Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Ma qual necessità [e qual vantaggio] ha l'uomo di ricercar al disopra di sè, mentre ignora quel ch'è bene per lui nella sua vita, durante i giorni del suo pellegrinaggio, nel tempo che trascorre come un'ombra? E chi potrà far sapere all'uomo, quel che avverrà dopo di lui sotto il sole?1 Che bisogno ha l'uomo di andar cercando quel che è sopra di lui, mentre ignora ciò che gli è vantaggioso nella vita, per tutti i giorni del suo pellegrinaggio, pel tempo che passa come ombra? E chi potrà indicargli ciò che dopo di lui avverrà sotto il sole?
2 Meglio il buon nome che gli unguenti preziosi, e il dì della morte che quello della nascita.2 Un buon nome vai meglio che preziosi unguenti, e il giorno della morte vai meglio del giorno della nascita.
3 Meglio andare alla casa del lutto, che alla casa del festino: perchè colà è rammentata la fine d'ogni uomo, e il vivente pensa al futuro.3 Meglio andare in una casa dove si fa duolo, che in una casa dove si banchetta; perchè nella prima si ricorda il fine di tutti gli uomini, e il vivo pensa a quello che sarà.
4 Meglio la mestizia che il riso; perchè con la tristezza del volto si migliora il cuor del colpevole.4 Lo sdegno è preferibile al riso, perchè colla severità del volto si corregge l'animo di chi ha mancato.
5 Il cuore de' savi è dove sta il lutto, e il cuor degli stolti, dove l'allegria.5 Il cuore dei saggi è dove è la tristezza, il cuore degli stolti dov'è l'allegria.
6 Meglio esser rimproverati dal saggio, che ingannati dall'adulazione degli stolti.6 Meglio essere ripreso dal saggio, che essere ingannato dall'adulazione degli stolti.
7 Perchè come il crepitar de' pruni sotto il paiuolo, così è il riso degli stolti. E anche questo è vanità!7 Perchè il riso dello stolto è come lo schioppettìo dei pruni sotto il paiolo. Ma anche questo è vanità.
8 La calunnia conturba il saggioe abbatte la forza del suo cuore.8 La calunnia conturba il saggio e ne accascia il cuore.
9 Meglio la fine d'un discorso, che il principio: meglio il paziente che l'arrogante.9 E' meglio il fine di una cosa che il principio. E' migliore il paziente dell'arrogante.
10 Non esser facile ad adirarti, perchè l'ira riposa in seno dello stolto.10 Non essere facile ad arrabbiarti, perchè la collera riposa nel seno dello stolto.
11 Non dire: «Chi sa mai perchèi tempi di prima eran migliori di questi?»; giacchè stolta è una tale domanda.11 Non dire: « Chi sa perchè i tempi passati furon migliori di quelli d'ora? » perchè tale domanda è stolta.
12 Migliore è la sapienza unita agli averi, e giova maggiormente a chi vede il sole.12 La sapienza colle ricchezze è più utile e giova di più a chi vede il sole,
13 Come infatti protegge la sapienza, così protegge il danaro; ma la dottrina e la sapienza han questo in più, che dàn vita a chi le possiede.13 infatti come protegge la sapienza, protegge il danaro; ma il vantaggio dell'istruzione e della sapienza è questo, che dànno la vita a chi le possiede.
14 Considera le opere di Dio: come niuno possa raddrizzare ciò ch'Egli dispregiò [e torse].14 Considera le opere di Dio, e che nessuno può correggere quello che lui ha scartato.
15 Nel dì della prosperità goditi i beni, o premunisciti contro il giorno dell'avversità; perchè questo e quello ha fatto parimenti Iddio, onde non trovi l'uomo giusta querela contro di lui.15 Godi i beni nel giorno felice, e preparati al giorno della sventura, chè Dio ha fatto questo come quello, e in modo che l'uomo non possa trovare contro di lui dei giusti lamenti.
