Giobbe 31
Confronta con un'altra Bibbia
Cambia Bibbia
BIBBIA CEI 1974 | VULGATA |
---|---|
1 Avevo stretto con gli occhi un patto di non fissare neppure una vergine. | 1 Pepigi fœdus cum oculis meis, ut ne cogitarem quidem de virgine. |
2 Che parte mi assegna Dio di lassù e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto? | 2 Quam enim partem haberet in me Deus desuper, et hæreditatem Omnipotens de excelsis ? |
3 Non è forse la rovina riservata all'iniquo e la sventura per chi compie il male? | 3 Numquid non perditio est iniquo, et alienatio operantibus injustitiam ? |
4 Non vede egli la mia condotta e non conta tutti i miei passi? | 4 Nonne ipse considerat vias meas, et cunctos gressus meos dinumerat ? |
5 Se ho agito con falsità e il mio piede si è affrettato verso la frode, | 5 Si ambulavi in vanitate, et festinavit in dolo pes meus, |
6 mi pesi pure sulla bilancia della giustizia e Dio riconoscerà la mia integrità. | 6 appendat me in statera justa, et sciat Deus simplicitatem meam. |
7 Se il mio passo è andato fuori strada e il mio cuore ha seguito i miei occhi, se alla mia mano si è attaccata sozzura, | 7 Si declinavit gressus meus de via, et si secutum est oculos meos cor meum, et si manibus meis adhæsit macula, |
8 io semini e un altro ne mangi il frutto e siano sradicati i miei germogli. | 8 seram, et alius comedat, et progenies mea eradicetur. |
9 Se il mio cuore fu sedotto da una donna e ho spiato alla porta del mio prossimo, | 9 Si deceptum est cor meum super muliere, et si ad ostium amici mei insidiatus sum, |
10 mia moglie macini per un altro e altri ne abusino; | 10 scortum alterius sit uxor mea, et super illam incurventur alii. |
11 difatti quello è uno scandalo, un delitto da deferire ai giudici, | 11 Hoc enim nefas est, et iniquitas maxima. |
12 quello è un fuoco che divora fino alla distruzione e avrebbe consumato tutto il mio raccolto. | 12 Ignis est usque ad perditionem devorans, et omnia eradicans genimina. |
13 Se ho negato i diritti del mio schiavo e della schiava in lite con me, | 13 Si contempsi subire judicium cum servo meo et ancilla mea, cum disceptarent adversum me : |
14 che farei, quando Dio si alzerà, e, quando farà l'inchiesta, che risponderei? | 14 quid enim faciam cum surrexerit ad judicandum Deus ? et cum quæsierit, quid respondebo illi ? |
15 Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui? Non fu lo stesso a formarci nel seno? | 15 Numquid non in utero fecit me, qui et illum operatus est, et formavit me in vulva unus ? |
16 Mai ho rifiutato quanto brama il povero, né ho lasciato languire gli occhi della vedova; | 16 Si negavi quod volebant pauperibus, et oculos viduæ expectare feci ; |
17 mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne mangiasse l'orfano, | 17 si comedi buccellam meam solus, et non comedit pupillus ex ea |
18 poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato. | 18 (quia ab infantia mea crevit mecum miseratio, et de utero matris meæ egressa est mecum) ; |
19 Se mai ho visto un misero privo di vesti o un povero che non aveva di che coprirsi, | 19 si despexi pereuntem, eo quod non habuerit indumentum, et absque operimento pauperem ; |
20 se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi, o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato; | 20 si non benedixerunt mihi latera ejus, et de velleribus ovium mearum calefactus est ; |
21 se contro un innocente ho alzato la mano, perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava, | 21 si levavi super pupillum manum meam, etiam cum viderem me in porta superiorem : |
22 mi si stacchi la spalla dalla nuca e si rompa al gomito il mio braccio, | 22 humerus meus a junctura sua cadat, et brachium meum cum suis ossibus confringatur. |
23 perché mi incute timore la mano di Dio e davanti alla sua maestà non posso resistere. | 23 Semper enim quasi tumentes super me fluctus timui Deum, et pondus ejus ferre non potui. |
24 Se ho riposto la mia speranza nell'oro e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia"; | 24 Si putavi aurum robur meum, et obrizo dixi : Fiducia mea ; |
25 se godevo perché grandi erano i miei beni e guadagnava molto la mia mano; | 25 si lætatus sum super multis divitiis meis, et quia plurima reperit manus mea ; |
26 se vedendo il sole risplendere e la luna chiara avanzare, | 26 si vidi solem cum fulgeret, et lunam incedentem clare, |
27 si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore e con la mano alla bocca ho mandato un bacio, | 27 et lætatum est in abscondito cor meum, et osculatus sum manum meam ore meo : |
28 anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale, perché avrei rinnegato Dio che sta in alto. | 28 quæ est iniquitas maxima, et negatio contra Deum altissimum. |
29 Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico e ho esultato perché lo colpiva la sventura, | 29 Si gavisus sum ad ruinam ejus qui me oderat, et exsultavi quod invenisset eum malum : |
30 io che non ho permesso alla mia lingua di peccare, augurando la sua morte con imprecazioni? | 30 non enim dedi ad peccandum guttur meum, ut expeterem maledicens animam ejus. |
31 Non diceva forse la gente della mia tenda: "A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?". | 31 Si non dixerunt viri tabernaculi mei : Quis det de carnibus ejus, ut saturemur ? |
32 All'aperto non passava la notte lo straniero e al viandante aprivo le mie porte. | 32 foris non mansit peregrinus : ostium meum viatori patuit. |
33 Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa, tenendo celato il mio delitto in petto, | 33 Si abscondi quasi homo peccatum meum, et celavi in sinu meo iniquitatem meam ; |
34 come se temessi molto la folla, e il disprezzo delle tribù mi spaventasse, sì da starmene zitto senza uscire di casa. | 34 si expavi ad multitudinem nimiam, et despectio propinquorum terruit me : et non magis tacui, nec egressus sum ostium. |
35 Oh, avessi uno che mi ascoltasse! Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Il documento scritto dal mio avversario | 35 Quis mihi tribuat auditorem, ut desiderium meum audiat Omnipotens, et librum scribat ipse qui judicat, |
36 vorrei certo portarlo sulle mie spalle e cingerlo come mio diadema! | 36 ut in humero meo portem illum, et circumdem illum quasi coronam mihi ? |
37 Il numero dei miei passi gli manifesterei e mi presenterei a lui come sovrano. | 37 Per singulos gradus meos pronuntiabo illum, et quasi principi offeram eum. |
38 Se contro di me grida la mia terra e i suoi solchi piangono con essa; | 38 Si adversum me terra mea clamat, et cum ipsa sulci ejus deflent : |
39 se ho mangiato il suo frutto senza pagare e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori, | 39 si fructus ejus comedi absque pecunia, et animam agricolarum ejus afflixi : |
40 in luogo di frumento, getti spine, ed erbaccia al posto dell'orzo. | 40 pro frumento oriatur mihi tribulus, et pro hordeo spina. Finita sunt verba Job. |