Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Siracide 35


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Del vero sacrificio accetto a Dio. Non presentarti a lui colle mani vuote. Dar volentieri le primizie, e le abitazioni. Dio esaudisce il povero maltrattato, e il pupillo, e la vedova piagnente; e le orazioni de' giusti, che si umiliano, liberandogli da' persecutori, e dando a ciascuno secondo le opere, sue.

1Fa molte obblazioni chi osserva la legge:2Sagrifizio di salute egli è il custodire i comandamenti, e allontanarsi da ogni iniquità.3Il fuggir l'ingiustizia è un offerir sacrifizio di propiziazione per le in giustizie, e rimuovere la pena de' peccati.4Rende grazie a Dio colui, che offerisce il fior di farina; e colui, che fa l'opra di misericordia offerisce un sagrifizio.5Quello, che piace al Signore si è la fuga dell'iniquità, e si rimuove la pena de' peccati coll'allontanarsi dalla ingiustizia.6Non comparir dinanzi al Signore colle mani vuote;7Perocché tutte queste cose si fanno per comandamento del Signore.8L'obblazione del giusto impingua l'altare, ed è un odore soave nel cospetto dell'Altissimo.9Il sagrifizio del giusto è gradito, e non se ne dimenticherà il Signore.10Con lieto animo rendi onore a Dio, e non isminuire le primizie di tue fatiche.11Tutto quello, che dai, dallo con volto ilare, e santifica le tue decime colla tua letizia.12Da all'Altissimo a proporzione di quello, che egli ti ha dato, e con lieto occhio offerisci secondo le tue facoltà;13Perocché Dio è rimuneratore, e renderà a te il settuplo.14Non offerire doni di rifiuto; perocché Dio non gli accetterà.15E non far capitale sopra un sagrifizio ingiusto, perché il Signore è giudice, ed egli non ha riguardo alla gloria delle persone.16Il Signore non fa accettazione di persone in danno del povero; ed esaudisce la preghiera di lui quand'è offeso.17Egli non disprezza il pupillo, che to prega, né la vedova, che gli parla co' suoi sospiri.18Le lagrime della vedova, che scorron sulle sue guance, non son elleno tante grida contro di lui, che le fa scorrere.19Dalle guance di lei salgono insino al cielo, e il Signore, che esaudisce non le vedrà con piacere.20Chi adora Dio con buona volontà, sarà ajutato, e la preghiera di lui arriverà sino alle nubi.21L'orazione di colui, che si umilia, penetrerà le nubi, ed ella non si darà posa fino, che si avvicini all'Altissimo, e non ne partirà, fino a tanto che egli a lei volga lo sguardo.22Il Signore non differirà, ma vendicherà i giusti, e farà giustizia, e il Fortissimo non sarà paziente riguardo ad essi; ma aggraverà di tribolazioni il dorso di coloro:23E punirà le nazioni fino a tanto, che abbia annichilata la moltitudine de' superbi, e spezzati gli scettri iniqui:24Fino a tanto, che abbia renduta mercede agli uomini secondo le opere loro, e secondo le opere dell'uomo, e secondo la presunzione di lui.25Fino a tanto, che abbia fatto giustizia al suo popolo, e abbia consolati i giusti colla sua misericordia.26Amabile la misericordia di Dio nel tempo di tribolazione come la piovosa nuvola in tempo di siccità.

Note:

35,1:Fa molte oblazioni chi osserva la legge. Taluni si crederanno di piacere a Dio coll'offerire a lui molte vittime di bovi, di pecore ec. mentre frattanto vivono male; ma sono in errore, perchè il primo sacrifizio, che Dio vuole dall'uomo, egli è il sacrifizio interiore, in cui l'anima si offerisca e si dia a lui interamente per fare la sua volontà coll'adempire la sua legge, la qual cosa non si può ottenere senza mortificare la concupiscenza, che alla legge di Dio si oppone. Per la qual cosa dice il Savio che chi osserva la legge offerisce a Dio molte vittime, la quali vittime sono gli atti di obbedienza, di carità, di giustizia, di temperanza, i quali atti sono gratissimi a Dio, perocchè, come dice s. Agostino: Vero sacrificio si è qualunque opera, la quale si faccia per istare in santa società uniti con Dio, vale a dire, che sia riferita a quel fine del bene, per cui possiamo essere veracemente beati. De CIV. 10. 6. Tale è ogni opera comandata dalla legge. Imperocchè (segue egli a dire) dicendo l'Apostolo: Vi prego, o fratelli, per la misericordia di Dio, che offeriate i vostri corpi ostia viva, santa ec., se il corpo, di cui come di servo o di stromento si vale l'anima, è sacrificio, quando il buono e retto uso di esso si riferisce a Dio, quanto più l'anima è sacrificio ogni volta, che a Dio riferisce se stessa, affinchè dell'amore di lui infiam mata deponga la forma della concupiscenza del secolo, e soggettandosi a lui, come a bene incommutabile, venga a riformarsi divenendo a lui grata ed accetta per quello, che dalla bellezza di lui avrà ricevuto?

