Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Proverbi 30


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Parole di colui, che aduna, figliuolo di lui, che messe fuora la sapienza.
Visione raccontata da un personaggio, col quale sta Dio, e il quale avendo Dio abitante in se, che lo fortifica, ha detto:
1 - Detti di Agur, figlio di Jaqe, da Massa.
2 Io sono il più ignorante tragli uomini, e la sapienza degli uomini non istà meco.2 Sentenziò quest'uomo: «Mi affaticai, o Dio, mi affaticai, o Dio, e venni meno. Io sono il più ignorante degli uomini, e la sapienza degli uomini non è con me.
3 Io non ho apparata la sapienza, e non so nulla della scienza de' santi.3 Io non ho appreso la sapienza e la scienza dei santi non la so.
4 Chi è che sia salito al cielo, e ne sia disceso? chi nelle sue mani contenue il vento? chi le acque ha ristrette come in un involto? chi ha data stabilità a tutte le parti della terra? qual è il nome di lui, e quale il nome del figliuolo di lui, se tu lo sai?4 Chi salì in cielo e scese? chi contenne il vento nelle sue mani? chi restrinse le acque come in un manto? chi eresse tutti i confini della terra? qual è il suo nome, e quale nome ha il suo figliuolo, se lo sai?
5 La parola di Dio o tutta purgata col fuoco: egli è scudo per quelli, che sperano in lui.5 Ogni parola di Dio è purgata al fuoco, egli è scudo per coloro che sperano in lui.
6 Non aggiungere un jota alle sue parole, affin di non essere accusato, e convinto di menzogna.6 Alle sue parole non aggiungere nulla, affinchè non sia ripreso e convinto di menzogna.
7 Due cose io ti ho domandato (o Signore) non negarle a me per quel, che mi resta di vita.7 Due cose t'ho chiesto, non me le negare innanzi ch'io muoia.
8 Allontana da me la vanità, e le parole di menzogna: Non darmi mendicità, né ricchezze, ma concedimi quel, che è necessario al mio vivere:8 Vanità e parole bugiarde, allontana da me; non darmi nè mendicità, nè ricchezza; concedimi soltanto il necessario per vivere;
9 Affinchè per disgrazia quand'io sia satollo non sia tentato a rinnegare, e dire: Chi o il Signore? ovvero spinto dalla necessità io non mi metta a rubare, e prenda invano il nome del mio Dio.9 affinchè essendo satollo non sia tentato a rinnegartie dica: - Chi è il Signore? -o spinto dal bisogno non rubie non imprechi al nome del mio Dio.
10 Non accusare il servo dinanzi al suo padrone, affinchè egli forse non ti maledica, onde tu vada in perdizione!10 Non accusare il servo presso il suo padroneaffinchè non ti maledica e vada a finir male.
11 Havvi una razza di uomini, che maledice suo padre, e non benedice sua madre.11 V'è una gente che maledice suo padre, e non benedice sua madre.
12 Havvi una razza di uomini, che mondi sembrano a loro stessi; ma non sono però lavati dalle sozzure.12 V'è una gente che si crede monda, e tuttavia non è lavata dalle sue sozzure.
13 Havvi una razza di uomini, che portano alti gli occhi, e le loro pupille altiere, e superbe.13 V'è una gente che ha gli occhi altierie le ciglia erette.
14 Havvi una generazione, la quale ha coltelli in cambio di denti, e lacera con sue mascelle, e divora i mendichi della terra, e i poveri tragli uomini.14 V'è una gente che ha spade per dentie mascellari con cui stritola, per divorare i miseri della terra e i poveri tra gli uomini.
15 La mignatta ha due figlie, che di cono: Dammi, dammi. Tre cose sono insaziabili, e la quarta, che non dice mai: Basta.15 La sanguisuga ha due figlie: dammi, dammi.
