse e diede loro il nome di uomo nel giorno in cui furono creati.3Adamo aveva centotrenta anni quando generò un figlio a sua immagine, secondo la sua somiglianza, e lo chiamò Set.4Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.5L’intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.
6Set aveva centocinque anni quando generò Enos;7dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie.8L’intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì.
9Enos aveva novanta anni quando generò Kenan;10Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie.11L’intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì.
12Kenan aveva settanta anni quando generò Maalalèl;13Kenan, dopo aver generato Maalalèl, visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie.14L’intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì.
15Maalalèl aveva sessantacinque anni quando generò Iered;16Maalalèl, dopo aver generato Iered, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e figlie.17L’intera vita di Maalalèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì.
18Iered aveva centosessantadue anni quando generò Enoc;19Iered, dopo aver generato Enoc, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie.20L’intera vita di Iered fu di novecentosessantadue anni; poi morì.
21Enoc aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme.22Enoc camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie.23L’intera vita di Enoc fu di trecentosessantacinque anni.24Enoc camminò con Dio, poi scomparve perché Dio l’aveva preso.
25Matusalemme aveva centoottantasette anni quando generò Lamec;26Matusalemme, dopo aver generato Lamec, visse ancora settecentoottantadue anni e generò figli e figlie.27L’intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì.
28Lamec aveva centoottantadue anni quando generò un figlio29e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto».30Lamec, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.31L’intera vita di Lamec fu di settecentosettantasette anni; poi morì.
32Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.

Note:

Gen 5,1:Questa genealogia di tradizione sacerdotale si rifà a Gen 2,4a . Vuol colmare l'intervallo tra la creazione e il diluvio come la genealogia di Sem (Gen 11,10-32) coprirà il tempo che separa il diluvio da Abramo. Non bisogna cercarvi né una storia né una cronologia. I nomi sono i resti sclerotizzati di antiche tradizioni: molti si ritrovano nella lista jahvista dei discendenti di Caino (Gen 4,17s). Le cifre sono abbastanza diverse nel Sam. e nella versione greca. Una longevità straordinaria è attribuita ai primi patriarchi, poiché si stimava che la durata della vita umana fosse diminuita secondo le grandi età del mondo: non sarà più di 200-600 anni tra Noè e Abramo, di 100-200 anni per i patriarchi ebrei: questa diminuzione era messa in rapporto con i progressi del male (cf. Gen 6,3 nella tradizione jahvista), poiché una vita lunga è una benedizione di Dio (Pr 10,27) e sarà uno dei privilegi dell'era messianica (Is 65,20).

Gen 5,3:somiglianza: la similitudine divina è dunque un carattere naturale, che il primo uomo trasmette ai suoi discendenti.

Gen 5,22:visse: BJ traduce: «Enoch visse» con gr. luc. e volg.; omesso dal TM.

Gen 5,24:Enoch si distingue dagli altri patriarchi per parecchie caratteristiche: la sua vita è più corta, ma raggiunge una cifra perfetta, il numero dei giorni di un anno solare; «camminò con Dio» come Noè (Gen 6,9), scomparve misteriosamente, rapito da Dio come Elia (2Re 2,11s). Diventò una grande figura della tradizione giudaica, che propose a esempio la sua pietà (Sir 44,16; Sir 49,14) e gli attribuì libri apocrifi (cf. Gd 1,14-15).

Gen 5,28:Questo v è un resto di una tradizione jahvista inserito in questo contesto sacerdotale. Il nome di Noè, Noah, si spiega male con la radice nhm «consolare»; il passo poteva concernere dapprima un altro nome, come Menachem.