Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Siracide 10


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BIBBIA TINTORIBIBBIA MARTINI
1 Il saggio magistrato renderà giustizia al suo popolo, e il governo dell'uomo assennato sarà stabile.1 Il saggio re renderà la giustizia alsuo popolo, e il principato dell'uomo sensato sarà stabile.
2 Quale è il capo del popolo, tali i suoi ministri; quale il governatore d'una città, tali i suoi abitanti.2 Quale è il giudice del popolo, tali i suoi ministri; e qual è il governatore della città, tali sono i suoi abitanti.
3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo, e le città saranno ingrandite per la prudenza dei grandi.3 Un re imprudente rovinerà il suo popolo: la prudenza de' grandi popolerà le cittadi.
4 Ilgoverno del mondo è nelle mani di Dio, ed Egli a suo tempo farà sorgere il re che ci vuole.4 Il dominio della terra è nella mano di Dio, ed egli lo darà a suo tempo a chi la governi utilmente.
5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed Egli donerà la sua maestà alla faccia dello scriba.5 La felicità dell'uomo è nelle mani di Dio, ed egli alla persona del dottor della legge fa parte della sua gloria.
6 Non ricordare le ingiurie ricevute dal prossimo, e non far nulla che sia ingiurioso.6 Non aver memoria di alcuna delle ingiurie ricevute dal prossimo: e non far cosa veruna per nuocere altrui.
7 La superbia è odiata da Dio e dagli uomini, ed è in esecrazione ogni iniquità delle genti.7 E odiata da Dio, e dagli uomini la superbia, ed è avuta in esecrazione tutta l'iniquità delle genti.
8 L'impero passa da una nazione all'altra a causa delle ingiustizie, delle violenze, degli oltraggi e d'ogni specie d'inganni.8 Il regno è trasportato da' una ad altra nazione a causa delle ingiustizie,e delle violenze, e degli oltraggi, e delle fraudi di molte maniere.
9 Nulla di più scelerato dell'avaro. Come può insuperbire la terra e la cenere?9 Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Come mai la terra, e la cenere si leva in superbia.
10 Niente è più iniquo di colui che ama il danaro: egli infatti mette in vendita anche l'anima sua, giacché da vivo si cava le proprie viscere.10 Nulla v'ha di più iniquo, che colui, che ama il denaro; perocché questi mette in vendita anche l'anima sua; perocché egli ancor vivo si cava le proprie sue viscere.
11 Corta è la vita d'ogni potere. La lunga malattia stanca il medico,11 Ogni potentato di corta vita. La lunga malattìa stanca il medico;
12 il medico tronca la corta malattia: così il re oggi vive e domani è morto.12 E fa breve la malattia il medico col troncarla; cosi anche il re, oggi è, e domani morrà.
13 E quando l'uomo è morto avrà, per suo retaggio serpenti, bestie e vermi.13 Or l'uomo alla sua morte avrà per suo retaggio de' sergenti, e delle bestie, e de' vermi.
14 Il principio della superbia dell'uomo è l'apostasia da Dio:14 La prima superbia dell'uomo è di apostatare da Dio:
15 infatti il suo cuore s'allontana da colui che lo creò; e il primo di tutti i peccati è la superbia. Chi starà attaccato a lei sarà pieno di maledizioni, e alla fine andrà in rovina.15 Mentre il cuor di lui si allontana da colui, che lò creò; onde il primo di tutti i peccati ell'è la superbia: e chi è governato da lei, sarà ricolmo di abbominazioni, ed ella alla fine lo manderà in rovina.
16 Per questo il Signore ha svergognate le riunioni dei malvagi, e li ha distrutti fino allo sterminio.16 Per questo il Signore caricò di ignominie la razza dei malvagi, e li distrasse fino all'esterminio.
17 Dio ha gettato a terra i troni dei principi superbi, e al loro posto vi ha fatto sedere i miti.17 Dio gettò a terra i troni de' principi superbi, e in luogo di essi fece sedere i mansueti.
