Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 29


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Giobbe continuò a pronunziare le sue sentenze e disse:

1 poi Giobbe, ripigliando il suo discorso, disse:
2 Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo,
ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
2 « Chi mi darà di tornare come nei mesi di prima, come nei mesi in cui Dio mi proteggeva?
3 quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
3 Quando la sua lampada splendeva sopra il mio capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre?
4 com'ero ai giorni del mio autunno,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
4 come fui nei giorni della mia giovinezza, allorché Dio come amico stava nella mia tenda?
5 quando l'Onnipotente era ancora con me
e i giovani mi stavano attorno;
5 Quando era con me l'Onnipotente e intorno a me i miei figli?
6 quando mi lavavo in piedi nel latte
e la roccia mi versava ruscelli d'olio!
6 Quando io lavavo i miei piedi nel burro e la roccia mi fluiva rivi d'olio?
7 Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
7 Quando io me ne andavo alla porta della città e mi preparavano un seggio sulla piazza?
8 vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi;
8 I giovani, alvedermi, si ritiravano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi.
9 i notabili sospendevano i discorsi
e si mettevan la mano sulla bocca;
9 I principi cessavano di parlare e mettevano il dito alla bocca.
10 la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
10 I grandi rattenevano la loro voce e la loro lingua s'attaccava al palato.
11 con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
11 Chi sentiva parlar di me mi chiamava beato, chi mi vedeva mi rendeva testimonianza.
12 perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
12 Perchè io avevo liberato il povero che gridava (soccorso), l'orfano privo di aiuto.
13 La benedizione del morente scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
13 La benedizione di chi stava per perire veniva sopra di me e io consolavo il cuore della vedova.
14 Mi ero rivestito di giustizia come di un
vestimento;
come mantello e turbante era la mia equità.
14 Mi rivestii di giustizia, l'equità fu come il mio manto e il mio diadema.
15 Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
15 Ero l'occhio del cieco, il piede dello zoppo;
16 Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto;
16 ero il padre dei poveri e studiavo a fondo la causa da me non conosciuta.
17 rompevo la mascella al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
17 Rompevo le ganasce all'iniquo, e strappavo dai suoi denti la preda,
18 Pensavo: "Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò come sabbia i miei giorni".
18 e dicevo: Morrò nel mio piccolo nido e come la palma moltiplicherò i miei giorni;
19 La mia radice avrà adito alle acque
e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
19 la mia radice si stende lungo le acque e la rugiada si poserà sui miei rami;
20 La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
20 si rinnovellerà sempre la mia gloria, il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21 Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
21 Quelli che mi ascoltavano aspettavano il mio parere e in silenzio stavano a sentire il mio consiglio.
22 Dopo le mie parole non replicavano
e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
22 Dopo le mie parole nessuno fiatava. I miei discorsi stillavano sopra di loro (come rugiada).
23 Mi attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
23 Essi m'aspettavano come la pioggia, aprivan la loro bocca come alla pioggia della tarda stagione.
24 Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
né turbavano la serenità del mio volto.
24 Se qualche volta loro sorridevo, non arrivavano a crederlo, e la luce del mio volto non cadeva per terra.
25 Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra i soldati
o come un consolatore d'afflitti.
25 Se mi piaceva andar tra loro, avevo il primo posto, e, sebbene vi stessi come un re in mezzo alle schiere, ero il consolatore degli afflitti ».