Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Proverbi 25


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Queste parabole ancora sono di Salomone, e furon messe insieme dagli uomini di Ezechia re di Giuda.1 Hæ quoque parabolæ Salomonis, quas transtulerunt viri Ezechiæ regis Juda.
2 E gloria di Dio il velare la sua parola, ed è gloria dei re l'investigare il senso della parola.2 Gloria Dei est celare verbum,
et gloria regum investigare sermonem.
3 Il cielo nella sua sublimità, e la terra nella sua profondità, e il cuore dei re, sono cose imperscrutabili.3 Cælum sursum, et terra deorsum,
et cor regum inscrutabile.
4 Togli all'argento la ruggine, e se ne farà un vaso purissimo.4 Aufer rubiginem de argento,
et egredietur vas purissimum.
5 Togli gli empj dal cospetto del re, e il trono di lui si stabilirà sopra la giustizia.5 Aufer impietatem de vultu regis,
et firmabitur justitia thronus ejus.
6 Non fare il grande dinanzi al re, e non ti mettere nel posto dei magnati.6 Ne gloriosus appareas coram rege,
et in loco magnorum ne steteris.
7 Perocché è meglio per te, che ti sia detto: Vieni più in su, che se ti toccasse di essere umiliato dinanzi al principe.7 Melius est enim ut dicatur tibi : Ascende huc,
quam ut humilieris coram principe.
8 Non correre a furia a manifestare in occasione di contesa quello, che vedesti cogli occhi tuoi, perché dopo aver fatto disonore all'amico, non sarà in tuo potere di rimediare.8 Quæ viderunt oculi tui ne proferas in jurgio cito,
ne postea emendare non possis,
cum dehonestaveris amicum tuum.
9 Tratta del tuo negozio col tuo amico, e non rivelare il tuo segreto ad uno straniero;9 Causam tuam tracta cum amico tuo,
et secretum extraneo ne reveles :
10 Affinchè questi quando l'avrà saputo, non ti insulti, e ti faccia sempre de' rimproveri. La grazia, e l'amicizia fanno l'uomo franco: e tu conservale per fuggire i rimproveri.10 ne forte insultet tibi cum audierit,
et exprobrare non cesset.
Gratia et amicitia liberant :
quas tibi serva, ne exprobrabilis fias.
11 La parola detta a tempo è come i pomi d'oro a un letto di argento.11 Mala aurea in lectis argenteis,
qui loquitur verbum in tempore suo.
12 La riprensione fatta al saggio, è all'orecchio docile, è un orecchino di oro con una perla rilucente.12 Inauris aurea, et margaritum fulgens,
qui arguit sapientem et aurem obedientem.
13 L'ambasciadore fedele è per colui, che lo ha mandato, come fredda neve nella stagion della messe: egli tiene in riposo l'animo di lui.13 Sicut frigus nivis in die messis,
ita legatus fidelis ei qui misit eum :
animam ipsius requiescere facit.
14 Il vantatore, che non mantiene quel, che ha promesso, è una nuvola ventosa, cui non succede la pioggia.14 Nubes, et ventus, et pluviæ non sequentes,
vir gloriosus et promissa non complens.
15 La pazienza raddolcirà il principe, e la lingua molle spezzerà ogni dura cosa15 Patientia lenietur princeps,
et lingua mollis confringet duritiam.
16 Hai trovato il miele? Mangiane tanto, che a te basti, affinchè se te he empissi non l'abbi a vomitare.16 Mel invenisti : comede quod sufficit tibi,
ne forte satiatus evomas illud.
17 Ritira il piede dalla casa del tuo vicino, affinchè questi non si stufi di te, e ti prenda in avversione.17 Subtrahe pedem tuum de domo proximi tui,
nequando satiatus oderit te.
18 L'uomo, che attesta il falso contro il suo prossimo è un dardo, una spada, ed una acuta saetta.18 Jaculum, et gladius, et sagitta acuta,
homo qui loquitur contra proximum suum falsum testimonium.
19 Chi confida in un uomo infedele nel dì della tribolazione, è come chi ha un dente guasto, e stanca la gamba,19 Dens putridus, et pes lassus,
qui sperat super infideli in die angustiæ,
20 E resta senza mantello al tempo freddo.
E un mettere aceto sul nitro, il cantare delle canzoni a un cuore molto affitto. Come la tignuola fa male alla veste, e il tarlo al legno: cosi la malinconia al cuore dell'uomo.
20 et amittit pallium in die frigoris.
Acetum in nitro,
qui cantat carmina cordi pessimo.
Sicut tinea vestimento, et vermis ligno,
ita tristitia viri nocet cordi.
21 Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli acqua da bere:21 Si esurierit inimicus tuus, ciba illum ;
si sitierit, da ei aquam bibere :
22 Perocché cosi ragunerai sul capo di lui ardenti carboni, e il Signore ti ricompenserà.22 prunas enim congregabis super caput ejus,
et Dominus reddet tibi.
23 Il vento di settentrione scaccia la pioggia, e una faccia severa (reprime) la lingua del detrattore.23 Ventus aquilo dissipat pluvias,
et facies tristis linguam detrahentem.
24 E meglio il sedere in un angolo del solaio, che in una casa comune con una donna, che garrisce.24 Melius est sedere in angulo domatis
quam cum muliere litigiosa et in domo communi.
25 Una buona nuova, che vien di lontano, è acqua fresca ad uno, che patisce la sete.25 Aqua frigida animæ sitienti,
et nuntius bonus de terra longinqua.
26 Il giusto che cade veggente l'empio è una fontana intorbidata co' piedi, e una vena di acque imbrattata.26 Fons turbatus pede et vena corrupta,
justus cadens coram impio.
27 Come il miele fa male a chi troppo ne mangia, così colui che si fa scrutatore della maestà di Dio, rimarrà sotto il peso della sua gloria.27 Sicut qui mel multum comedit non est ei bonum,
sic qui scrutator est majestatis opprimetur a gloria.
28 L'uomo, il quale in parlando non può affrenare il suo spirito, è una città spalancata, e non cinta di muro.28 Sicut urbs patens et absque murorum ambitu,
ita vir qui non potest in loquendo cohibere spiritum suum.