Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Siracide 19


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Un operaio ubriacone non arricchirà,
chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
1 L'operaio bevone non arricchirà, e chi non fa conto delle piccole cose a poco a poco andrà in rovina.
2 Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
2 Il vino e le donne fanno apostatare i sapienti e fan condannare i saggi.
3 Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
3 Chi pratica le male femmine diventerà malvagio, sarà preda della putredine e dei vermi, sarà mostrato come esempio famoso, e la sua anima sarà tolta dal numero (dei viventi).
4 Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
4 Chi è corrivo a prestar fede, è leggero di cuore e ci scapiterà, e chi pecca contro l'anima sua sarà disprezzato.
5 Chi si compiace del male, sarà condannato;
chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
5 Chi gode dell'iniquità sarà infamato, chi odia la correzione si abbrevierà la vita, e chi aborre le chiacchiere estingue il male.
6 Chi domina la lingua, vivrà senza liti;
chi odia la loquacità, riduce i guai.
6 Chi pecca contro l'anima sua se ne pentirà; chi gode nella malizia ne avrà infamia.
7 Non ripetere mai la parola udita
e non ne avrai alcun danno.
7 Non riportare una parola cattiva e offensiva: non ci scapiterai niente.
8 Non parlare né riguardo all’amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
8 Non manifestare i tuoi sentimenti all'amico e al nemico, e se hai peccato non lo svelare.
9 poiché chi ti ascolta si guarderà da te
e all’occasione ti detesterà.
9 Egli ti ascolterà, ti osserverà, e, facendo le viste di scusare il tuo peccato, ti odierà e ti starà sempre tra i piedi.
10 Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare.
10 Hai sentita una parola contro il tuo prossimo? Che essa muoia in te. Stai sicuro che non ti farà crepare.
11 Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
11 Per una parola sta in doglie di parto lo stolto, come una donna che abbia da fare un bambino.
12 Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
12 Come saetta fìtta nella carne della coscia, così la parola nel cuore dello stolto.
13 Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
13 Correggi l'amico, per timore che non abbia capito e dica: « Non l'ho fatto », e, se l'ha fatto, perchè non torni a farlo.
14 Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
14 Correggi l'amico, che forse non avrà detto nulla, e, se l'ha detto, perchè non lo dica più.
15 Chiedi conto all’amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
15 Correggi l'amico perchè spesso si metton fuori delle calunnie.
16 C’è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
16 E non credere a tutto quello che si dice: v'è chi pecca colla lingua, ma senza (cattiva) intenzione.
17 Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da’ corso alla legge dell’Altissimo.
17 E chi c'è che non pecchi colla lingua? Correggi il prossimo, prima di passare alle minacce,
18 Il timore del Signore è il principio dell’accoglienza,
la sapienza procura l’amore presso di lui.
18 e dà luogo al timore dell'Altissimo. Ogni sapienza sta nel timor di Dio, in essa si ha il timor di Dio. In ogni sapienza c'è la disposizione (a osservare) la legge.
19 La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell’albero dell’immortalità.
19 Non è sapienza l'arte della malizia, non è prudenza il consiglio dei peccatori.
20 Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c’è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
20 C'è una malizia nella quale è l'esecrazione, e vi son degli stolti che difettano di sapienza.
21 Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace»,
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
21 E' da preferirsi uno scarso d'intelligenza e deficiente, ma timorato, ad uno ricco d'ingegno che trasgredisce la legge dell'Altissimo.
22 Non c’è sapienza nella conoscenza del male,
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
22 V'è un'abilità sicura, ma ini­qua;
23 C’è un’astuzia che è abominevole,
c’è uno stolto cui manca la saggezza.
23 v'è chi dice parole sicure, esponendo la verità; e v'è chi maliziosamente s'umilia, ma ha il cuore pieno di frode.
24 Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
24 E v'è chi si sottomette anche troppo, con grande umiltà, e v'è chi china la sua faccia e finge di non vedere ciò che è segreto;
25 C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
25 ma se dalla mancanza di forze gli è impedito il peccato, appena troverà l'opportunità di fare il male, lo farà.
26 C’è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d’inganno;
26 L'uomo si conosce all'aspetto, e da ciò che apparisce sul volto si conosce uno di buon senso.
27 abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
27 La maniera di vestire, di ridere, di camminare ne fanno la spia.
28 E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all’occasione propizia farà del male.
28 V'è una correzione che è falsa per lo sdegno di chi ingiuria. V'è un giudizio che poi è provato non buono, e v'è chi tace, e lui è prudente.
29 Dall’aspetto si conosce l’uomo
e chi è assennato da come si presenta.
30 Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.