Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Siracide 38


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Onora il medico a causa della necessità, perchè l'ha creato l'Altissimo.1 Rendi onore al medico per ragione della necessità, perché egli è stato fatto dall'Altissimo;
2 Infatti ogni medicina vien da Dio e riceverà dei doni dal re.2 Perocché tutta la medicina viene da Dio, e sarà rimunerata dal re.
3 Per la sua scienza il medico porterà alta la testa e sarà celebrato dinanzi ai grandi.3 La scienza del medico lo innarzerà agli onori, ed ei sarà celebrato dinanzi ai grandi.
4 L'Altissimo ha fatto uscire dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non li sdegna.4 Egli è l'Altissimo, che creò dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non gli avrà a schifo.
5 E non fu resa dolce da un legno l'acqua amara?5 Un legno non raddolcì egli le acque amare?
6 Venni e a conoscenza dell'uomo la loro virtù, e l'Altissimo diede agli uomini la scienza per essere onorato nelle sue maraviglie.6 La virtù di questi appartiene alla cognizione degli uomini, e il Signore ne ha data ad essi la scienza, affin di essere onorato per le sue meraviglie.
7 Per esse il medico mitiga il dolore, e lo speziale fa i suoi profumi soavi e compone unguenti salutari; e non sono (ancora) terminati i loro lavori,7 Con questi egli cura, e mitiga i dolori, e lo speziale ne fa composizioni grate, e manipola unguenti salutari, e i suoi lavori non avran fine;
8 che la pace di Dio sarà sopra la faccia della terra.8 Perocché la benedizione di Dio tutta empie la terra.
9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare te stesso, ma prega il Signore, ed Egli ti guarirà.9 Figliuolo, quando se' malato, non disprezzare te stesso, ma prega, il Signore, ed egli ti guarirà.
10 Allontanati dal peccato, regola le tue azioni e purifica il tuo cuore da ogni colpa.10 Allontanati dal peccato, e raddirizza le tue azioni, e monda il cuor tuo da ogni colpa.
11 Offri odor soave e il memoriale di fior di farina, impingua l'oblazione, e poi dà luogo al medico,11 Offerisci odor soave, e il fior di farina per memoria, e sia perfetta la tua obblazione; e poi da luogo al me dico;
12 perchè il Signore l'ha creato. Non si allon tani da te, perchè c'è bisogno dell'opera sua.12 Perché Dio lo ha istituito; ed egli non si parta da te, perché l'assistenza di lui è necessaria.
13 Verrà il tempo in cui dovrai cadere nelle loro mani,13 Conciossiachè havvi un tempo, in cui dei cadere nelle mani d'alcuni di essi:
14 ed essi pregheranno il Signore a rendere efficaci i loro lenitivi per la sanità alla quale è diretta la loro professione.14 Ed eglino pregheranno il Signore, che secondi i loro lenitivi, e dia la sanità, alla quale è diretta la lor professione.
15 Chi pecca davanti a colui che lo creò cadrà nelle mani del medico.15 Colui, che pecca sotto degli occhi di lui, che lo creò, caderà nelle mani del medico.
16 Figliolo, spargi lacrime sopra il morto, e, come per crudele strazio, comincia i lamenti, e, secondo il dovere, copri il suo corpo e non trascurarne la sepoltura.16 Figliuolo, spargi lagrime sopra il morto, e come per duro avvenimento comincia a sospirare, e secondo il rito ricuopri il suo corpo, e non trascurare la sua sepoltura.
17 Per evitar mormorazioni fai amaro lutto per lui durante un giorno, ma poi datti pace, per fuggir la tristezza.17 E per non essere calunniato, fa amaro duolo per lui per un giorno, dipoi racconsolati per fuggir la tristezza:
18 E fa il lutto secondo il merito della persona: un giorno o due per evitar le maldicenze.18 E fa il duolo secondo il merito della persona per un di, o due, per evitare le maldicenze;
19 Perchè la tristezza affretta la morte, fiacca le forze, e la malinconia del cuore curva il collo.19 Perocché dalla tristezza vien presto la morte, e la malinconia del cuore deprime le forse, e curva il collo.
20 Portato via (il morto), rimane la tristezza, e la vita del povero è secondo il suo cuore.20 Collo star ritirato si mantien la tristezza, ed è la vita del povero, qual è il suo cuore.
21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te e ricordati del fine.21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te, e ricordati del fine.
22 Non te ne dimenticare: non si ritorna in qua, nulla gioverai al morto, e farai del male a te stesso.22 Non te ne scordare; perocché di colà non si torna; e non gioverai niente ad altri, e farai male a te stesso.
