Proverbi 25
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BIBBIA CEI 2008 | VULGATA |
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1 Anche questi sono proverbi di Salomone, raccolti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. | 1 Hæ quoque parabolæ Salomonis, quas transtulerunt viri Ezechiæ regis Juda. |
2 È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle. | 2 Gloria Dei est celare verbum, et gloria regum investigare sermonem. |
3 I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili. | 3 Cælum sursum, et terra deorsum, et cor regum inscrutabile. |
4 Togli le scorie dall’argento e l’orafo ne farà un bel vaso; | 4 Aufer rubiginem de argento, et egredietur vas purissimum. |
5 togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia. | 5 Aufer impietatem de vultu regis, et firmabitur justitia thronus ejus. |
6 Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi, | 6 Ne gloriosus appareas coram rege, et in loco magnorum ne steteris. |
7 perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù», piuttosto che essere umiliato davanti a uno più importante. Ciò che i tuoi occhi hanno visto, | 7 Melius est enim ut dicatur tibi : Ascende huc, quam ut humilieris coram principe. |
8 non esibirlo troppo in fretta in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà? | 8 Quæ viderunt oculi tui ne proferas in jurgio cito, ne postea emendare non possis, cum dehonestaveris amicum tuum. |
9 La tua causa discutila con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui, | 9 Causam tuam tracta cum amico tuo, et secretum extraneo ne reveles : |
10 perché chi ti ascolta non ti biasimi e il tuo discredito sarebbe irreparabile. | 10 ne forte insultet tibi cum audierit, et exprobrare non cesset. Gratia et amicitia liberant : quas tibi serva, ne exprobrabilis fias. |
11 Come mele d’oro su vassoio d’argento cesellato, è una parola detta a suo tempo. | 11 Mala aurea in lectis argenteis, qui loquitur verbum in tempore suo. |
12 Come anello d’oro e collana preziosa è un saggio che ammonisce un orecchio attento. | 12 Inauris aurea, et margaritum fulgens, qui arguit sapientem et aurem obedientem. |
13 Come il fresco di neve al tempo della mietitura è un messaggero fedele per chi lo manda: egli rinfranca l’animo del suo signore. | 13 Sicut frigus nivis in die messis, ita legatus fidelis ei qui misit eum : animam ipsius requiescere facit. |
14 Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l’uomo che si vanta di regali che non fa. | 14 Nubes, et ventus, et pluviæ non sequentes, vir gloriosus et promissa non complens. |
15 Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa. | 15 Patientia lenietur princeps, et lingua mollis confringet duritiam. |
16 Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo. | 16 Mel invenisti : comede quod sufficit tibi, ne forte satiatus evomas illud. |
17 Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché, stanco di te, non ti prenda in odio. | 17 Subtrahe pedem tuum de domo proximi tui, nequando satiatus oderit te. |
18 Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo. | 18 Jaculum, et gladius, et sagitta acuta, homo qui loquitur contra proximum suum falsum testimonium. |
19 Quale dente cariato e quale piede slogato, tale è l’appoggio del perfido nel giorno della sventura. | 19 Dens putridus, et pes lassus, qui sperat super infideli in die angustiæ, |
20 Come chi toglie il mantello in un giorno di freddo e come chi versa aceto su una piaga viva, tale è colui che canta canzoni a un cuore afflitto. | 20 et amittit pallium in die frigoris. Acetum in nitro, qui cantat carmina cordi pessimo. Sicut tinea vestimento, et vermis ligno, ita tristitia viri nocet cordi. |
21 Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere, | 21 Si esurierit inimicus tuus, ciba illum ; si sitierit, da ei aquam bibere : |
22 perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà. | 22 prunas enim congregabis super caput ejus, et Dominus reddet tibi. |
23 La tramontana porta la pioggia, la lingua maldicente provoca lo sdegno sul volto. | 23 Ventus aquilo dissipat pluvias, et facies tristis linguam detrahentem. |
24 È meglio abitare su un angolo del tetto, che avere casa in comune con una moglie litigiosa. | 24 Melius est sedere in angulo domatis quam cum muliere litigiosa et in domo communi. |
25 Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano. | 25 Aqua frigida animæ sitienti, et nuntius bonus de terra longinqua. |
26 Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte al malvagio. | 26 Fons turbatus pede et vena corrupta, justus cadens coram impio. |
27 Mangiare troppo miele non è bene, né cercare onori eccessivi. | 27 Sicut qui mel multum comedit non est ei bonum, sic qui scrutator est majestatis opprimetur a gloria. |
28 Una città smantellata, senza mura, tale è chi non sa dominare se stesso. | 28 Sicut urbs patens et absque murorum ambitu, ita vir qui non potest in loquendo cohibere spiritum suum. |