Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Siracide 9


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Tenersi lontano dalla gelosia riguardo alla moglie: fuggire in conversazione delle donne cattive: tener conto del vecchio amico; non frequentare i grandi: trattare co' saggi: avere Dio davanti agli occhi.

1Non esser geloso della donna unita teco in matrimonio, affinchè ella non adopri in tuo danno la malizia de' pravi insegnamenti.2Non far che la tua moglie abbia dominio sopra il tuo spirito, affinchè ella non ti soverchi, e tu ne resti con vergogna.3Non gettar gli occhi sopra la donna, che ama molti, per non cader ne' suoi lacci.4Non frequentare la ballerina, e non istare a sentirla, se non vuoi perire per le arti di lei.5Non mirare la vergine, affinchè la sua avvenenza non sia a te occasion di caduta.6Non soggettare in verun modo l'anima tua alle meretrici per non mandare in perdizione te stesso, e la un eredità.7Non menar gli occhi attorno pelle contrade della città, e non andar vagando per le piazze.8Rivolgi lo sguardo dalla donna pomposamente abbigliata, e non mirare studiosamente una straniera beltà:9La beltà della donna fu la perdizione di molti; e per essa la concupiscenza qual fuoco si accende.10Qualunque donna impudica è calpestata da tutti, come il sudiciume delle strade.11Molti invischiati dalla bellezza di donna straniera di ventanni reprobi; perocché il cicalio di lei abbrugia come il fuoco.12Non sedere giammai colla donna altrui, e non istare con lei a tavola appoggiato sul gomito:13E non disputar con lei a chi più beve, affinchè non si pieghi il tuo cuore verso di lei, e a spese del tuo sangue tu non cada nella perdizione.14Non abbandonare il vecchio amico; perocché il nuovo non sarà come quello.15L'amico nuovo è un vino nuovo: invecchierà, e tu lo berai soave.16Non invidiare al peccatore la sua gloria, e le sue ricchezze; perocché tu non sai qual sia per essere la sua catastrofe.17Non piacciano a te le violenze commesse dagli uomini ingiusti: tu sai, che non piacerà (a te) l'empio quando sia disceso nel sepolcro.18Sta lungi da colui, che ha il potere di uccidere, e non avrai ansietà per timor della morte:19E se mai ti avvicini a lui, bada di non far cosa, per cui egli ti tolga la vita.20Sappi, che tu conversi colla morte; perocché tu cammini in mezzo ai lacci, e passeggi tralle armi di gente sdegnosa.21Per quanto tu puoi cammina con cautela riguardo al tuo prossimo, e tratta co' saggi, e prudenti.22Siano uomini giusti i tuoi convitati, e il tuo vanto sia di temer Dio.23Il pensiero di Dio sia fisso nell'animo tuo, e tutti i tuoi ragionamenti siano de' comandamenti dell'Altissimo.24Le opere dell'artefice han lode dalla industria loro, e il principe del popolo dalla saggezza del suo discorso, e il discorso dei vecchj dalla prudenza.25L'uom linguacciuto nella sua città è terribile, e chi è temerario a parlare, merita di esser odiato.

Note:

9,1:Affinchè ella non adopri in tuo danno ec. Tu co' tuoi sospetti e co' tuoi timori le insegni in certo modo ad essere cattiva, le insegni la malizia, che forse ella non sapeva, ed ella ne farà uso in tuo danno. Alcuni mentre temono di essere ingannati, insegnano a ingannare, dice un filosofo. Il marito (dice Lattanzio) colla propria sua continenza insegnerà alla moglie la castità. De vera re lig. lib. VI.

9,2:Non fare, che la tua moglie abbia dominio ec. Per diritto naturale e divino e umano la moglie debb'esser soggetta al marito: se egli per eccessivo affetto o per piccolezza di cuore permette, che la moglie prenda dominio del suo spirito e usurpi la sua autorità, avvilisce se stesso, turba il buon ordine della famiglia ed espone la moglie stessa al pericolo di perdersi, perchè è difficile, che ella non abusi di una potestà, che non è fatta per lei.

9,3:Sopra la donna, che ama molti. Sopra la donna di mala vita. Vedi Prov. VII. 10. 22.

9,4:La ballerina. Il Greco ha: la cantatrice. L'una e l'altra specie di donne son fatte apposta per essere la rovina degli uomini; sembra però evidente, che qui si parli piuttosto della cantatrice, mentre dicesi: non istare a sentirla.

