Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Genesi 33


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1Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù, che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i bambini tra Lia, Rachele e le due schiave;2alla testa mise le schiave con i loro bambini, più indietro Lia con i suoi bambini e più indietro Rachele e Giuseppe.3Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello.4Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.5Alzàti gli occhi, vide le donne e i bambini e domandò: «Chi sono questi con te?». Giacobbe rispose: «Sono i bambini che Dio si è compiaciuto di dare al tuo servo».6Allora si fecero avanti le schiave con i loro bambini e si prostrarono.7Si fecero avanti anche Lia e i suoi bambini e si prostrarono e infine si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si prostrarono.8Domandò ancora: «Che cosa vuoi fare di tutta questa carovana che ho incontrato?». Rispose: «È per trovar grazia agli occhi del mio signore».9Esaù disse: «Ho beni in abbondanza, fratello mio, resti per te quello che è tuo!».10Ma Giacobbe disse: «No, ti prego, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché io sto alla tua presenza, come davanti a Dio, e tu mi hai gradito.11Accetta il dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!». Così egli insistette e quegli accettò.
12Esaù disse: «Partiamo e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te».13Gli rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono delicati e che devo aver cura delle greggi e degli armenti che allattano: se si affaticassero anche un giorno solo, tutte le bestie morirebbero.14Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò con mio agio, tenendo il passo di questo bestiame che mi precede e dei bambini, finché arriverò presso il mio signore in Seir».15Disse allora Esaù: «Almeno possa lasciare con te una parte della gente che ho con me!». Rispose: «Ma perché? Basta solo che io trovi grazia agli occhi del mio signore!».16Così quel giorno stesso Esaù ritornò per conto proprio in Seir.17Giacobbe invece partì per Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot.
18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nella terra di Canaan, al ritorno da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città.19Acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d’argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda.20Qui eresse un altare e lo chiamò «El, Dio d’Israele».

Note:

Gen 33,1-11:Racconto, sostanzialmente jahvista, che continua Gen 32,4-14(a) .

Gen 33,8:Non i gruppi di Gen 32,14(b)-22 (tradizione elohista) ma il primo accampamento di Gen 32,8 . Giacobbe, che lo aveva sacrificato (Gen 32,9), è troppo felice di offrirlo in dono.

Gen 33,10:Nuova allusione al nome di Penuel, «faccia di Dio» (Gen 32,31).

Gen 33,12-17:Giacobbe, diffidando di Esaù, lo lascia andare avanti e, lungi dal seguirlo, gli volta le spalle. Tradizione jahvista.

Gen 33,17:Succot: localizzato probabilmente a Tell Akhsas, nella valle del Giordano. Il nome significa: «capanna di rami».

Gen 33,18:Il v 18 è sacerdotale, i vv 19-20 sono elohisti.