Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Qoelet 5


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1- Non essere avventato con la bocca, nè abbia fretta il tuo cuore di far parole al cospetto di Dio. Chè Dio è in cielo e tu sulla terra; perciò sian poche le tue parole.2Dalle molte sollecitudini nascono i sogni:[così] nelle molte parole si trova la stoltezza.3Quand'hai fatto voto a Dio, non tardare a compierlo, perchè dispiace a lui la promessa infedele e stolta: ciò che con voto hai promesso, mantienlo.4Molto meglio è non far voto, che farlo e poi non adempierlo.5Non soffrir che la tua bocca faccia peccar la tua carne, nè dir davanti all'angelo: «Non ci fu avvertenza»; per tema che Dio, sdegnato del tuo parlare, non distrugga tutta l'opera delle tue mani.6Perchè dove son molti sogni, molte son le vanità e infiniti i discorsi. Ma tu temi Iddio!

Altri abusi e illusioni varie.

7Se vedi l'oppressione del povero, e violati i giudizi e pervertita la giustizia in una provincia, non te ne stupire. Giacchè su chi sta in alto c'è un altro più alto, e altri ancor più eminenti sono su costoro;8il re finalmente comandaa tutto il paese soggetto.9L'avaro non sarà mai sazio di danaro, e chi agogna le ricchezze, non ne ricaverà provento. Anche questo è vanità!10Col crescer delle sostanze crescon quelli che ne mangiano: e qual vantaggio per il padrone, fuor che vederle con i suoi occhi?11Dolce è il sonno di chi lavora, mangi poco o molto; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.12C'è un altro gravissimo male, che io vidi sotto il sole: le ricchezze conservate a proprio danno del possessore.13Periscon quelle ricchezze in qualche grave disastro: ha dato alla luce un figliuolo, che sarà in estrema miseria.14Come nudo uscì dal seno di sua madre, così nudo se ne tornerà via, e nulla porterà con sè del suo lavoro.15Male davvero compassionevole questo: com' è venuto, così se n'andrà! Qual vantaggio per lui l'aver gettato le sue fatiche al vento?16Tutti i giorni di sua vita ha mangiato nelle tenebre, e tra molti affanni, nell'infelicità e nella tristezza.17Ecco pertanto quel che mi parve bene: che uno mangi e beva e goda benessereper la fatica con cui si travaglia sotto il sole, ne' giorni di sua vita concessigli da Dio. E questa è la sua parte.18E a chiunque Dio ha largito ricchezze e beni, e concesso facoltà di fruirne e averne la sua parte, e di goder del suo lavoro, gli è questo un dono di Dio.19Non molto, infatti, egli penserà a' giorni di sua vita, perchè Iddio ricolma di delizie il suo cuore.