Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Siracide 38


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 Onora il medico a causa della necessità, perchè l'ha creato l'Altissimo.1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.
2 Infatti ogni medicina vien da Dio e riceverà dei doni dal re.2 Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.
3 Per la sua scienza il medico porterà alta la testa e sarà celebrato dinanzi ai grandi.3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
4 L'Altissimo ha fatto uscire dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non li sdegna.4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.
5 E non fu resa dolce da un legno l'acqua amara?5 L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?
6 Venni e a conoscenza dell'uomo la loro virtù, e l'Altissimo diede agli uomini la scienza per essere onorato nelle sue maraviglie.6 Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
7 Per esse il medico mitiga il dolore, e lo speziale fa i suoi profumi soavi e compone unguenti salutari; e non sono (ancora) terminati i loro lavori,7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.
8 che la pace di Dio sarà sopra la faccia della terra.8 Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare te stesso, ma prega il Signore, ed Egli ti guarirà.9 Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10 Allontanati dal peccato, regola le tue azioni e purifica il tuo cuore da ogni colpa.10 Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.
11 Offri odor soave e il memoriale di fior di farina, impingua l'oblazione, e poi dà luogo al medico,11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
12 perchè il Signore l'ha creato. Non si allon tani da te, perchè c'è bisogno dell'opera sua.12 Fa' poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
13 Verrà il tempo in cui dovrai cadere nelle loro mani,13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
14 ed essi pregheranno il Signore a rendere efficaci i loro lenitivi per la sanità alla quale è diretta la loro professione.14 Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
15 Chi pecca davanti a colui che lo creò cadrà nelle mani del medico.15 Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

16 Figliolo, spargi lacrime sopra il morto, e, come per crudele strazio, comincia i lamenti, e, secondo il dovere, copri il suo corpo e non trascurarne la sepoltura.16 Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.
17 Per evitar mormorazioni fai amaro lutto per lui durante un giorno, ma poi datti pace, per fuggir la tristezza.17 Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.
18 E fa il lutto secondo il merito della persona: un giorno o due per evitar le maldicenze.18 Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
19 Perchè la tristezza affretta la morte, fiacca le forze, e la malinconia del cuore curva il collo.19 In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.
20 Portato via (il morto), rimane la tristezza, e la vita del povero è secondo il suo cuore.20 Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.
21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te e ricordati del fine.21 Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.
22 Non te ne dimenticare: non si ritorna in qua, nulla gioverai al morto, e farai del male a te stesso.22 Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".
23 Ricordati del mio destino, che sarà pure il tuo: ieri a me, oggi a te.23 Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.

24 Come riposa il morto lascia riposare la sua memoria, consolalo quando il suo spirito si parte da lui.24 La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.
25 La sapienza dello scriba esige tempo libero dagli affari: chi ha poco da fare acquisterà la sapienza. E di qual sapienza sarà ripieno25 Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
26 chi tiene l'aratro e mette la sua gloria, come nella lancia, nello stimolare col pungolo i buoi, e, tutto occupato nei loro lavori, non parla d'altro che di vitelli?26 Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27 Mette ogni suo pensiero nel tirar solchi e le sue veglie nell'ingrassar vacche.27 Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28 Così ogni legnaiolo e l'architetto che passano la notte e il giorno nel lavoro; e chi incide emblemi per sigilli: con assiduo lavoro ne varia la figura, mette il suo pensiero nel ritrarre l'imagine, e colle sue veglie perfezionerà il lavoro.28 Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29 Così il fabbro, seduto presso l'incudine, intento a lavorare il ferro: il vapore del fuoco gli cuoce le carni e egli si schermisce dal calore della fornace:29 Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.
30 il rumore del martello ne rintronano le orecchie; tien gli occhi fissi al modello del lavoro,30 Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.
31 mette il suo pensiero nel finire il lavoro, e le sue veglie nell'adornarlo a perfezione.31 Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.
32 Così il vasaio: seduto al suo lavoro, coi piedi fa girar la rota, sempre ansioso pel suo lavoro, mette ogni sua opera nel far numero;32 Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.
33 Colle sue braccia dà forma alla creta, davanti ai suoi piedi la rende flessibile,33 Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.
34 mette il suo pensiero alla perfetta verniciatura, e le sue veglie nel pulire la fornace.34 Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ognuno di essi è sapiente nel suo mestiere.
36 Senza di loro non si fabbrica una città;
37 ma essi non vi abiteranno, non vi passeggeranno. non entreranno nell'adunanza;
38 non sederanno sopra il seggio del giudice, non comprenderanno le disposizioni del diritto, non parleranno in pubblico di istruzione e di giustizia, non si troveranno occupati nelle parabole.
39 Ma essi ripareranno le cose del mondo, la loro preghiera è per i lavori del mestiere; applicheranno il loro spirito a ricercare la legge dell'Altissimo.