Salmi 34
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BIBBIA RICCIOTTI | BIBBIA MARTINI |
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1 - Di David. Giudica, o Signore, quei che mi fan del male, combatti quei che mi combattono. | 1 Salmo dello stesso Davidde. Giudica, o Signore, coloro, che mi offendono: combatti coloro, che mi combattono. |
2 Piglia le armi e lo scudoe lèvati in mio aiuto. | 2 Prendi l'armi, e lo scudo, e levati a darmi aita. |
3 Sguaina la spada e sbarra [la via] di fronte a' miei persecutori, di' all'anima mia: «Io son la salvezza!». | 3 Tira fuori la spada, e serra la strada a coloro, che mi perseguitano: dì all'anima mia: Io sono la tua salute. |
4 Sian confusi e svergognati quei che insidian la mia vita, sian volti in fuga e confusi quei che mi traman sciagure. | 4 Rimangan confusi, e svergognati tutti coloro, che tendono insidie alla, mia vita. Sian messi in fuga, e in scompiglio quei, che ordiscon del male contro, di me. |
5 Divengan come polvere in faccia al vento, e l'angelo del Signore li spinga via. | 5 Siano come polvere al soffiar del vento, e l'Angelo del Signore li prema. |
6 Sia la via loro tenebre e sdrucciolo, e l'angelo del Signore gl'incalzi. | 6 La loro via sia tenebrosa, e sdrucciolevole, e l'Angelo del Signore gli incalzi. |
7 Perché senza ragione han nascosto per me il loro laccio di morte, senza motivo han colmato d'obbrobri l'anima mia. | 7 Perocché senza ragione mi tesero occultamente il loro laccio di morte: ingiustamente caricarono di obbrobrj l'anima mia. |
8 Gli venga addosso [a ciascuno] la rovina cui non pensa, e la rete che ha nascosto l'acchiappi, e qui nel laccio e' cada [in malora]. | 8 Venga sopra di lui un laccio, a cui egli non pensa, e dalla rete tesa occultamente da lui egli sia preso, e cada nello stesso suo laccio. |
9 Allora l'anima mia esulterà nel Signore, e si rallegrerà della salvezza da lui [venuta]. | 9 Ma l'anima mia esulterà nel Signore, e si rallegrerà per la salute, che vien da lui. |
10 Tutte le mie ossa diranno:«0 Signore, chi mai è come te? Tu che liberi il misero dalle mani de' più forti, il meschino e il povero da quei che lo spogliano». | 10 Tutte quante le ossa mie diranno: Signore, che è simile a te? Tu, che liberi il povero dalle mani di quei, che ne possono più di lui, l'abbandonato, e il povero da quelli, che la spogliavano. |
11 Si levan su testimoni iniqui, di cose che ignoro mi domandan conto, | 11 Testimoni iniqui, levatisi su, mi domandavan conto di cose, ch'io ignorava. |
12 mi rendon male per bene, sterilità [preparano] all'anima mia. | 12 Pel bene mi rendevan dei mali: la sterilità all'anima mia. |
13 Io invece, quand'erano infermi, vestivo il cilicio, mortificavo col digiuno l'anima mia, e la mia orazione si ripercoteva sul mio seno. | 13 Ma io mentre quelli mi molestavano, mi rivestii di cilizio. Umiliai col digiuno l'anima mia, e nel mio seno si aggirava la mia orazione. |
14 Come d'un amico e d'un fratello mi pigliavo cura [d'ognuno di loro] ; quasi in lutto e tristezza, me n'andavo curvo così. | 14 Quasi parente, e quasi fratello lo trattai con amore: mi umiliai come uno, che è in duolo, e in tristezza. |
15 Ed [or ch'io vacillo], contro di me si rallegrano e s'adunano: s'adunan contro di me per colpirmi a mia insaputa, | 15 Ed essi eran lieti, e si adunaron contro di me: furon messi insieme flagelli contro di me, e io non li conosceva. |
16 mi dilanian senza mai cessare, mi tentano, mi scherniscono con scherno [feroce], digrignan contro di me i loro denti. | 16 Vennero in discordia, ma non si compunsero: mi tentarono, mi insultarono grandemente, digrignavano i denti contro di me. |
17 O Signore, [sino a] quando starai a guardare? Salva l'anima mia dalla loro malvagità, dai leoni l'unico mio [bene]. | 17 Signore, quando porrai tu mente? Sottraggi l'anima mia dalla malignità di costoro, dai leoni l'unica mia. |
18 Ti celebrerò in assemblea numerosa, tra denso popolo ti loderò. | 18 Te io confesserò in una Chiesa grande; in mezzo a un popolo numerosa ti loderò. |
19 Non gioiscano di me quelli che iniquamente m'avversano; quei che m'odian senza ragione non ammicchino con gli occhi! | 19 Non abbiano da goder del mio male quelli, che ingiustamente mi sono avversi; quelli, che mi odiano senza cagione, e ammiccan cogli occhi. |
20 Poichè non parlan di pace, e contro i mansueti della terra tramano inganni. | 20 Imperocché meco parlavan parole di pace; ma nella commozion della terra meditavano inganni. |
21 E spalancan su me la loro bocca, dicono: «Bene, bene! han visto i nostri occhi [quel che volevamo]!». | 21 Dilatarono la loro bocca contro di me; dissero: Bene sta, bene sta, i nostri occhi han veduto. |
22 [Tu pure] hai visto, o Signore; non startene zitto!0 Signore, non ti allontanar da me. | 22 Tu hai veduto, o Signore, non restare in silenzio: Signore, non ritirarti da me. |
23 Lèvati e prendi a cuore il mio giudizio: o Dio mio e mio Signore, [prendi a cuore] la mia causa. | 23 Levati su, e abbi a cuore il mio giudizio; la mia causa, Dio mio e Signor mio. |
24 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore Dio mio, e non godano a motivo di me. | 24 Giudicami secondo la tua giustizia, o Signore Dio mio, e coloro di me non trionfino. |
25 Non dicano in cuor loro: «Bene, bene per noi!», non dicano: «L'abbiam divorato!». | 25 Non dicano ne' loro cuori: Bene sta, buon per noi: e non dicano: Lo abbiam divorato. |
26 Arrossiscano e sian svergognati a un tempoquei che si rallegrano delle mie sciagure, sian coperti di confusione e di vergognaquei che parlano arrogantemente contro di me. | 26 Siano tutti insieme confusi, e svergognati quelli, che si rallegrano de' miei mali. Siano vestiti di confusione, e di rossore coloro, che parlan superbamente, contro di me. |
27 Esultino e si rallegrino quanti favoriscon la mia giustizia; e dican sempre: «Sia magnificato il Signore, che vuole la pace del mio servo!». | 27 Esultino, e si rallegrino quei che favoriscono la mia giustizia; e dicano sempre: Sia magnificato il Signore, quei, che la pace desiderano del servo di lui. |
28 E la mia lingua celebrerà la tua giustizia, tutto il giorno [canterà] la tua lode. | 28 E la mia lingua mediterà la tua giustizia: le lodi tue tutto il giorno. |