Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Siracide 31


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BIBBIA MARTINILA SACRA BIBBIA
1 Le vigilie dell'avarizia consuman le carni, e le sue cure levano il sonno.1 L'insonnia per arricchire consuma la carne, le preoccupazioni connesse tolgono il sonno.
2 I pensieri dell'avvenire sturbano la quiete, come la grave malattia fa vegliar l'uomo.2 La preoccupazione dell'insonnia impedisce una buona dormita, pure una grave malattia allontana il sonno.
3 Faticò il ricco per adunare ricchezze, e nel suo riposo è ricolmo di beni.3 Il ricco si affatica per accumulare gli averi, se riposa vuol godersi i piaceri.
4 Lavora il povero per bisogno di vitto, e se fa fine di lavorare diventa mendico.4 Il povero si affatica per una vita di stenti, ma se si riposa cade in miseria.
5 Chi è amante dell'oro, non sarà giusto, e chi va dietro alla corruzione, di essa sarà ripieno.5 Chi ama l'oro non sarà giusto, chi insegue il denaro vi trova l'inganno.
6 Molti sono andati in precipizio a causa dell'oro, e la bellezza di lui fu la loro perdizione.6 Molti son caduti a causa dell'oro, e la perdizione fu davanti a loro.
7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli, che a lui fan sagrifizio: guai a quelli, che gli van dietro; ma tutti gli imprudenti periranno per esso.7 E' legno d'inciampo per quanti ne sono folli, chi è senza senno vi trova la perdizione.
8 Beato il ricco, che è trovato senza colpa, ed il quale non va dietro all'oro né sua speranza ripone nel denaro, e nei tesori.8 Beato il ricco che è trovato senza colpa, che non è andato dietro all'oro;
9 Chi è costui, e gli darem lode? perché egli ha fatto cose mirabili nella sua vita.9 chi è, perché possiamo lodarlo? Egli ha operato prodigi nel suo popolo.
10 Egli fu provato per mezzo dell'oro, e trovato perfetto; ed avranne gloria eterna. Egli potea peccare, e non peccò, far del male, e nol fece:10 Chi è rimasto puro in questa prova? Egli merita di essere lodato. Egli poteva trasgredire e non ha trasgredito, fare il male e non l'ha fatto.
11 Per questo i beni di lui sono stabili nel Signore, e le sue limosine saran celebrate da tutta la congregazione de' santi.11 Perciò i suoi beni si accresceranno e l'assemblea proclamerà le sue beneficenze.
12 Se' tu assiso a splendida mensa? non essere tu ivi il primo a spalancare la gola.12 Siedi a una grande tavola? Non spalancare su di essa la tua gola e non dire: "Ci sono molte cose".
13 Non dire: molta è la roba, che è in tavola.13 Ricòrdati che è un male l'occhio avido: c'è cosa più cattiva nella creazione? Esso piange, perciò, davanti a tutto.
14 Ricordati, che una mala cosa è l'occhio cattivo.14 Dove adocchia un altro, non stendere la mano, non far ressa con lui attorno al piatto.
15 Non v'ha di peggio di quest'occhio tralle cose create? per questo egli in veggendo, piange con tutto il suo volto.15 Impara da te stesso i desideri del prossimo, perciò rifletti in quello che fai.
16 Non essere il primo a stendere la mano, affinchè maltrattato dall'invidioso tu non abbi ad arrossire.16 Mangia da vero uomo quanto ti sta dinanzi, non masticare scrosciando, per non esser disprezzato.
17 Nel prendere le vivande non urtare cogli altri.17 Finisci per primo, in segno d'educazione, non esser ingordo, perché fa brutta impressione.
18 Giudica del genio del tuo prossimo dal tuo.18 Se siedi in mezzo a tante persone, non stender la mano prima di loro.
19 Serviti da uomo frugale di quelle cose, che li son messe davanti, affinchè non avvenga, che col molto mangiare tu ti renda odioso.19 All'uomo ben educato basta il poco, così a letto non sente l'affanno.
20 Sii il primo a finire per verecondia, e non essere smoderato per non disgustare veruno.20 Il sonno è sano se lo stomaco è misurato, ci si alza presto ben padroni di sé. Malessere, insonnia, nausea e colica accompagnano l'uomo ingordo.
21 E se siedi in mezzo a molti, non istender la mano prima di quelli, e non essere il primo a chiedere da bere.21 Se sei costretto a mangiar troppo, àlzati, vomita lontano e ti sentirai meglio.
22 Quanto poco vino è sufficiente ad un uomo bene educato! e in dormendo non ne sarai inquietato, e non ne sentirai incomodo.22 Ascoltami, o figlio, non mi disprezzare, alla fine troverai vere le mie parole. Sii diligente in tutte le tue opere e la malattia non ti avvicinerà.
23 Le vigilie, la colica, e i dolori sono per l'uomo intemperante.23 Le labbra lodano chi è splendido nei conviti, il vanto della sua munificenza è meritato.
24 Il sonno salubre è per l'uomo parco: egli dorme sino al mattino, e l'anima di lui sarà lieta con esso.24 La città mormora di chi è tirchio con gli invitati, del suo difetto si dà precisa testimonianza.
25 Che se tu se' stato forzato a mangiar molto, vattene dalla conversazione, vomita, e ti troverai sollevato, e non cagionerai malattia al tuo corpo.25 Non mostrare la tua virilità col vino, perché il vino ha rovinato molti.
26 Figliuolo ascoltami, e non disprezzarmi, e da ultimo conoscerai quel, che siano le mie parole.26 La fornace prova il metallo nella tempera, così il vino prova il cuore in una sfida di arroganti.
27 In tutte le operazioni tue sii diligente, e non si accosterà a te nissun malore.27 Il vino, per gli uomini, equivale a vita, ma solo se lo bevi in giusta misura. Che vita è quella di chi è privato del vino? Esso fu creato all'inizio per rallegrare.
28 Colui, che è liberale nel dar del pane, è benedetto dalle labbra di molti e la testimonianza, che rendesi alla bontà di lui, è sicura.28 E' gioia del cuore e allegrezza dell'animo il vino bevuto a tempo giusto.
29 Contro di chi è spilorcio nel dar del pane mormora tutta la città, e la testimonianza renduta alla spilorceria di lui è verace.29 Amareggia l'animo il bere molto vino, provoca irritazione e caduta.
30 Non provocare i bravi bevitori: perocché molti sono stati sterminati dal vino.30 L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a suo danno, diminuisce la sua forza e aggiunge ferite.
31 Il fuoco prova la durezza del ferro; così il vino bevuto fino all'ebbrezza manifesta i cuori de' superbi.31 In un banchetto non rimproverare il vicino, non l'oltraggiare quando è allegro. Non dirgli parole di biasimo, e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.
32 Buona vita per gli uomini è il vino usato con sobrietà: sarai sobrio, se ne berai con moderazione.
33 Qual vita è quella di chi sta senza vino?
34 Che è quello, che ci priva della vita? la morte.
35 Il vino da principio fa creato per giocondità, non per l'ubbriachezza.
36 Il vino bevuto moderatamente rallegra l'anima, e il cuore.
37 Il ber temperato è salute dell'anima, e del corpo.
38 Il troppo vino fa le contese, e l'ira, e molte rovine.
39 Il vino bevuto in copia è l'amarezza dell'anima.
40 L'ubbriacchezza fa ardito lo stolta ad offendere, snerva le forze, ed è cagion di ferite.
41 In un convito dove si beve, non riprendere il prossimo, e noi disprezzare nella sua allegria:
42 Non dirgli parola di ingiuria, e noi pressare col chiedergli il tuo.