Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Ezechiele 8


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1Nell’anno sesto, nel sesto mese, il cinque del mese, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me2e vidi qualcosa dall’aspetto d’uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile al metallo incandescente.3Stese come una mano e mi afferrò per una ciocca di capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e in visioni divine mi portò a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna, che guarda a settentrione, dove era collocato l’idolo della gelosia, che provoca gelosia.4Ed ecco, là era la gloria del Dio d’Israele, simile a quella che avevo visto nella valle.5Mi disse: «Figlio dell’uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco, a settentrione della porta dell’altare l’idolo della gelosia, proprio all’ingresso.6Mi disse: «Figlio dell’uomo, vedi che cosa fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d’Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori».7Mi condusse allora all’ingresso del cortile e vidi un foro nella parete.8Mi disse: «Figlio dell’uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta.9Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro».10Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali obbrobriosi e tutti gli idoli della casa d’Israele raffigurati intorno alle pareti.11Settanta anziani della casa d’Israele, fra i quali vi era Iaazania, figlio di Safan, ritto in mezzo a loro, stavano davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in nubi d’incenso.12Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo, quello che fanno gli anziani della casa d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: “Il Signore non ci vede, il Signore ha abbandonato il paese”».
13Poi mi disse: «Vedrai che si commettono abomini peggiori di questi».14Mi condusse all’ingresso della porta del tempio del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz.15Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Vedrai abomini peggiori di questi».16Mi condusse nel cortile interno del tempio del Signore; ed ecco, all’ingresso dell’aula del tempio, fra il vestibolo e l’altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole.17Mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo? Come se non bastasse per quelli della casa di Giuda commettere simili abomini in questo luogo, hanno anche riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici.18Ebbene, anch’io agirò con furore. Il mio occhio non avrà pietà e non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».

Note:

Ez 8,1:sesto mese dell'anno sesto: settembre-ottobre del 592.

Ez 8,2:aspetto d'uomo: con i LXX; il TM ha: «di fuoco».

Ez 8,2:Come in Ez 1,26-28 , Jahve stesso appare al profeta. Nel v 4 non è che «la gloria di Jahve» (cf. ancora Ez 1,28).

Ez 8,3:mi portò in visioni divine a Gerusalemme: esse mostrano al profeta la colpevolezza di Gerusalemme, ma non per peccati passati o in virtù d'una solidarietà giuridica coi peccatori: sono anzi le proprie colpe, quelle presenti, che provocano il castigo imminente (cf. Ez 14,12+). - provocava la gelosia: la gelosia di Jahve, irritato da tutte le pratiche idolatriche. Questo «idolo della gelosia» è forse la statua di Astarte che Manasse aveva collocato nel tempio (2Re 21,7).

Ez 8,14:Tammuz: divinità assiro-babilonese di origine popolare, celebre, sotto il nome semitico di 'Adoni («mio signore»), nella mitologia mediterranea. Ogni anno, nel mese di Tammuz (giugno-luglio), in occasione della discesa del dio agli inferi, se ne commemorava la morte.

Ez 8,17:Non si può definire con certezza il rito a cui il profeta fa riferimento.