16 Anche questo vidi ne' giorni della mia vanità: c'è il giusto che perisce nella sua giustizia, e l'empio che a lungo vive [e prospera] nella sua malvagità.16 Ho visto ancor questo nei giorni della mia vanità: il giusto perisce nella sua giustizia, l'empio campa molto nella sua malizia.
17 Tu non esser troppo giusto, e non ti fare eccessivamente savio, perchè tu non abbia a perdere il senno [affatto].17 Guardati dall'esser troppo giusto, nè voler esser più sapiente del necessario, per non diventare stupido.
18 Non agire troppo empiamentenè essere stolto, perchè tu non muoia prima del tempo.18 Guardati dagli eccessi d'empietà e dalla stoltezza, per non morire prima del tempo.
19 È bene che tu sostenga il giusto, ma neppure da quell'altro non ritirar la tua mano; giacchè chi teme Iddio, nulla trascura.19 E' bene che tu sostenti il giusto, ma anche che tu non ritiri da, lui la tua mano, perchè chi teme il Signore non trascura nulla.
20 La sapienza rende il saggio più fortedi dieci capi [che sian] nella città.20 La sapienza rende il saggio più forte di dieci principi d'una città.
21 Certo non v'ha giusto sulla terra, che faccia il bene e non pecchi[mai].21 Senza dubbio non v'è sulla terra un uomo giusto che faccia il bene e non pecchi.
22 Non badare a tutto quello che si dice, che tu non abbia a udire il tuo servo sparlare di te!22 Inoltre non por mente a tutte le chiacchiere che si dicono, per non sentire il tuo servo dir male di te.
23 Sa invero la tua coscienza, che spesso tu pure hai sparlato degli altri.23 Sa infatti bene la tua coscienza che tu spesso hai detto male degli altri.
24 Tutto saggiai con la sapienza. Dissi: «Diventerò sapiente!»; ma quella s'allontanò da me,24 Tutto io tentai per la sapienza: dissi: « Vo' diventar sapiente »; ma la sapienza s'allontanò da me.
25 più assai che prima non era. È grande la [sua] profondità: chi può scovarla?25 Molto più di quello che era rimane alta e profonda: chi arriverà a trovarla?
26 Investigai ogni cosa con l'animo mio per sapere, e indagare e cercar la sapienza e la ragione [delle cose], e riconoscer l'empietà dello stoltoe l'errore de' folli.26 Percorsi coll'animo mio tutte le cose per conoscere, considerare, cercare la sapienza e la ragione, per distinguere l'empietà dello stolto e l'errore degl'imprudenti.
27 E più amara della morte trovai la donna, ch'è un laccio da cacciatori, e una rete è il suo cuore, e le sue mani catene. Chi è caro a Dio, ne scampa; ma il peccatore sarà accalappiato da lei.27 Ed ho trovato che la donna è più amara della morte, è un lacciò di cacciatore, il suo cuore è una rete, le sue mani son catene. Colui che è caro a Dio fuggirà da lei, ma il peccatore ne resterà preso.
28 Ecco quel ch'io trovai, - dice l'Ecclesiaste -[osservando le cose]ad una ad una per scoprir[ne] la ragione,28 Ecco quello che ho trovato fra una cosa e l'altra per trovare la sapienza — dice l'Ecclesiaste —
29 che l'anima mia ricerca ancora, e io non ho trovato! Un uomo su mille lo trovai, ma una donna tra tutte non la trovai.29 e la cerco ancora e non la trovo. Tra mille trovai un uomo; tra tutte le donne non ho trovata una donna.
30 Questo solo trovai, che Dio fece l'uomo retto, ma egli si perde dietro a infinite questioni. Chi è come il savio? e chi conosce la spiegazione delle cose?30 Questo solo ho trovato: che Dio fece l'uomo retto e che l'uomo da se stesso si impigliò in infinite questioni. Chi è come il sapiente? E chi comprende la soluzione del problema?