Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Isaia 44


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - «Ed ora ascolta, o Giacobbe, servo mio, o Israele, che mi ho eletto:1 Adessi ascolta, o Giacobbe mio servo, e tu, o Israele eletto mio:
2 - Così dice il Signore che ti ha fattoe formato dal seno, che sta al tuo aiuto: non temere, o Giacobbe servo mio, o rettissimo Israele che io ho eletto.2 Queste cose, dice il Signore, che ti ha fatto, e ti ha formato, tuo aiutatore dal seno della madre: non temere, Giacobbe mio servo, e tu, o rettissimo, cui io elessi;
3 Perchè spanderò acque sopra la terra sitibonda, e ruscelli sopra l'arido suolo; spanderò lo spirito mio sopra la tua semenzae la mia benedizione sopra i tuoi germi.3 Perocché io spanderò acque sopra la terra sitibonda, e fiumane sopra la terra arida: spanderò lo spirito mio sopra la tua discendenza, e la benedizione mia sopra la tua stirpe.
4 E germineranno in mezzo alle erbecome salici presso le acque correnti.4 E germineranno come i salci presso le acque correnti tralle erbette.
5 Questi dirà: "Del Signore sono io!" Quegli si denominerà da Giacobbe. Altri scriverà sulla sua mano: "Al Signore, e col nome d'Israele vorrà esser designato».5 Questi dirà: Del Signore son io: e quegli si darà il nome di Giacobbe; e l'altro scriverà sulla sua mano: Sono del Signore: e avrà nome simile a Israele.
6 Così dice il Signore, il re di Israele e il suo redentore, il Signore degli eserciti: «Io sono il primo ed io sono l'ultimo e non è Dio fuori di me.6 Queste cose dice il Signore Re d'Israele, e il suo Redentore il Signor degli eserciti: Io il primo, ed io l'ultimo, e non è Dio fuori di me.
7 Chi è come me? Lo proclami e lo dichiari, mi esponga le cose da quando ho costituito i popoli più antichi; le cose avvenire e le future annunzino ad altri.7 Chi è simile a me? Si dichiari, e si spieghi, ed esponga a me l'ordine delle cose dal tempo, in cui fondai l'antica gente: e le cose imminenti, e le e future annunzino ad essi.
8 Non temete e non vi turbate; io fin d'allora ve le feci sapere e le annunziai, voi mi siete testimoni; v'ha egli Dio fuori di me, e uno che plasmi e che io non lo conosca?».8 Non temete, non vi turbate: ab antico io le feci sapere a te, e le predissi: voi siete a me testimoni; v'ha egli Dio fuori di me, e faccitore, che siami ignoto?
9 I plasmatori d'idoli sono tutti un niente, le loro cose più pregevoli non hanno servito loro nulla; essi stessi lo testificano che quelli non vedono e non intendono, a loro propria confusione.9 I fabbricatori degl'idoli son tutti un niente, e queste cose, che più amano, non saran loro di alcun giovamento. Eglino per lor confusione son testimonj, come per lor vergogna quegli né veggono, né intendono.
10 Chi ha formato un dio e ha fuso una statua buona a nulla?10 Chi ardi di formare un Dio, e gettò una statua buona a nulla?
11 Sì, tutti coloro che si fanno suoi partigiani saranno confusi, giacchè uomini sono i suoi artefici. Si raccolgano tutti, si presentino e tremino e siano confusi!11 Ecco, che tutti coloro, che a ciò hanno parte, saranno confusi: perocché questi sono artigiani uomini: si adunino tutti quanti, e si presentino, e tremeranno, e saran tutti svergognati.
12 Il fabbro ferraio ha adoperato la lima, al fornello e sotto i martelli l'ha plasmato; a forza di braccia ha lavorato. La fame lo sorprende, e non ne può più; lascia di bere acqua, e viene meno.12 Il fabbro opera colla lima; col fuoco, e col martello forma l'idolo, lavorando a gran forza di braccia; e patirà la fame, e verrà meno, e spossato non anelerà a ber acqua.
13 Lo scultore in legno stese il regolo, collo scalpello gli ha dato forma, lo tirò a squadra e lo rotondò colle seste e ha fatto una figura umana, un uomo di belle forme da collocarsi nella casa.13 Lo scultore in legno stende la sua regola, formai l'idolo collo scalpello, lo dirizza a squadra, gli dà il suo contorno, e fa l'immagine di un uomo, com' uomo di bell'aspetto, che risegga in un tempio.
14 Tagliò pezzi di cedro, prese un'elce e una quercia arrobustita in mezzo agli alberi del suo bosco, un pino che aveva piantato e che la pioggia aveva fatto crescere.14 Tronca i cedri, porta via il leccio, e la quercia invecchiata tralle piante della foresta; e pianta un pino, che si fa rigoglioso mediante la pioggia.
15 Fornì combustibile agli uomini, egli ne prese e si scaldò, accese il fuoco e cosse il pane; e di quello che rimase fabbricò un dio e l'adorò: fece un simulacro e si prosternò davanti!15 E gli uomini se ne servono per bruciare: egli ne prende, e si scalda; e col fuoco che ne fa, cuoce il pane: di quello poi, che rimane compone un Dio, e l'adora: ne fa un simolacro, e dinanzi a lui s'inginocchia.