16 L'inferno, e la matrice, e la terra, che non si sazia di bere l'acqua: il fuoco poi non dice mai: Basta.16 Ci son tre cose che non si saziano mai!e una quarta che non dice mai: - Basta! -L'inferno, la matrice, la terra che non si sazia mai di acqua, il fuoco poi non dice mai: - Basta! -
17 A colui che schernisce il proprio padre, e disprezza i dolori della madre nel partorirlo, gli cavin l'occhio i corvi, che stan lungo i torrenti, e sei divorino i figliuoli dell'aquila.17 L'occhio che schernisce il padre e beffeggia la deferenza a sua madre, che i corvi dei torrenti lo scavino e se lo mangino i figli dell'aquila.
18 Tre cose sono per me difficili ad intendersi, e una quarta mi è affatto ignota:18 Queste tre cose mi sono difficilie la quarta non la conosco affatto:
19 La traccia dell'aquila nell'aria, la traccia di un serpente sulla pietra, la traccia di una nave in mezzo al mare, e la traccia dell'uomo nella adolescenza.19 la via dell'aquila in aria, la via del serpe sulla roccia, la via della nave in mezzo al mare e la via dell'uomo nell'adolescenza.
20 Tale è parimente la via della don na adultera, la quale mangia, e si ripulisce la bocca, e dice: Non ho fatto verun male.20 Così anche la via della donna adultera, che mangia e si forbisce la bocca e dice:- Non ho fatto nessun male! -
21 Per tre cose è messa in commozione la terra, e alla quarta non può ella, reggere:21 Per tre cose la terra freme e alla quarta non può reggere:
22 (E messa in commozione) da uno schiavo, che arrivi a regnare, da uno stolto, quando è pieno di cibo:22 per uno schiavo che riesce a regnare, per uno stolto quando ha cibo a sazietà,
23 Da una donna odiosa, quando uno la ha sposata; e da una serva divenuta erede di sua padrona.23 per una odiosa donna quand'è condotta sposa, e per una serva che diventa erede della sua padrona.
24 Quattro cose delle più piccole sono sulla terra, e queste superano in sagezza i sapienti.24 Quattro sono dei più piccoli della terra e sono più sapienti degli altri:
25 Le formiche, popolo debolissimo, il quale al tempo della messe si prepara il suo vitto:25 le formiche, popolo debole, e si preparano il cibo nel tempo della mèsse;
26 I conigli, razza paurosa, la quale pianta il suo covile nei massi:26 i leprotti, popolo imbelle, e collocano la loro tana nelle rocce;
27 Le cavallette non hanno re, e si muovono tutte divise in isquadroni:27 le locuste sono senza re ed escono tutte a schiera a schiera;
28 Lo stellione, che si regge sulle sue mani, e abita nelle case dei re.28 il geco si regge sulle manie dimora nelle aule del re.
29 Tre cose vi sono, che hanno bella andatura, e una quarta, che cammina magnificamente;29 Tre cose hanno una bella andatura e la quarta incede magnificamente:
30 Il lione, forte sopra tutti gli animali, non teme l'incontro di chicchessia;30 il leone, il più forte degli animali, non temerà l'incontro di nessuno;
31 Il Gallo dai fianchi serrati, e l'ariete, e il re, a cui nissuno resiste.31 il gallo succinto i lombi e il montone, e il re a cui [non c'è] chi resista.
32 V'ha chi è stato riconosciuto per istolto dopo che fu innalzato a posto sublime: perocché se avesse avuto intelletto si sarebbe messa la mano alla bocca.32 Tale si trovò scornato dopo aver avuto esaltazione: se avesse riflettuto, si sarebbe messo la mano alla bocca:
33 Chi stringe con forza le poppe per trarne il latte, ne spreme il burro, e chi si soffia il naso con veemenza, ne cava il sangue; e chi provoca lo sdegno accende discordie.33 perchè, chi preme molto il latte fa uscire burro, chi preme forte il naso fa uscire sangue, e chi preme troppo sui forti fa uscire contese».