Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Proverbi 23


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 Quando siedi a mangiare con uno che ha autorità,
bada bene a ciò che ti è messo davanti;
1 Quando sederis ut comedas cum principe,
diligenter attende quæ apposita sunt ante faciem tuam.
2 mettiti un coltello alla gola,
se hai molto appetito.
2 Et statue cultrum in gutture tuo :
si tamen habes in potestate animam tuam.
3 Non bramare le sue ghiottonerie,
perché sono un cibo fallace.
3 Ne desideres de cibis ejus,
in quo est panis mendacii.
4 Non affannarti per accumulare ricchezze,
sii intelligente e rinuncia.
4 Noli laborare ut diteris,
sed prudentiæ tuæ pone modum.
5 Su di esse volano i tuoi occhi
ma già non ci sono più:
perché mettono ali come aquila e volano verso il cielo.
5 Ne erigas oculos tuos ad opes quas non potes habere,
quia facient sibi pennas quasi aquilæ, et volabunt in cælum.
6 Non mangiare il pane dell’avaro
e non bramare le sue ghiottonerie,
6 Ne comedas cum homine invido,
et ne desideres cibos ejus :
7 perché, come uno che pensa solo a se stesso,
ti dirà: «Mangia e bevi»,
ma il suo cuore non è con te.
7 quoniam in similitudinem arioli et conjectoris
æstimat quod ignorat.
Comede et bibe, dicet tibi ;
et mens ejus non est tecum.
8 Vomiterai il boccone che hai mangiato
e rovinerai le tue parole gentili.
8 Cibos quos comederas evomes,
et perdes pulchros sermones tuos.
9 Non parlare agli orecchi di uno stolto,
perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
9 In auribus insipientium ne loquaris,
qui despicient doctrinam eloquii tui.
10 Non spostare il confine antico,
e non invadere il campo degli orfani,
10 Ne attingas parvulorum terminos,
et agrum pupillorum ne introëas :
11 perché il loro vendicatore è forte
e difenderà la loro causa contro di te.
11 propinquus enim illorum fortis est,
et ipse judicabit contra te causam illorum.
12 Apri il tuo cuore alla correzione
e il tuo orecchio ai discorsi sapienti.
12 Ingrediatur ad doctrinam cor tuum,
et aures tuæ ad verba scientiæ.
13 Non risparmiare al fanciullo la correzione,
perché se lo percuoti con il bastone non morirà;
13 Noli subtrahere a puero disciplinam :
si enim percusseris eum virga, non morietur.
14 anzi, se lo percuoti con il bastone,
lo salverai dal regno dei morti.
14 Tu virga percuties eum,
et animam ejus de inferno liberabis.
15 Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio,
anche il mio sarà colmo di gioia.
15 Fili mi, si sapiens fuerit animus tuus,
gaudebit tecum cor meum :
16 Esulterò dentro di me,
quando le tue labbra diranno parole rette.
16 et exsultabunt renes mei,
cum locuta fuerint rectum labia tua.
17 Non invidiare in cuor tuo i peccatori,
ma resta sempre nel timore del Signore,
17 Non æmuletur cor tuum peccatores,
sed in timore Domini esto tota die :
18 perché così avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà stroncata.
18 quia habebis spem in novissimo,
et præstolatio tua non auferetur.
19 Ascolta, figlio mio, e sii saggio
e indirizza il tuo cuore sulla via retta.
19 Audi, fili mi, et esto sapiens,
et dirige in via animum tuum.
20 Non essere fra quelli che s’inebriano di vino
né fra coloro che sono ingordi di carne,
20 Noli esse in conviviis potatorum,
nec in comessationibus eorum qui carnes ad vescendum conferunt :
21 perché l’ubriacone e l’ingordo impoveriranno
e di stracci li rivestirà la sonnolenza.
21 quia vacantes potibus et dantes symbola consumentur,
et vestietur pannis dormitatio.
22 Ascolta tuo padre che ti ha generato,
non disprezzare tua madre quando è vecchia.
22 Audi patrem tuum, qui genuit te,
et ne contemnas cum senuerit mater tua.
23 Acquista la verità e non rivenderla,
la sapienza, l’educazione e la prudenza.
23 Veritatem eme, et noli vendere sapientiam,
et doctrinam, et intelligentiam.
24 Il padre del giusto gioirà pienamente,
e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
24 Exsultat gaudio pater justi ;
qui sapientem genuit, lætabitur in eo.
25 Gioiscano tuo padre e tua madre
e si rallegri colei che ti ha generato.
25 Gaudeat pater tuus et mater tua,
et exsultet quæ genuit te.
26 Fa’ bene attenzione a me, figlio mio,
e piacciano ai tuoi occhi le mie vie:
26 Præbe, fili mi, cor tuum mihi,
et oculi tui vias meas custodiant.
27 una fossa profonda è la prostituta,
e un pozzo stretto la straniera.
27 Fovea enim profunda est meretrix,
et puteus angustus aliena.
28 Ella si apposta come un ladro
e fra gli uomini fa crescere il numero dei traditori.
28 Insidiatur in via quasi latro,
et quos incautos viderit, interficiet.
29 Per chi i guai? Per chi i lamenti?
Per chi i litigi? Per chi i gemiti?
A chi le percosse per futili motivi?
A chi gli occhi torbidi?
29 Cui væ ? cujus patri væ ?
cui rixæ ? cui foveæ ?
cui sine causa vulnera ? cui suffusio oculorum ?
30 Per quelli che si perdono dietro al vino,
per quelli che assaporano bevande inebrianti.
30 nonne his qui commorantur in vino,
et student calicibus epotandis ?
31 Non guardare il vino come rosseggia,
come scintilla nella coppa
e come scorre morbidamente;
31 Ne intuearis vinum quando flavescit,
cum splenduerit in vitro color ejus :
ingreditur blande,
32 finirà per morderti come un serpente
e pungerti come una vipera.
32 sed in novissimo mordebit ut coluber,
et sicut regulus venena diffundet.
33 Allora i tuoi occhi vedranno cose strane
e la tua mente dirà cose sconnesse.
33 Oculi tui videbunt extraneas,
et cor tuum loquetur perversa.
34 Ti parrà di giacere in alto mare
o di giacere in cima all’albero maestro.
34 Et eris sicut dormiens in medio mari,
et quasi sopitus gubernator, amisso clavo.
35 «Mi hanno picchiato, ma non sento male.
Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto.
Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell’altro!».
35 Et dices : Verberaverunt me, sed non dolui ;
traxerunt me, et ego non sensi.
Quando evigilabo, et rursus vina reperiam ?