9,5:Non mirare la vergine. Vedi Job, XXXII. I.

9,7:Non menar gli occhi attorno ec. La curiosità di vedere gli oggetti, che possono risvegliare nell'anima desiderii cattivi, ella è indizio di un cuore mal sano, ed è principio di frequenti cadute. Vedi Basil. De virgin.

9,8:E non mirare studiosamente una straniera beltà. La voce straniera può essere qui posta a significare o la donna altrui, ovvero la donna di altra nazione; perocchè presso gli Ebrei aveano cattivo nome le donne straniere, cioè Pagane. Ottima in questo proposito ella è per tutti gli uomini la regola data da s. Agostino: Se per accidente vi avvenga di gettar l'occhio sopra di qualcheduno, non si fissi però giammai il vostro sguardo sopra veruna donna. Così non accaderà, che voi abbiate a dolervi colle parole del Profeta: l'occhio mio ha rubata a me l'anima mia, Tren. III. 51.

9,12:Appoggiato sul gomito. Allude alla maniera di stare a mensa sopra i letti, della qual cosa si è parlato altre volte; stando così quasi giacendo sopra quei letti ne veniva, che si appoggiasser ciascuno sopra il gomito sinistro, e che il primo avesse le spalle quasi sul petto del secondo, e il secondo sul petto del terzo. il marito a mensa avea davanti a sè la moglie; e se a tavola vi erano de' forestieri non vi intervenivano le donne di casa.

9,13:E a spese del tuo sangue tu non cada ec. L'adulterio presso gli Ebrei era punito con pena di morte: e di più l'adultero avea da temere l'ira del marito. Vedi Le vit. XX.10.

9,14-15:Il nuovo non sarà come quello. Il vecchio amico è meglio conosciuto da te, e tu se' assuefatto alle sue maniere, com'egli alle tue: contuttociò tien conto anche del nuovo amico, perchè egli pure diventerà col tempo amico vecchio, e qual vino vecchio maturo e soave, ti recherà anch'egli consolazione.

9,16:La sua catastrofe. Il cambiamento di scena, che si farà per lui forse anche prima ch'ei muoia, ma al più tardi alla morte. La fede c'insegna a compassionare lo stato di un peccatore, a cui tutto riesce a seconda dei cattivi suoi desideri. Vedi Prov. III. 31. XX. II. 17. XXIV. I. 19. Psal. XXXVI. 1. 7. 8.

9,17:Non piacciano a te le violenze ec. Non ti venga mai fatto di fare stima de' cattivi perchè colle loro violenze e ingiustizie si fan rispettare e ottengono i loro fini: tu certamente sai, che non vorresti essere nei loro piedi quando la morte verrà a prendergli e li strascinerà nel sepolcro: tu non vorresti allora aver fatto quel ch'essi ora fanno, perchè sai, che la loro morte sarà pessima, e dalla morte temporale passano all'eterna. Guardati adunque dal credere glorioso o felice chi per mezzo di tali cose arriva a tal fine.

9,18-20:Sta' lungi da colui, ec. Esorta a tenersi lontano dalle corti,perchè grandi sono i pericoli, che vi s'incontrano, e rari sono quelli che abbiano tanto capital di prudenza da tenersi in piedi: è morte per un cortigiano la perdita della grazia del padrone. Rappresenta i pericoli della corte con dire, che l'uomo ivi sta sempre in mezzo ai lacci e tralle armi di gente sdegnosa, che per invidia userà tutta sua possa per abbatterlo.

9,21-22:Cammina con cautela ec. Vale a dire, non ti fidare di tutti, si circospetto, e guardati dal dare confidenza a persone, delle quali tu non possa esser sicuro; ciò ti riuscirà felicemente, se procurerai di non trattare famigliarmente, se non con uomini conosciuti per saggi e prudenti, e se temerai il Signore.

9,24:Le opere dell'artefice han lode ec. Siccome l'industria celebre di un artefice dà nome e fama alle opere di lui, così al principe dà laude il suo ragionare e le sue risposte piene di saviezza; e il discorso de' seniori fa ad essi grande onore, perchè è asperso di prudenza.

9,25:È terribile. Ovvero è da temersi, pel male che può fare, e fa anche sovente, perocchè egli colle sue maldicenze, colla sua cattiva lingua talvolta mette sossopra un intera città, onde è il terrore di tutti, ma è anche l'odio tutti, ed è in abbominazione, come un cane rabioso.