Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Ezechiele 31


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1Nell’anno undicesimo, nel terzo mese, il primo del mese, mi fu rivolta questa parola del Signore:2«Figlio dell’uomo, di’ al faraone, re d’Egitto, e alla sua gente:
A chi credi di essere simile nella tua grandezza?
3Ecco, l’Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
4Le acque lo avevano nutrito,
l’abisso lo aveva fatto innalzare,
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov’era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
5Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
durante la sua crescita
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l’abbondanza delle acque.
6Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
7Era bello nella sua altezza
e nell’ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
8I cedri non l’uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano
con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
9Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell’Eden
nel giardino di Dio.
10Perciò dice il Signore Dio: Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza,11io lo diedi in balìa di un principe di nazioni; lo rigettai a causa della sua empietà.12Nazioni straniere, fra le più barbare, lo tagliarono e lo gettarono sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.
13Sui suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,
14perché ogni albero irrigato dalle acque non si esalti nella sua altezza fino a elevare la cima fra le nubi; ogni albero che beve le acque non confidi in sé per la propria grandezza,
poiché tutti sono destinati alla morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell’uomo,
fra coloro che scendono nella fossa.
15Così dice il Signore Dio: Quando scese negli inferi, io proclamai il lutto: coprii per lui l’abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo languirono per lui.16Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell’Eden, la parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque.17Anch’essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra.
18A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell’Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell’Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Oracolo del Signore Dio.

Note:

Ez 31,1:Maggio-giugno del 587.

Ez 31,2:L'allegoria del c 17 utilizza le medesime immagini, con un significato differente. Qui si tratta di una descrizione dello splendore dell'Egitto, che sarà improvvisamente distrutto dal castigo divino.

Ez 31,3:L'Assiria era un cedro: 'ashshûr 'erez del TM; BJ congettura: «a un cedro sul Libano», te'ashshûr. Il termine te'ashshrûr, molto raro (cf. Ez 27,6; Is 41,19; Is 60,13), sembra sia stato chiosato dal termine più comune 'erez, e quindi trasformato in una parola più corrente (ma priva di senso in questo contesto) da un copista che forse non la capiva più.

Ez 31,5:durante la sua crescita: BJ traduce: «che lo facevano crescere». Traduzione congetturale. Il verbo normalmente significa «tendere», «estendere», da cui «spuntare», «crescere»; ma la forma grammaticale qui è anormale (alla lettera «nel fatto di crescere per lui»), così lo si potrebbe anche tradurre: «a causa delle acque che si stendevano verso di lui».

Ez 31,11:principe di popoli: Nabucodònosor (cf. Ez 29,19; Ger 43,12+) che invaderà l'Egitto nel 568. Non è necessario pensare alla conquista dell'Egitto da parte di Cambise nel 525.

Ez 31,12:Si allontanarono: jiddedû, conget.; il TM ha: «scesero», jiredû.

Ez 31,17:il suo braccio: zer`o, del TM; BJ congettura: «la sua discendenza», zare`o. Poiché il faraone è il cedro, gli altri re sono come gli altri alberi del paradiso terrestre (cf. vv 7-9). Tutti questi «alberi», scesi nello sheol, si consolano all'arrivo del faraone (Ez 32,17s).