23 Ricordati del mio destino, che sarà pure il tuo: ieri a me, oggi a te.23 Ricordati di quel, che o stato di me; perocché lo stesso sarà di te: oggi a me, domani a te.
24 Come riposa il morto lascia riposare la sua memoria, consolalo quando il suo spirito si parte da lui.24 La requie del defunto renda per te tranquilla la memoria di lui, e tu il consola, mentre si parte da lui il suo spirito.
25 La sapienza dello scriba esige tempo libero dagli affari: chi ha poco da fare acquisterà la sapienza. E di qual sapienza sarà ripieno25 La sapienza si acquista dallo scriba nel tempo di libertà dagli affari, e chi ha poco da agire, acquisterà la sapienza. Di qual sapienza si empierà
26 chi tiene l'aratro e mette la sua gloria, come nella lancia, nello stimolare col pungolo i buoi, e, tutto occupato nei loro lavori, non parla d'altro che di vitelli?26 Colui, che mena l'aratro, e fa sua gloria di stimolare col pungolo i bovi, ed è tutto nei loro lavori, e non di scorre d'altro, che della progenie dei tori.
27 Mette ogni suo pensiero nel tirar solchi e le sue veglie nell'ingrassar vacche.27 Il suo cuore è rivolto a tirare i solchi, e le sue vigilie a ingrassare le vacche.
28 Così ogni legnaiolo e l'architetto che passano la notte e il giorno nel lavoro; e chi incide emblemi per sigilli: con assiduo lavoro ne varia la figura, mette il suo pensiero nel ritrarre l'imagine, e colle sue veglie perfezionerà il lavoro.28 Cosi il legnaiuolo, e l'architetto lavorano la notte come il giorno: colui, che incide gli emblemi degli anelli, e coll'assiduo pensare ne diversifica la scultura: applica il suo cuore a imitar la pittura, e colle sue vigilie perfeziona il suo lavoro.
29 Così il fabbro, seduto presso l'incudine, intento a lavorare il ferro: il vapore del fuoco gli cuoce le carni e egli si schermisce dal calore della fornace:29 Cosi il fabbro sedendo presso all'incudine intento al ferro, ch'ei mette in opera, il vapore del fuoco gli asciuga le carni, ed ei combatte cogli ardori della fornace:
30 il rumore del martello ne rintronano le orecchie; tien gli occhi fissi al modello del lavoro,30 Egli ha intronate le orecchie dal suon de' martelli, e gli occhi fisi al modello dell'opra sua:
31 mette il suo pensiero nel finire il lavoro, e le sue veglie nell'adornarlo a perfezione.31 Il suo cuore è inteso a finire i lavori, e colle sue vigilie gli orna, e gli perfeziona.
32 Così il vasaio: seduto al suo lavoro, coi piedi fa girar la rota, sempre ansioso pel suo lavoro, mette ogni sua opera nel far numero;32 Così colui, che fa i vasi di terra assiso al suo lavoro gira co' piedi la ruota, ed è sempre in sollecitudine per quel, che ha per le mani, e conta il numero di tutte le opere sue.
33 Colle sue braccia dà forma alla creta, davanti ai suoi piedi la rende flessibile,33 Colle sue braccia impasta la creta, e si incurva colla sua forza davanti a' suoi piedi.
34 mette il suo pensiero alla perfetta verniciatura, e le sue veglie nel pulire la fornace.34 Il cuor di lui sarà inteso alla in verniciatura, e veglierà alla nettezza della fornace.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ognuno di essi è sapiente nel suo mestiere.35 Il forte di tutti costoro è nelle lor mani, e ognuno è sapiente nel suo mestiero:
36 Senza di loro non si fabbrica una città;36 Senza di loro non si fabbrica una città.
37 ma essi non vi abiteranno, non vi passeggeranno. non entreranno nell'adunanza;37 Eglino però non abiteranno dappresso, e non anderanno girando, e non entreranno nelle adunanze.
38 non sederanno sopra il seggio del giudice, non comprenderanno le disposizioni del diritto, non parleranno in pubblico di istruzione e di giustizia, non si troveranno occupati nelle parabole.38 Non saranno assisi trai giudici, e non intenderanno le leggi giudiciali, e non insegneranno le regole della vita, e della giustizia, e non si metteranno ad esporre le parabole:
39 Ma essi ripareranno le cose del mondo, la loro preghiera è per i lavori del mestiere; applicheranno il loro spirito a ricercare la legge dell'Altissimo.39 Ma essi ristorano le cose del mondo, e i loro voti sono per l'esercizio dell'arte loro, applicando l'anima propria a intendere la legge dell'Altissimo.