Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Siracide 38


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 Onora il medico a causa della necessità, perchè l'ha creato l'Altissimo.1 Onora il medico per le sue prestazioni,
perché il Signore ha creato anche lui.
2 Infatti ogni medicina vien da Dio e riceverà dei doni dal re.2 Dall’Altissimo infatti viene la guarigione,
e anche dal re egli riceve doni.
3 Per la sua scienza il medico porterà alta la testa e sarà celebrato dinanzi ai grandi.3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 L'Altissimo ha fatto uscire dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non li sdegna.4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l’uomo assennato non li disprezza.
5 E non fu resa dolce da un legno l'acqua amara?5 L’acqua non fu resa dolce per mezzo di un legno,
per far conoscere la potenza di lui?
6 Venni e a conoscenza dell'uomo la loro virtù, e l'Altissimo diede agli uomini la scienza per essere onorato nelle sue maraviglie.6 Ed egli ha dato agli uomini la scienza
perché fosse glorificato nelle sue meraviglie.
7 Per esse il medico mitiga il dolore, e lo speziale fa i suoi profumi soavi e compone unguenti salutari; e non sono (ancora) terminati i loro lavori,7 Con esse il medico cura e toglie il dolore,
8 che la pace di Dio sarà sopra la faccia della terra.8 con queste il farmacista prepara le misture.
Certo non verranno meno le opere del Signore;
da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare te stesso, ma prega il Signore, ed Egli ti guarirà.9 Figlio, non trascurarti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Allontanati dal peccato, regola le tue azioni e purifica il tuo cuore da ogni colpa.10 Allontana l’errore, regola le tue mani,
purifica il cuore da ogni peccato.
11 Offri odor soave e il memoriale di fior di farina, impingua l'oblazione, e poi dà luogo al medico,11 Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 perchè il Signore l'ha creato. Non si allon tani da te, perchè c'è bisogno dell'opera sua.12 Poi ricorri pure al medico, perché il Signore ha creato anche lui:
non stia lontano da te, poiché c’è bisogno di lui.
13 Verrà il tempo in cui dovrai cadere nelle loro mani,13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani;
14 ed essi pregheranno il Signore a rendere efficaci i loro lenitivi per la sanità alla quale è diretta la loro professione.14 anch’essi infatti pregano il Signore
perché conceda loro di dare sollievo
e guarigione per salvare la vita.
15 Chi pecca davanti a colui che lo creò cadrà nelle mani del medico.15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.
16 Figliolo, spargi lacrime sopra il morto, e, come per crudele strazio, comincia i lamenti, e, secondo il dovere, copri il suo corpo e non trascurarne la sepoltura.16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre profondamente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà
e non trascurare la sua tomba.
17 Per evitar mormorazioni fai amaro lutto per lui durante un giorno, ma poi datti pace, per fuggir la tristezza.17 Piangi amaramente e alza il tuo caldo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due per evitare maldicenze,
poi consólati del tuo dolore.
18 E fa il lutto secondo il merito della persona: un giorno o due per evitar le maldicenze.18 Infatti dal dolore esce la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 Perchè la tristezza affretta la morte, fiacca le forze, e la malinconia del cuore curva il collo.19 Nella disgrazia resta il dolore,
una vita da povero è maledizione del cuore.
20 Portato via (il morto), rimane la tristezza, e la vita del povero è secondo il suo cuore.20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore,
scaccialo ricordando la tua fine.
21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te e ricordati del fine.21 Non dimenticare che non c’è ritorno;
a lui non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Non te ne dimenticare: non si ritorna in qua, nulla gioverai al morto, e farai del male a te stesso.22 Ricòrdati della mia sorte, che sarà anche la tua:
ieri a me e oggi a te.
23 Ricordati del mio destino, che sarà pure il tuo: ieri a me, oggi a te.23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo ricordo;
consólati di lui, ora che il suo spirito è partito.
24 Come riposa il morto lascia riposare la sua memoria, consolalo quando il suo spirito si parte da lui.24 La sapienza dello scriba sta nel piacere del tempo libero,
chi si dedica poco all’attività pratica diventerà saggio.
25 La sapienza dello scriba esige tempo libero dagli affari: chi ha poco da fare acquisterà la sapienza. E di qual sapienza sarà ripieno25 Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratro
e si vanta di brandire un pungolo,
spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 chi tiene l'aratro e mette la sua gloria, come nella lancia, nello stimolare col pungolo i buoi, e, tutto occupato nei loro lavori, non parla d'altro che di vitelli?26 Dedica il suo cuore a tracciare solchi
e non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Mette ogni suo pensiero nel tirar solchi e le sue veglie nell'ingrassar vacche.27 Così ogni artigiano e costruttore
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono immagini per sigilli
e con pazienza cercano di variare le figure,
dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Così ogni legnaiolo e l'architetto che passano la notte e il giorno nel lavoro; e chi incide emblemi per sigilli: con assiduo lavoro ne varia la figura, mette il suo pensiero nel ritrarre l'imagine, e colle sue veglie perfezionerà il lavoro.28 Così il fabbro che siede vicino all’incudine
ed è intento al lavoro del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore della fornace deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,
dedica il suo cuore a finire il lavoro
e sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Così il fabbro, seduto presso l'incudine, intento a lavorare il ferro: il vapore del fuoco gli cuoce le carni e egli si schermisce dal calore della fornace:29 Così il vasaio che è seduto al suo lavoro
e con i suoi piedi gira la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro,
si affatica a produrre in gran quantità.
30 il rumore del martello ne rintronano le orecchie; tien gli occhi fissi al modello del lavoro,30 Con il braccio imprime una forma all’argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
dedica il suo cuore a una verniciatura perfetta
e sta sveglio per pulire la fornace.
31 mette il suo pensiero nel finire il lavoro, e le sue veglie nell'adornarlo a perfezione.31 Tutti costoro confidano nelle proprie mani,
e ognuno è abile nel proprio mestiere.
32 Così il vasaio: seduto al suo lavoro, coi piedi fa girar la rota, sempre ansioso pel suo lavoro, mette ogni sua opera nel far numero;32 Senza di loro non si costruisce una città,
nessuno potrebbe soggiornarvi o circolarvi.
Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo,
33 Colle sue braccia dà forma alla creta, davanti ai suoi piedi la rende flessibile,33 nell’assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice
e non conoscono le disposizioni della legge.
Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi,
34 mette il suo pensiero alla perfetta verniciatura, e le sue veglie nel pulire la fornace.34 ma essi consolidano la costruzione del mondo,
e il mestiere che fanno è la loro preghiera.
Differente è il caso di chi si applica
a meditare la legge dell’Altissimo.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ognuno di essi è sapiente nel suo mestiere.
36 Senza di loro non si fabbrica una città;
37 ma essi non vi abiteranno, non vi passeggeranno. non entreranno nell'adunanza;
38 non sederanno sopra il seggio del giudice, non comprenderanno le disposizioni del diritto, non parleranno in pubblico di istruzione e di giustizia, non si troveranno occupati nelle parabole.
39 Ma essi ripareranno le cose del mondo, la loro preghiera è per i lavori del mestiere; applicheranno il loro spirito a ricercare la legge dell'Altissimo.