Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Siracide 34


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Vana spes et mendax viro insensato,
et somnia extollunt imprudentes.
1 Vana speranza e bugia è nel disensato; e li sogni ingrassano li matti.
2 Quasi qui apprehendit umbram et persequitur ventum,
sic et qui attendit ad visa noctis.
2 Così come è colui che piglia l'ombra e va di dietro al vento, così è colui che si accosta alli bugiardi sogni.
3 Hoc secundum hoc visio somniorum,
ante faciem hominis similitudo faciei.
3 Secondo questo è la visione de' sogni; dinanzi alla faccia dell' uomo è una somiglianza d'un altro uomo.
4 Ab immundo quid mundabitur?
Et a mendace quid verum dicetur?
4 E da colui ch' è sozzo qual cosa fia più netta? e dal bugiardo qual, vero si dirae?
5 Divinationes et auguria et somnia vanitas est,
5 Indovinamento di errore, e li bugiardi augurii, e li sogni di coloro che male fanno, è vanitade.
6 et, sicut parturientis, cor phantasias patitur.
Nisi ab Altissimo fuerit emissa visitatio,
ne dederis in illis cor tuum.
6 E sì come il cuore di quella femina che partorisce, così è il cuore tuo con sogno fantastico; se la visione non ti sia mandata dallo Altissimo, non vi apporrai il cuore tuo.
7 Multos enim errare fecerunt somnia,
et exciderunt sperantes in illis.
7 Li sogni feciono molti errare, e caddono coloro che sperarono in quelli.
8 Sine mendacio consummabitur verbum legis,
et sapientia in ore fideli consummatio.
8 Sanza la bugia si compierae la parola della legge; e la sapienza nella bocca del fedele si spianerae.
9 Vir, qui peregrinatus est, multa didicit,
et, qui multa expertus est, enarrabit scienter.
9 Chi non è tentato, che sa colui? L'uomo (in molte tribulazioni) esperto penserae molte cose; e chi molte cose imparoe, spianerà lo intendimento delle cose.
10 Qui non est expertus, pauca recognoscit,
qui autem peregrinatus est, multiplicat astutiam.
10 Colui che non è esperto, poche cose intende e conosce; colui che tra molti è pazzo, multiplicherà la malizia.
11
11 Chi non è tentato, quali cose egli sae? Chi non è costante, abbondarae in malizia.
12 Multa vidi errando
et plurima verba intellexi;
12 Molte cose imparando vidi, sì come molte usanze di parole.
13 aliquoties usque ad mortem periclitatus sum
et horum causa liberatus sum.
13 Alcuna volta fui in pericolo perfino alla morte per cagione di queste (costituzioni), e fui liberato per la grazia di Dio.
14 Spiritus timentium Dominum vivet,
et in respectu illius benedicetur.
14 Lo spirito di quelli che temono Iddio è cercato, e per rispetto di quello saranno benedetti (li uomini).
15 Spes enim illorum in salvantem illos,
et oculi Dei in diligentes se.
15 La speranza di coloro è in colui che li salva; e li occhi di Dio verso coloro ch' ello ama.
16 Qui timet Dominum, nihil trepidabit
et non pavebit, quoniam ipse est spes eius.
16 Colui che teme Iddio, di nulla averà paura, e non temerà; però ch' egli è la sua speranza.
17 Timentis Dominum beata est anima eius.
17 Beata è l'anima di colui che teme Iddio.
18 Ad quem respicit? Et quis est fortitudo eius?
18 E a quale guarda, e chi è la fortezza sua?
19 Oculi Domini super timentes eum:
protector potentiae, firmamentum virtutis,
tegimen ardoris et umbraculum meridiani,
19 Li occhi di Dio sopra coloro che il temono; Iddio sì è difenditore potente, fermamento di virtute, coprimento di ardore e ombracolo del meridiano (caldo).
20 custodia offensionis et adiutorium casus,
exaltans animam et illuminans oculos,
dans sanitatem vitae et benedictionem.
20 Purgamento contro all' offensione, adiutorio contro alle fortune, egli esalta l'anima, e illumina gli occhi, dà sanitade e vita e benedizione.
21 Dominus solus sustinentibus se
in via veritatis et iustitiae.
21 Colui che sacrifica di iniqua sostanza, l' offerta sua è corrotta; e li schernimenti de' rei (nelli sacrificii) non piacciono a Dio.
22 Immolantis ex iniquo, oblatio maculata,
et non sunt beneplacitae hostiae iniustorum.
22 Iddio solamente è proprio di coloro che mantengono sè nella via della veritade e della giustizia.
23 Dona iniquorum non probat Altissimus
nec respicit in oblationes iniquorum
nec in multitudine sacrificiorum eorum propitiabitur peccatis.
23 L' Altissimo non approva li doni delli malvagi, e non guarda nelle offerte delli rei; nè nella moltitudine de' sacrificii sarà loro misericordioso delli peccati.
24 Qui offert sacrificium ex substantia pauperum,
quasi qui victimat filium in conspectu patris sui.
24 Colui che offera il sacrificio della sostanza de' poveri, quasi come colui che uccide il figliuolo nel cospetto del padre suo.
25 Panis egentium vita pauperum est;
qui defraudat illum, homo sanguinis est.
25 Il pane de' bisognosi sì è la vita del povero; colui che il frauda, è omicidiale.
26 Qui aufert in sudore panem,
quasi qui occidit proximum suum;
26 Colui che toglie il pane nel sudore al povero, sì è come colui che uccide il prossimo suo.
27 et effundit sanguinem,
qui fraudem facit mercennario.
27 Colui che spande il sangue, e colui che frauda il mercenario, sono fratelli.
28 Unus aedificans et unus destruens;
quid prodest illis nisi labor?
28 Uno è colui che edifica, e uno è colui che disfa; che altro hanno elli di questo, se non fatica?
29 Unus orans et unus maledicens;
cuius vocem exaudiet Deus?
29 Uno adora, e uno maledice; la cui voce esaudirà Iddio?
30 Qui baptizatur a mortuo et iterum tangit eum:
quid proficit lavatio illius?
30 Colui che si lava dal morto, e da capo tocca il morto, che gli giova il suo lavare?
31 Sic homo, qui ieiunat pro peccatis suis,
et iterum vadens et eadem faciens.
Orationem illius quis exaudiet?
Aut quid proficit humiliando se?
31 E così l'uomo che digiuna nelli peccati suoi, e ancora fa quello medesimo peccato, or che gli giova umiliandosi? or chi esaudirà la orazione sua?