Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Genesi 21


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1Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso.2Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato.3Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.4Abramo circoncise suo figlio Isacco quando questi ebbe otto giorni, come Dio gli aveva comandato.5Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco.6Allora Sara disse: «Motivo di lieto riso mi ha dato Dio: chiunque lo saprà riderà lietamente di me!».7Poi disse: «Chi avrebbe mai detto ad Abramo che Sara avrebbe allattato figli? Eppure gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia!».
8Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.9Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che lei aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco.10Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco».11La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio.12Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe.13Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».
14Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea.15Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare. Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio16e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse.17Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova.18Àlzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione».19Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e diede da bere al fanciullo.20E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco.21Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli prese una moglie della terra d’Egitto.
22In quel tempo Abimèlec con Picol, capo del suo esercito, disse ad Abramo: «Dio è con te in quello che fai.23Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né la mia prole né i miei discendenti: come io ho agito lealmente con te, così tu agirai con me e con la terra nella quale sei ospitato».24Rispose Abramo: «Io lo giuro».25Ma Abramo rimproverò Abimèlec a causa di un pozzo d’acqua, che i servi di Abimèlec avevano usurpato.26Abimèlec disse: «Io non so chi abbia fatto questa cosa: né tu me ne hai informato né io ne ho sentito parlare prima d’oggi».27Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell’armento e li diede ad Abimèlec: tra loro due conclusero un’alleanza.28Poi Abramo mise in disparte sette agnelle del gregge.29Abimèlec disse ad Abramo: «Che significano quelle sette agnelle che hai messo in disparte?».30Rispose: «Tu accetterai queste sette agnelle dalla mia mano, perché ciò mi valga di testimonianza che ho scavato io questo pozzo».31Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due.32E dopo che ebbero concluso l’alleanza a Bersabea, Abimèlec si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel territorio dei Filistei.33Abramo piantò un tamerisco a Bersabea, e lì invocò il nome del Signore, Dio dell’eternità.34E visse come forestiero nel territorio dei Filistei per molto tempo.

Note:

Gen 21,1-7:Le tre tradizioni qui si fondono: i vv 1a 2a.7 fanno seguito a Gen 18,15 e sono jahvisti; i vv 2b.5 fanno seguito a Gen 17,21 e sono sacerdotali; i vv 1b.6 sono elohisti.

Gen 21,6:Sempre il giuoco di parole sul nome di Isacco (cf. Gen 17,17+); è ora un riso di gioia.

Gen 21,8-20:Se questo racconto continuasse quello di Gen 16 , si dovrebbe concludere da Gen 16,16 e Gen 21,5 che Ismaele aveva più di 15 anni mentre sembra qui come un piccolo fanciullo appena più anziano di Isacco. Questo racconto è un parallelo elohista al racconto jahvista di 16. I due si riferiscono a un pozzo del deserto di Bersabea e spiegano i rapporti di parentela tra gli ismaeliti e gli israeliti discendenti di Isacco. Ma le circostanze della cacciata di Agar e l'atteggiamento di tutti i personaggi sono diversi.

Gen 21,9:Ancora un'allusione al nome di Isacco (cf Gen 17,17+) significando, lo stesso verbo, «ridere» e «giuocare». - con il figlio: con i LXX e volg.; omesso dal TM.

Gen 21,17:Allusione al nome di Ismaele (vedere 16,11+).

Gen 21,22-34:Racconto elohista (salvo v 33), che combina due spiegazioni del nome di Bersabea: Be`er Sheba`, «il pozzo del Giuramento» o «il pozzo delle Sette (pecore)»; cf. ancora Gen 26,33 . La menzione dei filistei nei vv 32.34 è anacronistica, cf. Gs 13,2+ .