18 Dio ha fatto seccare le radici delle nazioni superbe, e al loro posto ha piantate le umili.18 Dio fe' seccar le radici delle superbe nazioni: e piantò quelli, che tra le genti medesime erano abbietti.
19 Dio ha distrutte le terre delle nazioni, le ha rovinate sin dai fondamenti,19 Il Signore distrusse le terre delle nazioni, e rovinolle dai fondamenti;
20 Ne ha fatte seccare molte, ne ha dispersi gli abitanti, ha fatto sparire dal mondo la loro memoria.20 Alcune di esse egli le desolò, e né sperse gli abitanti, e fece sparire dal mondo la loro memoria.
21 Dio ha fatto sparire il ricordo dei superbi ed ha lasciata la memoria degli umili di spirito.21 Dio annichilò la memoria de' superbi, e conservò la memoria degli umili di spirito.
22 Non fu creata per gli uomini la superbia, nè l'iracondia per i nati di donna.22 Non è ingenita agli uomini la superbia, né l'iracondia ai figliuoli delle donne.
23 La razza degli uomini che teme Dio sarà onorata, e disonorata sarà quella razza che trasgredisce i comandamenti del Signore.23 Quella stirpe di uomini, che teme Dio, sarà onorata; e disonorata sarà quella stirpe, che trasgredisce i comandamenti del Signore.
24 Tra i fratelli è onorato il loro capo, ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.24 Trai fratelli quegli, che governa è in onore; cosi dinanzi al Signore sarà di quelli, che lo temono.
25 La gloria dei ricchi, dei grandi e dei poveri è il timor di Dio.25 La gloria de' ricchi, e degli uomini in dignità, e de' poveri è il timor del Signore.
26 Guardati dal disprezzare il giusto povero e dal fare grande stima del peccatore ricco.26 Guardati dal disprezzare il giusto, perché povero: guardati dal far grande stima del peccatore, perché ricco.
27 I grandi, i magistrati, i potenti sono in onore, ma nessuno è più grande di colui che teme Dio.27 I grandi, i magistrati, i potenti sono onorati; ma nissuno è da più dì quello, che teme Dio.
28 Al servo sapiente serviranno gli uomini liberi; l'uomo prudente e disciplinato non mormorerà, se corretto, e l'ignorante non sarà onorato.28 Al servo sapiente serviranno uomini liberi, e l'uom prudente, e disciplinato non mormorerà quando sia ripreso; ma l'imprudente non otterrà gli onori.
29 Non pensare troppo altamente di te quando devi fare un lavoro, e non stare a vedere nel tempo del bisogno.29 Non vantar tua grandezza quando hai da fare il fatto tuo, e non istare a vedere nel tempo di necessità;
30 Val più colui che lavora e abbonda di tutto, che uno che si vanta e manca di pane.30 Perocché è più stimabile colui, che lavora, e abbonda dì tutto, che il glorioso, il quale manca di pane.
31 Figliolo, colla mansuetudine conserva la tua anima, e rendile onore secondo il suo merito.31 Figliuolo custodisci colla mansuetudine l'anima tua, e onorala, secondo che ella merita.
32 Chi giustificherà colui che pecca contro l'anima, propria? Chi onorerà colui che disonora la sua anima?32 Chi giustificherà colui, che pecca contro l'anima sua? e chi onorerà colui, che disonora l'anima propria?
33 Il povero è onorato per la sua istruzione e il suo timore, e v'è anche l'uomo onorato per le sue ricchezze.33 Il povero arrida alla gloria per mezzo de' buoni costumi, e del timore di Dio; ed havvi chi è rispettato a motivo di sue ricchezze.
34 Ma chi è glorioso nella povertà, quanto più sarebbe nelle ricchezze? Colui che si gloria delle ricchezze tema la povertà.34 Ma colui, che è glorioso nella povertà, quanto più il sarebbe colle ricchezze? Ma colui, che fonda sua gloria: nelle ricchezze ha da temere là povertà.