16 Metà lo consumò a far fuoco e mangiò le carni arrostite con questa metà, fece cuocere la minestra e si saziò, si riscaldò e disse: «Ah! mi sono riscaldato: che bel vedere il fuoco!».16 E una metà la consumò a far fuoco, e coll'altra metà fé cuocere la carne per mangiare; e si saziò, e si riscaldò, e disse: bene sta, mi son riscaldato, ho visto il fuoco.
17 Di quello che rimase si fece un dio, fece il suo idolo: si prosterna davanti e lo adora e lo supplica dicendo: «Liberami, perchè tu sei il mio dio!».17 Di quello poi, che avanzò se ne fece egli un Dio, e una statua: si incurva dinanzi ad essa, e l'adora, e la prega, dicendo: Salvami, tu se' il mio Dio.
18 Non capiscono e non intendono; hanno gli occhi impiastrati per non vedere, e il cuore per non intendere.18 Sono ignoranti, sono senza intelletto: sono inverniciati gli occhi loro, affinchè non veggano, e col loro cuor non intendano.
19 Non riflettono colla loro mente, non hanno cognizione nè senso comune da dire: «La metà l'ho consumata a far fuoco e sui suoi carboni ho cotto il pane; ho arrostita la carne che ho mangiato; del rimanente farò un idolo? davanti a un pezzo di legno mi prosternerò?».19 Non ripensano colla loro mente, né comprendono, né hanno senso per dire: Della metà ne feci fuoco, e su' suoi carboni cossi il pane; cossi le carni, e mangiai, e di quel, che resta ne farò un idolo? Mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno?
20 L'alimento della cenere, un cuore stolto adorò, e non riuscì a liberare dai pregiudizi l'animo suo da dire: «Forse quello che tengo nella mia destra è una menzogna!».20 Una parte di esso è cenere; un cuore stolto lo adora, e non illumina sestesso con dire: Forse l'opera della mia destra è menzogna.
21 Tieni a mente queste cose, o Giacobbe, e tu, o Israele, che sei servo mio: io ti ho formato, servo mio tu sei, o Israele, non scordarti di me.21 Ricorditi di tali cose, o Giacobbe, e tu Israele: perocché tu se' mio servo. Io ti formai: servo mio tu se', o Israele, non iscordarti di me.
22 Ho dissipato come una nuvola le tue iniquità, come la nebbia i tuoi peccati; torna a me, perchè io t'ho redento.22 Ho sciolte qual nuvola le tue iniquità, e qual nebbia i tuoi peccati; ritorna a me, perch'io t'ho redento.
23 Risuonate di lodi, o cieli, perchè il Signore ha fatto misericordia; giubilate, o estreme profondità della terra, echeggiate, o monti della sua lode, e voi, o foreste, e voi, o piante tutte, perchè il Signore ha redento Giacobbe e Israele sarà glorificato!23 Cantate laude, o cieli; perocché il Signore ha fatto misericordia: giubilate, estreme parti della terra, monti, selve, e piante tutte risuonate di canzoni di laude: perchè il Signore ha riscattato Giacobbe, e sarà esaltato in Israele.
24 Così dice il Signore, il tuo redentore, colui che ti formò dal seno: «Io sono il Signore che faccio tutte le cose, che solo distendo i cieli, fondo la terra e nessuno è con me.24 Queste cose dice il Signore redentor tuo, che ti formò nel sen della madre: Io sono il Signore, che fo tutte le cose; che solo distendo i cieli, e fondo la terra, e nissuno è con me.
25 Io rendo vani i presagi degli indovini, e faccio impazzare gli astrologi e retrocedere i sapienti, e dimostro stolta la loro scienza.25 Io, che vani rendo i presagi degl'indovini, e tolgo il senno agli astrologi: e fo cadere all'indietro i sapienti, e la loro scienza fo divenire stoltezza.
26 Io son colui che effettua la parola del suo servo, e compie il consiglio dei suoi nunzi. Io che dico a Gerusalemme: - Sarai riabitata -; e alle città di Giuda: - Sarete riedificate -; e le sue rovine rimetterò in piedi.26 Io son colui, che riduce ad effetto la parola del suo servo, e adempie gli oracoli de' suoi nunzj. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai abitata; e alle città di Giuda: Voi sarete ristorate, e renderò vita a' vostri deserti.
27 Che dico all'abisso: - Asciugati, io farò seccare le tue correnti! -27 Io, che dico all'abisso: Asciugati, e io farò seccare le tue correnti.
28 Che dico a Ciro: - Tu sei il mio pastore, tu adempirai tutti i miei voleri! - Che dico a Gerusalemme: - Sarai riedificata! - e al tempio: - Sarai rifabbricato!».28 Io, che dico a Ciro: Tu se' il mio pastore, tu adempirai tutti i miei voleri. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai riedificata: e al tempio: Tu sarai rifabbricato.