Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giosuè 15


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1Non rimproverare duramente un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre, i più giovani come fratelli,2le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza.
3Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove;4ma se una vedova ha figli o nipoti, essi imparino prima ad adempiere i loro doveri verso quelli della propria famiglia e a contraccambiare i loro genitori: questa infatti è cosa gradita a Dio.5Colei che è veramente vedova ed è rimasta sola, ha messo la speranza in Dio e si consacra all’orazione e alla preghiera giorno e notte;6al contrario, quella che si abbandona ai piaceri, anche se vive, è già morta.7Raccomanda queste cose, perché siano irreprensibili.8Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele.
9Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant’anni, sia moglie di un solo uomo,10sia conosciuta per le sue opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene.11Le vedove più giovani non accettarle, perché, quando vogliono sposarsi di nuovo, abbandonano Cristo12e si attirano così un giudizio di condanna, perché infedeli al loro primo impegno.13Inoltre, non avendo nulla da fare, si abituano a girare qua e là per le case e sono non soltanto oziose, ma pettegole e curiose, parlando di ciò che non conviene.14Desidero quindi che le più giovani si risposino, abbiano figli, governino la loro casa, per non dare ai vostri avversari alcun motivo di biasimo.15Alcune infatti si sono già perse dietro a Satana.
16Se qualche donna credente ha con sé delle vedove, provveda lei a loro, e il peso non ricada sulla Chiesa, perché questa possa venire incontro a quelle che sono veramente vedove.
17I presbìteri che esercitano bene la presidenza siano considerati meritevoli di un duplice riconoscimento, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento.18Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia, e: Chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.19Non accettare accuse contro un presbìtero se non vi sono due o tre testimoni.20Quelli poi che risultano colpevoli, rimproverali alla presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore.21Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non fare mai nulla per favorire qualcuno.22Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Consèrvati puro!
23Non bere soltanto acqua, ma bevi un po’ di vino, a causa dello stomaco e dei tuoi frequenti disturbi.
24I peccati di alcuni si manifestano prima del giudizio, e di altri dopo;25così anche le opere buone vengono alla luce, e quelle che non lo sono non possono rimanere nascoste.

Note:

1Tm 5,3:Si possono distinguere qui tre categorie di vedove: quelle che la chiesa non ha da assistere, perché hanno una famiglia (v 4); quelle che la chiesa deve assistere, perché sono «veramente vedove», sole al mondo (vv 3.5 e 16); infine, quelle che, assistite o no dalla chiesa, sono chiamate da essa a occupare alcune funzioni ufficiali, a condizione che soddisfino a precise esigenze (vv 9-15).

1Tm 5,4:imparino: la volg. e altri hanno: «impari».

1Tm 5,10:lavato i piedi ai santi: rito dell'antica ospitalità.

1Tm 5,12:la loro prima fede: la loro decisione di consacrarsi a Dio.

1Tm 5,14:le più giovani si risposino: Paolo, fattane l'esperienza, non considera più come cosa saggia il proporre alle giovani vedove l'ideale che egli esponeva in 1Cor 7,8; 1Cor 7,40 . - avversario: sia l'uomo malevolo, ostile ai cristiani, sia, con minore probabilità, Satana.

1Tm 5,17:doppio onore: BJ traduce: «doppia rimunerazione».

1Tm 5,18:salario: S ha «nutrimento» (cf. Mt 10,10). Alla citazione del Dt viene aggiunta una parola del Cristo che ci è nota solo da Luca (Lc 10,7): ciò non suppone che necessariamente il Vangelo di Luca sia già interamente composto e accettato come «Scrittura» (cf. 2Tm 3,15+).

1Tm 5,22:imporre le mani: per conferirgli una funzione nella chiesa (cf. 1Tm 4,14+). Altri vedono qui un gesto di assoluzione dei peccati.