Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Siracide 30


font
BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta per lui,
per gioire di lui alla fine.
1 De filiis.
Qui diligit filium suum, assi duat illi flagella,
ut laetetur in novissimo suo.
2 Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
2 Qui docet filium suum, fructum habebit in illo
et in medio domesticorum in illo gloriabitur.
3 Chi istruisce il proprio figlio rende geloso il nemico
e davanti agli amici si rallegra.
3 Qui docet filium suum, in zelum mittet inimicum
et in medio amicorum gloriabitur in illo.
4 Muore il padre? È come se non morisse,
perché dopo di sé lascia uno che gli è simile.
4 Mortuus est pater eius et quasi non est mortuus:
similem enim reliquit sibi post se.
5 Durante la vita egli gioisce nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
5 In vita sua vidit et laetatus est in illo,
in obitu suo non est contristatus.
Nec confusus est coram inimicis:
6 Per i nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.
6 reliquit enim defensorem domus contra inimicos
et amicis reddentem gratiam.
7 Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
7 Qui blanditur filio, colligabit vulnera eius,
et super omnem vocem turbabuntur viscera sua.
8 Un cavallo non domato diventa caparbio,
un figlio lasciato a se stesso diventa testardo.
8 Equus indomitus evadit durus,
et filius remissus evadet praeceps.
9 Vezzeggia il figlio ed egli ti riserverà delle sorprese,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
9 Lacta filium, et paventem te faciet;
lude cum eo, et contristabit te.
10 Non ridere con lui per non doverti rattristare,
e non debba alla fine digrignare i denti.
10 Non corrideas illi, ne doleas,
et in novissimo obstupescent dentes tui.
11 Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi errori.
11 Non des illi potestatem in iuventute
et ne despicias errata illius.
12 Piegagli il collo quando è giovane,
e battigli i fianchi finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
12 Curva cervicem eius in iuventute
et tunde latera eius, dum infans est,
ne forte induret et non credat tibi,
et erit tibi ab illo dolor animae.
13 Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai sopportare la sua insolenza.
13 Doce filium tuum et operare in illo,
ne in turpitudinem illius offendas.
14 Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
14 Melior est pauper sanus et fortis viribus
quam dives imbecillis et flagellatus in carne sua.
15 Salute e vigore valgono più di tutto l’oro,
un corpo robusto più di un’immensa fortuna.
15 Salus carnis melior est omni auro et argento,
et spiritus validus quam census immensus.
16 Non c’è ricchezza superiore alla salute del corpo
e non c’è felicità più grande della gioia del cuore.
16 Non est census super censum salutis corporis,
et non est oblectatio super cordis gaudium.
17 Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.
17 Melior est mors quam vita amara,
et requies aeterna quam languor perseverans.
18 Cose buone versate su una bocca chiusa
sono come cibi deposti sopra una tomba.
18 Bona effusa in ore clauso
quasi appositiones epularum circumpositae sepulcro.
19 A che serve all’idolo l’offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è per colui che il Signore perséguita.
19 Quid proderit libatio idolo?
Nec enim manducabit nec odorabitur:
20 Egli guarda con gli occhi e geme,
come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:
così è per colui che fa giustizia con violenza.
20 sic qui effugatur a Domino
portans mercedes iniquitatis,
21 Non darti in balìa della tristezza
e non tormentarti con i tuoi pensieri.
21 videns oculis et ingemiscens
sicut spado complectens virginem et suspirans.
22 La gioia del cuore è la vita dell’uomo,
l’allegria dell’uomo è lunga vita.
22 Tristitiam non des animae tuae
et non affligas temetipsum in consilio tuo.
23 Distraiti e consola il tuo cuore,
tieni lontana la profonda tristezza,
perché la tristezza ha rovinato molti
e in essa non c’è alcun vantaggio.
23 Iucunditas cordis haec est vita hominis
et thesaurus sine defectione sanctitatis,
et exsultatio viri est longaevitas.
24 Gelosia e ira accorciano i giorni,
le preoccupazioni anticipano la vecchiaia.
24 Indulge animae tuae et consolare cor tuum
et tristitiam longe repelle a te.
25 Un cuore limpido e sereno si accontenta dei cibi
e gusta tutto quello che mangia.
25 Multos enim occidit tristitia,
et non est utilitas in illa;
26 zelus et iracundia minuunt dies,
et ante tempus senectam adducet cogitatus.
27 Splendidum cor et bonum in epulis est;
epulae enim illius diligenter fiunt.