35,2:Sacrifizio di salute egli è il custodire ec. Allude al sacrifizio pacifico, che si offerisca o in rendimento di grazie per la salute ottenuta, ovvero per impetrarla.Vedi Levit. III. VII.

35,3:Il fuggir l'ingiustizia è un offerir sacrifizio di propiziazione ec. Non dice il Savio tutte queste cose per alienare gli uomini dall'offerire i sacrifizi comandati da Dio nella legge, ma per inculcare sempre più qual sia quel primo sacrifizio, che a Dio è dovuto, e senza di cui i sacrifizi esteriori non giovano, e col quale gli altri si offeriscon sempre utilmente.

35,4:Rende grazie a Dio colui, ec. Come chi offerisce a Dio il fior di farina fa un sacrifizio di rendimento di grazie accetto al Signore, così chi o la farina o cosa simile dona al povero, fa sacrifizio a Dio, per amor del quale usa misericordia verso del povero.

35,6-8:Non comparir dinanzi al Signore colle mani vuote. Perocchè ec. Sopra queste parole vedi Exod. XXIII. 16. Deuter. XVI. 16. vuol dire il Savio: non credere, che per quello che io ho detto tu debba omettere i sacrifizi e le oblazioni esteriori. Tu farai quello che la legge comanda, se non ti presenterai a Dio colle mani vuote, e se offerirai i sacrifizi ordinati da lui nella stessa legge; ma io ti dico, che la vittima offerta dal giusto è sempre grassa, e impingua l'altare e soave odore spande dinanzi a Dio: perocchè la pietà e la santità del giusto fa eccellente la vittima e gradita al Signore.

35,10:Non isminuire le primizie di tue fatiche. Da' intere le tue primizie, dalle con animo lieto e generoso per onorare il tuo Dio.

35,14:Doni di rifiuto. Per esempio, vittime che abbiano alcun dei difetti, pe'quali non potevano a Dio offerirsi secondo la legge. Vedi Levit. XXII. 22. Deuter. XVI. 19. 20. ec. Malach. I. 7. 9.

35,15:E non far capitale sopra un sacrifizio ingiusto, ec. Non credere che possa placare Dio un sacrifizio offerto da un oppressore dei poveri, da un avaro, che rovina altrui colle sue usure ec. E se tu se' grande e potente, sappi, che Dio è buon giudice, e non bada alla pretesa dignità e grandezza delle persone, perchè tutta l'umana grandezza è un nulla dinanzi a lui.

35,20:Chi adora Dio con buona volontà, ec. Adorare Dio vuol qui dire, servire a Dio, essere addetto al servigio di Dio. Chi adunque con buono e volonteroso animo serve a Dio, sarà aiutato e protetto da lui, e sarà esaudito nelle sue orazioni.

35,21:L'orazione di colui, che si umilia, ec. Ovvero, l'orazione dell'umile, ed anche l'orazione del povero; perchè l'una e l'altra cosa si può intendere secondo il latino e secondo il Greco. Grande efficacia è qui attribuita all'orazione dell'umile, il quale mentre si profonda nell'abisso di sua miseria, l'orazione di lui si innalza sino alle nubi, e fino al trono di Dio, e lo sforza in certa guisa a concedere quello che l'umile domanda.

35,22-23:Non sarà paziente riguardo ad essi, ma aggraverà di tribolazioni il dorso di coloro, ec. Questa parola di coloro accenna i nemici e oppressori de' giusti, o sia del popolo di Dio. Dio non tollererà con lunga pazienza le crudeltà usate dai superbi tiranni e dalle nazioni infedeli contro dei giusti.

35,24:E secondo le opere dell'uomo, ec. E secondo le opere di ciascun uomo in particolare, e secondo la sua superbia. La voce Adamo è nome comune al primo uomo e a tutti i suoi discendenti.

35,25:Fino a tanto, che abbia fatto giustizia al sito popolo, ec. Si vede da ciò chiaramente, che quando lo Scrittore sacro compose questo libro, il popol di Dio era grandemente tribolato ed oppresso. Vedi la prefazione, ed anche il capo seguente.